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Vecchio 06-05-2019, 21:48   #6
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Aletto
Supergatto
 
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Predefinito Re: Lo sterminio dei gatti in Australia

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Originariamente inviato da Misty Visualizza Messaggio
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....... ho pensato "ma perchè ucciderli?" sterilizziamo queste bestiole e la situazione rientrerà da sè.....
Magari fosse così semplice!
Secondo me dal punto di vista evolutivo non abbiamo né il diritto né la capacità di stabilire chi deve sopravvivere e chi no.
Che lo si faccia in modo cruento o meno il risultato sarà comunque uno sterminio. Non è che sterilizzando si stermina di meno. E' questione di forma ma non di contenuto. E sterminare senza uccidere sembra senz'altro più accettabile.

L'intero pianeta è un ecosistema nel quale sopravvive il più adatto.
Ma chi ci dice che noi siamo tra i più adatti?

Qualunque modifica si apporta ad un ecosistema che non conosciamo anche se facciamo parte, avrà conseguenze imprevedibili. Prevederle è impossibile, Darwin scrisse: "sarebbe senza speranza come gettare una manciata di segatura o di piume in una giornata di vento e tentare di prevedere dove ogni singola particella cadrà".

Non abbiamo idea di quale sarà la portata di questa sesta estinzione di massa che grazie all'intervento umano sta procedendo assai più velocemente delle precedenti. Secondo uno studio pubblicato su Science Advances l’attuale tasso di estinzione è di circa 100 volte più elevato del normale.
Serve sterminare anche nutrie e gatti? Nel senso: serve sterminare chi si sta dimostrando evolutivamente adatto?
Cosa significa salvare la biodiversità se non sappiamo come procederà l'evoluzione?
Come facciamo a salvare tante specie se produciamo tante sostanze tossiche che le uccidono?
Perché l'uomo che rientra nello 0,3% della biomassa animale, fa tanto casino?

....Giocare con qualcosa di cui non si conoscono bene i meccanismi di funzionamento è ovviamente pericoloso: le conseguenze possono essere del tutto imprevedibili. La forza delle comunità ecologiche è uno dei motori della vita sulla Terra. A qualsiasi livello, dal microscopico al macroscopico, sono le comunità, intese come relazioni tra viventi, che permettono la persistenza della vita.[...] L'intero pianeta andrebbe considerato come un unico essere vivente - è la teoria di Gaia - i cui meccanismi equilibratori (in termini più tecnici si parla di omeostasi) sono in grado di generare le forze e le controforze necessarie a smorzare le oscillazioni di un ambiente continuamente mutevole. Per capirci, qualcosa di simile ai meccanismi che rendono costante la nostra temperatura nonostante la temperatura dell'ambiente che ci circonda sia in continua variazione. La vita si è evoluta attraverso queste comunità e potrà continuare ad esistere soltanto se all'uomo sarà vietato di interferire."
(S. Mancuso - La nazione delle piante).


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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