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Originariamente inviato da Pumadi
È un argomento su cui sto riflettendo da un po'. Penso che i miei sentimenti interferiscano con le naturali vocazioni dei miei gatti. Per esempio, per il loro 'bene', non escono di casa. Forse rispettarli vorrebbe dire eliminare il concetto di gatto da salotto? I tuoi escono, Aletto?
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Ciao Pumadi,
penso che i tuoi sentimenti, come i miei e quelli di tutti, non debbano interferire fino ad arrivare all'ingerenza sulla vita altrui, chiunque sia
Il gatto, come nessun altro animale (noi compresi) non è da salotto, nessuno è da salotto o da casa e basta. Non fa parte di lui né di nessun altro quella vita, "ma sta tanto bene è tanto tranquillo" -che poi magari è rassegnazione- e chi ce lo assicura? noi stessi? il vet? perché è in salute mangia e dorme e mai una cacca fuori posto?
Sta lì. Gioca con noi. O con un consimile finché ci va d'accordo. Mangia. Va sul divano. Si sveglia. Va in lettiera. Riceve tante carezze e moine. Le ricambia. Fa le fusa. Esce per andare dal vet nel trasportino stressandosi. Torna a casa nel trasportino stressandosi. Sta lì. Mangia. Va sul divano. Beve. Fa le fusa. Dorme. Gioca. E via dicendo. E via dicendo. E via dicendo. Ah, dimenticavo, si fa le unghie
Ma sta tanto bene lo dice anche il vet! e chi meglio di lui!
L'ho tolto dalla strada
Ma cosa vuole di più?
Vorrebbe essere un gatto
Ma lo è
Sì, lo sarebbe se potesse
Rispettarli non si può, perché non si riesce se non si entra nel loro mondo e lo si accetta. Non si può avere un gatto in casa e lasciar fuori la felinità.
I miei gatti stanno tra casa e terrazzi, prima in inverno rientravano e chiudevo verso le tre del pomeriggio ma ora non chiudo più neppure di notte. Fa freddo? sì certo
Non stanno proprio bene secondo me, ma almeno se capita predano. La prossima casa sarà grande giardino con una piccola casa, intanto a me tutti sti mq non servono.