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Originariamente inviato da Aletto
Ciao
Ti rispondo in modo un po' sommario
Personalmente non ritengo che l'obbedienza sia un facilitatore per una vera relazione/interazione.
La relazione uomo-altro animale ha molte facce, dinamiche e risvolti, anche volendole schematizzare e sintetizzare non basterebbe una pagina A4 fitta fitta.
Ciò detto, non mi sento di definire la tua un’obbedienza ai richiami di Lola che piuttosto definirei –detto in gergo tecnico- un predicato di soglia*, ossia un punto di incontro/aggancio con un’altra specie.
Un esempio: dato che un cucciolo della nostra specie nasce più immaturo di quello di una scimmia cosiddetta antropomorfa, abbiamo una forte propensione filogenetica all’epimelesi (attività di cura e accudimento) nella quale troviamo grande gratificazione ed appagamento al punto tale da espandere questa propensione ad altre specie. Questa è appena una delle facce, non interamente esaminata.
Perciò sotto questo semplice punto di vista, tu e noi tutti, rispondiamo ad una nostra motivazione di specie.
* I predicati di soglia sono tanti ed alcuni si intersecano l'un l'altro in modo più o meno complesso.
E complimenti per la bella relazione che avete instaurato.
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Buongiorno Aletto.
Capisco bene cio che scrivi riguardo l innata propensione all accudimento ed alla stretta relazione che questo ha con il nostro stesso piacere personale.
Non a caso avevo scritto di ritenere la gioia di vivere di Lola un mio successo personale. Almeno in parte.
A distanza di un anno e mezzo, dovendo tirare delle conclusioni, direi che relazionarsi con un gatto credo comporti la contemplazione dell "essere felino" nella sua complessità, abbandonando ogni forma di egoismo e aspettativa, godendo di cio che viene, quando viene...
Grazie per la piacevole e costruttiva interazione. Come sempre.