Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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Alimentazione Domande e consigli riguardo tutto ciò che i nostri a-mici mangiano o dovrebbero mangiare |
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24-09-2016, 16:52 | #1 |
Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Spesso ci troviamo a discutere di qualità, alta, media, bassa ...di prodotti più o meno accettabili ma per mia esperienza (in questi anni avrò letto 200 formulazioni differenti) la realtà del cibo industriale non è questa.
Io noto piuttosto una spaccatura abbastanza netta tra preparazioni pessime e ottime ...nella terra di mezzo c'è poco e nulla se è vero com'è vero che i gatti dovrebbero mangiare sostanzialmente carne. Capisco che nella babele di prodotti che si trovano in commercio non sia facile orientarsi, capisco che i gatti d'appartamento siano viziati e difficili, capisco tutto ma la fisiologia del gatto l'ha decisa madre natura, non la Royal Canin o la Hill's. Il mio è un invito ad essere poco tolleranti con le formulazioni, a non farsi ricattare dai gatti viziati, a scegliere le formulazioni migliori possibili a parità di spesa. Troppo spesso vedo che si tollerano cibi con alte quantità di cereali (già il 5% sarebbe tanto visto che questi alimenti i gatti non dovrebbero vederli nemmeno in foto), ricette poco chiare il cui contenuto dichiarato non arriva al 50% (il minimo accettabile sarebbe il 100%, ma diciamo l'80 perché sennò non rimane nulla da comprare), le patate come ingrediente accettabile (per mesi abbiamo consigliato il secco Granatapet che è pieno di patate). Non cerchiamo compromessi perché i compromessi in questo settore merceologico non esistono ...piuttosto agiamo sul lato del prezzo, per esempio acquistando quantità più grandi possibili compatibilmente con la scorta che possiamo fare, sfruttiamo gli sconti, usiamo i motori di ricerca del miglior prezzo. Peraltro non è sempre vero che si debbano spendere cifre folli; ci sono diversi prodotti che stanno tra le cose buone che non costano grandi cifre ...meglio insistere con quelle che arrendersi ai capricci del gatto dandogli schifezze. Cerchiamo la qualità, almeno su questo forum. il gatto volante |
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24-09-2016, 17:20 | #2 |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Concordo su tutto, e in particolare sul fatto che la maggior parte dei gatti, mio compreso, è molto viziata...
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24-09-2016, 17:35 | #3 |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
e non è affatto la regola che il cibo di qualità costi uno sproposito. poi ok se andiamo a guardare i cibi a base di alce albina e unicorno sudafricano importati da un altro continente...
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24-09-2016, 18:16 | #4 |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Ecco, anche questa cosa degli ingredienti esotici, tipo bufalo o canguro... sono davvero necessari?
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24-09-2016, 18:37 | #5 |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Io inserisco tra i cibi di fascia bassa un'etichetta del genere:
Anatra con Olive: carne e sottoprodotti animali (di cui 4% anatra), cereali, frutta (min. 4% olive in salsa), minerali, zucchero. Ha degli ingredienti che a mio parere non dovrebbero proprio esserci, come gli zuccheri e i cereali. In fascia media colloco cibi come: Tenero pollo e cuori di pollo: carne e sottoprodotti di origine animale (20% pollame, 20% cuori di pollo), minerali. Se non altro sono tutti ingredienti di origine animale, e già non è poco. Per la fascia alta metterei: 96% pollo* (petto, gola, cuore), kamut*, carote*. Una considerazione però è doverosa: sono profondamente convinta che una dieta a base di prodotti industriali non sia ottima, né per noi né per i mici; anche i prodotti che definiamo ottimi (lo faccio io per prima) hanno grossi limiti, sono confezionati e sono cotti, per esempio. Ma del resto nemmeno io ho il coraggio di liberare topini vivi per casa e nutrirla così, uff. |
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24-09-2016, 20:53 | #6 |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Non vorrei sembrare polemica, perché il mio intento non è quello di contestare il post d'apertura che anzi condivido in linea di massima, ma di introdurre qualche considerazione controcorrente o alternativa per stimolare la discussione. E' verissimo che il prezzo elevato non è sinonimo di qualità elevata (vedasi Royal), che alcune cose tipo il "profilo nutrizionale ottimale" (sempre Royal) sono delle panzane da far accapponare la pelle, ma, andando in ordine sparso:
1) la zona grigia o fascia intermedia esiste eccome; ci collocherei tutte quelle marche che dichiarano una percentuale di carne totale tra il 50 e il 70%, ma senza specificare nel dettaglio gli ingredienti (tipo: Naturina Easy, Applaws paté, Animonda vom Feinstein, Schmusy, Taste of the Wild e financo le vaschette della Lily's kitchen, a dispetto del prezzo astronomico) 2) oggi ho dato alle befane una scatoletta da 200 gr di Feringa Menù carne al pollo (divisa in 2, che fa 100 gr a testa, cioé suppergiù 2/3 della loro razione quotidiana di umido); a pranzo, successone, mai visto ciotole così pulite, a cena Edhel l'ha rifiutata, nonostante avessi richiuso la lattina con coperchietto ermetico e l'avessi tenuta a temperatura ambiente, perché a loro fredda di frigo non piace. Perché ve lo racconto? Perché non sempre "andate sui formati grandi e affamate i vostri gatti" può essere la soluzione di fronte al prezzo non basso delle bustine di Feringa o Granatapet (quest'ultimo tra l'altro qua fa schifo in tutti i formati). Io- e non credo di essere l'unica- non me la sento di affamare Edhel che è già sottopeso e quindi sono mio malgrado costretta a comprare formati piccoli, privandomi tra l'altro della possibilità di acquistare prodotti a mio avviso di qualità ottima (Terra Faelis, O' canis for cats, Feringa menù carne, che è un monoproteico disponibile solo nel formato da 200 grammi). E' vero che, se si guarda il prezzo al kg, si spende di meno a comprare le scatolette da 200 gr o quelle da 400, ma se poi se ne deve buttar via la metà o più, allora tanto valeva orientarsi sul formato piccolo, se è nelle nostre disponibilità economiche. 