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Vecchio 05-08-2023, 19:29   #9
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leucio
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

Prima Iska (la gattina) poi tutto il resto.
Questa discussione è su di lei e per lei, e merita lei quindi il primo posto.

Ti comincia a "marcare", scambia i suoi odori con i tuoi: comincia a considerarti molto più di una semplice dispensatrice di cibo, ma "una di famiglia". E sta codificando un rituale che celebra ogni volta che le porti da mangiare. Tutti segni molto positivi.

Offrile più spesso la tua mano da annusare, e vedrai che piano piano sarà lei a strusciarvisi contro, per sottolineare la familiarità che secondo me già sente in modo molto forte.
E se credi dai suoi comportamenti che desideri entrare in casa, lasciale la possibilità di farlo, con semplicità e naturalezza, cosa che immagino tu sappia fare come pochi altri al mondo.

Ormai è davvero questione di tempo.
Di poco tempo.

Un migliaio di km più a Sud.

Dove vivo io, non si indicano le case con i numeri civici (che pure ci sono), ma in base al gruppo familiare che occupa prevalentemente una data zona.
Ci sono le case del Maresciallo (un finanziere ormai in pensione che ha avuto la lungimiranza di investire lì), quelle dei Lucignano (cognome diffusissimo a Pozzuoli, tipo Rossi a Milano), etc.
I rapporti quindi sono ancora quelli delle antiche civiltà contadine.
L'avvelenatore sarà convinto a cambiare hobby semplicemente con una discussione un pò ruvida con gli altri "capotribù".
Senza spargimenti di sangue e "metodo Mc Intosh", altrimenti si aprirebbe una faida di ritorsioni tale da far apparire la Guerra dei Cent'anni come una banale lite condominiale.

Averno.
Lo "scintillìo smeraldino" (definizione che ho inventato scrivendoti, e quindi è riservata a te sola) non esce più a spasso nel bosco, dove andava rigorosamente libero.
Non ho mai pensato di mettergli il guinzaglio, perché la passeggiata di un gatto è molto diversa da quella di un cane. E' sì esercizio fisico, corsa, gioco, esperienza olfattiva, ma è anche predazione ed esplorazione libera.
E' impadronirsi di un territorio.
Non so descrivere quanto è ballo vedere un gatto che si muove libero nella boscaglia, si infila sotto un roveto inestricabile per dare la caccia a una lucertola, per nascondersi, tendere un agguato.. vederlo annusare le piante, gli alberi, giocare con l'erba. Giocare a fare il "Re Leone" su uno spuntone di roccia vulcanica.
Tutto questo col guinzaglio non lo potrebbe fare mai.
Ma adesso non può neanche uscire più, perché le sue esplorazioni erano diventate sempre più lunghe, e io non posso aspettare nel cortile di casa per cinque ore o più che decida di rientrare.
E dovrei aspettarlo perché Averno ha una frattura all'attaccatura anca-femore che gli preclude l'uso di gran parte della dimensione verticale: non è in grado di salire sugli alberi, una risorsa indispensabile dato che nel cortile di casa passano spesso cani sciolti (caciottielli e di taglia più grossa) che già hanno tentato più volte di aggredirlo, nonostante la mia presenza (con bastone da passeggio).
Anche per questo i cani hanno scalzato le zanzare ai vertici della classifica degli animali insopportabili (per me).
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