Dopo la fine, ricordo la tua vita come in un film.
Ricordo un batuffolino grigio che era stato abbandonato in una delle piazze più caotiche di Bari e che aveva tutte le malattie del mondo, in particolare una gravissima forma di rinotracheite e la tenia.
Ricordo un cucciolino che ha faticato a diventare bello, ma con tutto il nostro amore ce la fatta; uno scricciolino che strillava dal suo cartone per avere il latte in polvere a tutte le ore (a causa della tenia...) e accendeva il motorino se solo lo si guardava.
E poi sei diventato un gattone, bello, forte e affettuosissimo, hai avuto tutto l'amore che potevamo darti, una fidanzata bellissima, una casetta, balconi pieni di fiori e, d'estate, qualche giardino.
Sei guarito da tutti gli acciacchi iniziali, ma hai portato con te una lacrimuccia che ti dava, a volte, un espressione maliconica.
Hai cantato quando si suonava il piano, hai fatto milioni di nanne morbide su di noi e fra le coperte, hai difeso il tuo territorio quando hai visto altri gatti che vi si affacciavano.
Hai riempito di fusa e di amore le nostre vite. Ci mancherai, ma sul Ponte troverai gli amici che ti hanno preceduto.
E un giorno ci ritroveremo tutti insieme. Senza dolore.
Vola leggero, Max, con tutto l'amore che c'è.