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Vecchio 08-07-2018, 08:06   #3
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Aletto
Supergatto
 
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Predefinito Re: TOTE, Intelligenza e Mente animale

Esattamente come hai detto. Io quando lessi per la prima volta sta cosa la trovai alquanto complessa perché era messa in relazione allo Stimolo-Risposta behaviourista che bypassando la mente animale aveva come finale Exit il premietto/rinforzo/bocconcino succulento, mentre nell'approccio cognitivo zooantropologico il premio è la conoscenza di cui l'individuo usufruirà a vita e per cercare di capirci qualcosa in più mi feci quest'esempio piuttosto basilare:
sono in un campo e mi viene voglia (desiderio) di disegnare. Per disegnare c'è bisogno di matita ed un foglio. Non li ho,
inizia la valutazione, la prima T: in tasca ho una biro ed ho davanti il suolo del campo.
O: disegno con la biro sulla terra?,
seconda T: no, non può funzionare
e torno a O: forse posso incidere il terreno usando una forte pressione con la biro oppure faccio il disegno sulla mia mano.
Torno alla seconda T: si può fare
ed allora Exit

Esiste una mente se ci sono più di una soluzione ad un problema, altrimenti è sufficiente una meccanismo.

Il modo diverso di usare la mente dipende dalla percezione del mondo esterno di ogni specie. La primissima finestra sul mondo sono i cinque sensi, poi c'è chi riceve questi input sensoriali che appartiene ad una determinata specie, entra quindi in gioco la filogenesi, l'epigenesi e l'ambiente che forgerà l'ontogenesi
Se mi metto in terrazzo con i gatti la mia attenzione si focalizza su icone fisse, tipo fiori oppure guardo la bellezza di quanto mi circonda che considero un quadro (immagine fissa) anche se il vento muove qualcosa. I gatti, di quella stessa fetta di modo, si focalizzeranno sull'ape, sulla farfalla, sugli odori che io non percepisco per trarne informazioni che a me non servono ma a loro sì. Se arrivasse un cane annuserebbe e vorrebbe fare qualcosa con me, se arrivasse un uccellino si metterebbe a cercare insetti che io non vedo e che ai gatti non interessano perché troppo piccoli, se arrivasse un merlo farebbe un casino nei vasi, se arrivasse una mosca si poggerebbe sulla cassettina dei gatti, poi ci sono le formiche che sono interessate ad altro ancora

Se l'essere allevati da un'altra specie è da considerarsi una stortura dovuta al caso,
credo che l'identità di specie sia pronta a riemergere tanto nell'uomo quanto negli altri animali. Ci sono elementi prototipici che restano silenti ma che sono talmente forti da non aver bisogno di essere rinnovati nel corso della vita. Certo l'individuo è si è distorto durante la crescita ricevendo informazioni improprie durante i periodi sensibili. A volte la reimmissione nell'habitat di appartenenza, nonostante tutto, è quasi impossibile


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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