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Vecchio 09-05-2023, 18:15   #2
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leucio
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Predefinito Re: L’orsa JJ4 sembra non aver ucciso il ragazzo

Davvero una brutta storia. Da qualunque lato la si guardi.
Se nelle grandi metropoli il processo di “gentrificazione” si è tradotto in una trasformazione (socialmente) violenta dei centri storici, trasformati in bed & breakfast, street food, fast food et similia con l’espulsione massiccia della popolazione residente, in Trentino si è spinto sull’acceleratore del turismo, cercando di proporre un modello attrattivo valido per tutto l’anno, ben oltre la stagione invernale. Qui la “messa a valore” del territorio è stata fatta puntando sulla costruzione di un “paradiso verde” aperto e fruibile tutto l’anno, capace di stare al passo con le richieste del mercato. E allora, quando il Dio Mercato individua nella biodiversità di un’area, nella sua capacità di offrire al visitatore l’emozione e il brivido della vista di orsi, camosci, stambecchi e quant'altro, la carta vincente, si favoriscono e si implementano processi di ripopolamento di specie ormai estinte in zona. Favoriti ed invocati da quegli imprenditori (grandi, piccoli e medi) che sul turismo in quelle aree hanno puntato forte. E perseguiti, realizzati con grande fanfara da quei vertici istituzionali, da quegli esponenti politici che alla capacità di porsi in sintonia con l’interesse economico prevalente devono tutte le loro fortune.
Senza pensare che questi animali hanno bisogno dei loro spazi, della loro tranquillità. Sono esseri viventi, senzienti, che provano emozioni esattamente come noi. E come noi, hanno il sacrosanto diritto di godere pienamente della loro vita. Non sono giganteschi peluche montati su nastri trasportatori che appaiono e scompaiono ad orari prestabiliti per gratificare e rendere “unica” l’esperienza del turista. Un orso, così come un lupo, preda altri animali. Devasta campi coltivati quasi come i cinghiali. E’ fonte di mille problemi per un territorio che culturalmente non è attrezzato ad una convivenza così impegnativa, e che nessuno ha mai pensato di favorire e ricostruire, come ben spiegato in questa intervista pubblicata su Kodami : https://www.kodami.it/andrea-mustoni...on-schiamazzi/.
E allora, così come nella fase della costruzione del “paradiso verde” la politica si ammantava di ambientalismo di risulta, invocava e favoriva in tutti i modi i processi di ripopolamento, adesso che i nodi vengono tutti al pettine, da voce ed esprime tutte le peggiori pulsioni e paure "animali" che ancora albergano dentro di noi. I toni e gli atteggiamenti da sceriffo del presidente della provincia di Trento, così simili a quelli di un De Luca (da sindaco di Salerno come da presidente della Campania) se da un lato indicano l’incapacità della politica di gestire e governare processi complessi nelle città come nelle aree montane, dall’altro mi fanno ricordare una citazione di Felice Cimatti riportata da Aletto in un’altra discussione (L’animalità non riguarda i gatti le scimmie ecc, ma riguarda noi e il corpo che siamo col quale avviene il primissimo incontro con la nostra animalità. E la prima richiesta che ci viene fatta, guarda caso, è mettere il nostro corpo in gabbia, la gabbia degli umani. Abbiamo anche potere sul nostro corpo: lo facciamo ingrassare, dimagrire, se non ci piace gli cambiamo i pezzi, decidiamo di uccidere o non uccicere. Lo trattiamo esattamente come trattiamo gli animali non umani. Finché ci sarà un soggetto che tratta sé stesso così, inevitabilmente tratterà allo stesso modo tutto l’ambiente che lo circonda). Per cui arriviamo al paradosso che l’unico aspetto di questa vicenda in cui ci dimostriamo capaci di superare lo specismo è nel trattamento delle vittime dei nuovi processi di estrazione di profitto dai territori: massimo rigore contro “l’Orsa assassina” così come contro i “disturbanti” umani cacciati dalle loro case e condannati ad un’esistenza di precarietà e piccola delinquenza, “quid obscurum” della trasformazione dei centri antichi delle nostre città in rutilanti luna park appestati dalla puzza di fritture di dubbie origini e qualità.
Che poi tutto ruoti attorno al destino di un’orsa, rinchiusa in un lager da cui difficilmente potrà uscire e riacquistare la sua libertà (https://www.kodami.it/per-la-leal-no...-dna-dellorsa/), che nessuno si ponga il problema di capire che fine hanno fatto i tre cuccioli che erano con lei al momento della cattura, e che per la tenera età avrebbero avuto ancora bisogno della presenza della loro mamma per cavarsela “in natura”, fa solo montare una rabbia ed una vergogna indescrivibili.
Per cui è meglio che mi fermi qui, e mi taccia.
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