Quote:
Originariamente inviato da Zampetta16
Riconoscersi in quel nome, in quel suono, per me è un adattarsi, in senso positivo, alla nostra mancanza di ormoni, ferormoni, suoni precisi, insomma alle nostre mancanze/ differenze di strumenti comunicativi rispetto ai loro.
Perché? Direi che si parte dalla necessità, il cibo. Spesso li si chiama per offrire cibo.
Si prosegue col "desiderio" di coccole, di salutarci quando rientriamo a casa.
Da un bisogno primario alla socialità che, chi più chi meno, vuole instaurare con noi umani.
|
condivido questa analisi, e anche noi facciamo lo stesso quando impariamo a fare gli occhiolini e offriamo testatine ai nostri mici. il mondo degli odori ci è precluso come percezione, ma non è escluso che ne facciamo parte attivamente ad esempio emanando un particolare "odore" quando siamo rilassati in piena miciolanza con i nostri compagni gatti, un segnale che non ci accorgiamo di dare e che non percepiamo a livello conscio ma che loro percepiscono. chissà? questa ipotesi del tutto campata in aria forse può farmi guadagnare un ulteriore punto nella categoria psichiatrica
però è stupendo vedere quanti modi di comunicare e relazionarsi si trovino tra individui di specie diverse!
Anna
Leo Ludo Tesla Sestosenso Conrad-Cispi ... Sharon Bender Trippy
Romeo, Buscemino e Biri sotto il salice, Rourki sotto la quercia