Anche come estratto, mi sembra comunque una percentuale irrisoria (parliamo di 5 grammi su 1 kg nel caso di Smilla. In uno degli articoli citati da Rit si parla di una riduzione dell'odore corrispondente a circa il 26%, quindi non proprio sensazionale: "
The overall decrease in faecal offensiveness is 26%, although there will be considerable intra- and inter-individual variability in faecal aroma as perceived by panelists or owners.". Insomma, se io butto 50 grammi di olio essenziale di lavanda o eucalipto su una montagna di letame, non è che poi l'ambiente profuma
).
Del resto, da quel che ho letto e compreso non è ancora chiaro il meccanismo attraverso cui la Yucca Schidigera produce una moderata riduzione dell'odore fecale, potrebbe benissimo favorire l'assimibilabilità di certi ingredienti impedendo lo sviluppo di gas all'interno dell'intestino, non è detto- per lo meno io non l'ho desunto dalla lettura degli articoli )-che sia semplicemente un "Arbre Magique" che copre la puzza delle feci.
Tra l'altro, qualche giorno fa guardavo la composizione delle nuove Acana WP e mi è caduto l'occhio sull'Enterococcus faecium alla fine della lista degli ingredienti; ok, è un probiotico, usato tra l'altro per preservare il foraggio nei silos e impedire la crescita di batteri nocivi (ma qui parliamo di un croccantino per gatti, non di granaglie destinate all'alimentazione dei bovini), ma mi chiedo: a che pro metterlo? Forse nel resto della composizione di Acana- che resta comunque un marchio molto buono a mio parere- c'è qualcosa che causa un'alterazione della flora batterica intestinale a cui si tenta di porre rimedio con l'Enterococcus? Sinceramente non lo so; credo però che giudicare un prodotto dalla sola presenza di un certo ingrediente (che sia la Yucca, l'Enterococcus o la lavanda albina del Karakorum) sia un po' riduttivo: i mangimi secchi sono alimenti estremamente complessi ed elaborati, di cui (fidatevi perché ci ho sbattuto ben bene la testa mentre tentavo di far la classifica) non è facile dare un giudizio sintetico come buono o cattivo. Ci sono troppi fattori che entrano in gioco: la trasparenza, chiarezza e completezza dell'etichetta, la quantità e qualità (difficilmente giudicabile) degli ingredienti animali e non, la forma in cui vengono considerati questi ingredienti (carne fresca vs carne disidratata, giusto per fare un esempio); concentrarsi solo sulla Yucca mi sembra che porti a perdere di vista la generalità del prodotto, mentre è proprio questa a renderlo buono o meno buono.