Visualizza messaggio singolo
Vecchio 13-05-2018, 13:54   #7
Profilo Utente
Malinka
Guest
 
Messaggi: n/a
Predefinito Re: Rituali dei nostri gatti

Remì quando decide di usare i graffiatoi, generalmente aspetta che ci sia un umano che lo possa vedere; comincia a grattare e nel contempo ti guarda perché sa che arriveranno gli immancabili bacini sul naso umido e solo quando ne ha fatto il pieno se ne va per i fatti suoi.
Prima di mangiare deve sempre avere la sua foglia di lattuga o di cavolo, se non gliela do non mangia.
Poi c'è il rituale della compressa di lievito di birra, che prevede che io la tenga fra le labbra e lui l'afferri delicatamente con la sua boccuccia, ovviamente umida.

Quando Milla veva voglia di pappa in momenti al di fuori dei pasti, la ignoravo, anche se capivo benissimo cosa mi stava chiedendo; poi un bel giorno ha cominciato a portarmi un orsacchiottino di pezza, grande come un gattino neonato; lo teneva delicatamente in bocca miagolando come mamma gatta, poi me lo posava sui piedi oppure andava direttamente in cucina e lo metteva dove di solito metto il suo piatto; naturalmente non potevo resistere a una richiesta fatta in un modo così gentile e carino, e questo è diventato il suo rituale di richiesta di cibo extra.
Da quando ci sono i topini Zooplus, li preferisce all'orsacchiottino.
Lei quando vuole attenzioni si butta a terra e mostra la sua panciolina e se ne sta così in attesa che io gliela strufugni; le piace moltissimo.

Il rituale di Marino consiste nel guardarmi improvvisamente a occhi sbarrati, tutto fremente, per poi partire a razzo, con gran gioia del parquet...e anche del tavolo, che è già tutto scalfito; ha semplicemente voglia di giocare con me alla lotta e agli agguati e questo è il suo modo di invitarmi.
Altre volte sono io che metto in atto il mio rituale per fargli capire che desidero giocare; mi metto davanti a lui, allargo le braccia, sbarro gli occhi e accompagno il tutto con con uno squillante, secco e ripetuto "àhhh!" e lui accoglie subito l'invito!
Un altro suo rituale consiste nel saltarmi in spalla da dietro, mentre sto cucinando, non perché sia attirato dal nostro cibo, ma solo per curiosare.

Viola quando vuole essere coccolata, comincia a strofinare il musetto contro lo spigolo del tavolo oppure viene a piazzarsi fra me e lo schermo del pc e non si smuove nemmeno se la spingo, finché non ha ottenuto la sua dose di attenzioni.
Come vede che mi siedo sul divano, arriva di corsa e si spiaccica contro di me, cominciando a sbavare dalla gioia.
Quando è felice me lo fa capire anche giocando con i pezzetti di formaggio, lanciandone dappertutto.

Yuri: il suo rituale diurno si svolge regolarmente all'ora di pranzo e cena; non appena noi umani abbiamo finito, lui che nel frattempo era beatamente allungato sulla cassapanca, mimetizzato dal pile e dal suo scialle di lana bianco e azzurro e pareva dormire profondamente, apre gli occhi e mi guarda senza muoversi; a quel punto è sufficiente che io pronunci il suo nome, gli si illumina lo sguardo, scende e mi si avvicina protestando a gran voce, in attesa che lo prenda su e me lo metta sulle ginocchia, dove riceverà carezze, bacini sul naso e tanti strofinamenti di orecchie (li adora).
C'è anche il rituale notturno; non faccio in tempo a sistemarmi per bene sotto le coperte, che lui, che prima, guarda caso, dormiva profondamente in soggiorno, improvvisamente viene in camera e comincia a miagolare sommessamente, ma abbastanza per disturbarmi, allora lo chiamo, lui si accosta al letto dalla mia parte e tenta e ritenta di saltare su senza riuscirci, così mi tocca raccattarlo; altre volte invece si ferma miagolando sulla soglia della camera, così sono obbligata ad alzarmi per prenderlo su, prima però deve farsi inseguire fino dalla parte di mio marito; vallo un po' a capire...
Certo il piano del letto è circa 65 centimetri da terra, Yuri ha i suoi innegabili problemi fisici, però come mai di giorno o anche di notte riesce a saltare su benissimo, quando non c'è l'umana (o l'umano) nei paraggi?

Valerietto: essendo quasi un selvatico, il suo rituale consiste nel sedersi in mezzo al cortile, guardandomi con l'aria da derelitto, miagolando "senza voce", allora lo chiamo e lui arriva di corsa in veranda per mangiare la pappa...che era già lì pronta, lui lo sapeva, ma la ignorava.
D'inverno quando non dorme su alla stalla, dorme in garage, nella sua cuccia ben protetta e coibentata; quando mi alzo e apro la finestra della veranda vedo il suo musetto che fa capolino dalla tenda che chiude il garage, ma aspetta il mio richiamo per fare i pochi passi che lo separano dalla veranda.
  Rispondi Citando Vai in cima