3) si sente spesso dire anche da persone che ne sanno sull'argomento (Gerlinde ad esempio e io mi trovo d'accordo con lei) che è meglio un'alimentazione umida di qualità media, piuttosto che una secca di qualità ottima; se però io possiedo un gatto fetente che mi fa il gesto dell'ombrello di fronte a Mac's, Grau, Hermann's, Feringa, ecc..., mentre di secco spazzola tutto, mi trovo di fronte al dilemma (che per fortuna non ho mai dovuto affrontare) se sia meglio nutrirlo solo a Orijen o associando anche un umido di qualità media (mettiamo il solito Animonda o Mr Stuzzy). Che faccio? Secondo me è meglio dargli anche Animonda o Mr Stuzzy, ma ovviamente ciascuno è libero di dissentire. 4) Ci sono i gatti che sono ormai anziani (più di 15 anni) e che hanno mangiato tutta la vita un cibo magari non ottimo, sono legati a quello che non gli ha mai dato problemi e si rifiutano di mangiare altro (e magari sono pure sottopeso o con un principio di IRC, per cui meglio che mangino qualunque cosa anche se l'etichetta è da museo degli orrori, piuttosto che digiunare) oppure quelli che devono per motivi di salute mangiare un medicato- e lo sappiamo tutti che i medicati sono delle schifezze da un punto di vista qualitativo- ma quanti tra noi se la sentono di dare un cibo che sulla carta è migliore, ma che magari contiene troppo fosforo/magnesio/rame per la patologia da cui il nostro gatto è affetto? 5) condivido anche quello che dice Mirrina sul cibo industriale, da cui comunque non mi schiodo , ma essendo riuscita a portare Edhel da un emetismo piuttosto ricorrente ad un vomito sporadico somministrando cibi industriali con tutte le loro integrazioni arcane, poi mi piglia a male quando devo bilanciare un mucchietto di carne e frattaglie con il Felini o con il guscio delle uova in polvere. Poi ci sono casi (come quello del gatto di Alimiao o della Pippi) in cui invece è proprio il passaggio ad una dieta casalinga (senz'altro più sana) ad aver risolto gran parte dei problemi, ma io non me la sento di fare un passo simile con Edhel perché con una dieta di questo tipo non riuscirei a dosare bene le integrazioni e ritengo che invece sia proprio quella la chiave del suo miglioramento. 6) Sui cereali io sono più possibilista, sia perché il grain free non è necessariamente sinonimo di qualità e nella categoria si trovano sì cibi eccellenti come Orijen, Acana, Carnilove, Nutrivet..., ma anche delle cose inconcepibili come Hill's Ideal Balance No Grain, Exclusion Pork and Potato o Hill's D/D cervo & piselli, e sia perché in modicissima parte i cereali possono trovarsi nello stomaco delle prede del gatto, anche se potremmo giustamente obiettare che in questo caso sono già pre-digeriti. Certo il 5% di cereali è già troppo, ma un 2-3% a mio avviso ci può ancora stare. Quello che voglio dire è che è giustissimo quello che scrivete, ma ci sono tante situazioni contingenti che possono portare (più o meno a malincuore) ad orientarsi su un cibo di qualità non top e non perché vogliamo male al nostro gatto, ma perché la dieta dei nostri mici è frutto di un accomodamento tra quello che sappiamo, quello che possiamo permetterci e quello che loro accettano di mangiare (oppure quello che siamo disposti a fare perché loro accettino di mangiare ciò che offriamo loro). Non sempre il compromesso raggounto si attesta su Hermann's o Natures:menu, a volte ci si deve accontentare di Schmusy. Ultima Modifica di SerenaF; 24-09-2016 at 20:55. |
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26-09-2016, 09:27 | #7 | |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Quote:
http://eur-lex.europa.eu/legal-conte...URISERV:f81001 Estratto del paragrafo che interessa il pet-food: *************************************** Materiali di categoria 3 I materiali di categoria 3 comprendono i seguenti sottoprodotti di origine animale: le parti di animali macellati idonee al consumo umano ma ad esso non destinate per motivi commerciali; le parti di animali macellati dichiarate inidonee al consumo umano ma che non presentano segni di malattie trasmissibili; le pelli, gli zoccoli e le corna, le setole di suini e le piume ottenuti da animali macellati in un macello e considerati, in seguito a ispezione ante mortem, idonei al consumo umano; il sangue ottenuto da animali, esclusi i ruminanti, macellati in un macello dopo aver subito un'ispezione ante mortem; i sottoprodotti di origine animale ottenuti dalla fabbricazione di prodotti destinati al consumo umano, compresi i ciccioli e le ossa sgrassate; i prodotti alimentari di origine animale diversi dai rifiuti di cucina e ristorazione che non sono più destinati al consumo umano per motivi commerciali, a causa di problemi di lavorazione o di difetti d'imballaggio; il latte crudo di animali che non presentano sintomi clinici di malattie trasmissibili; i pesci o altri animali marini, ad eccezione dei mammiferi, catturati in altomare e destinati alla produzione di farina di pesce come anche i sottoprodotti freschi dei pesci provenienti da impianti che fabbricano prodotti destinati al consumo umano; i gusci d'uovo di animali che non presentano segni clinici di malattie trasmissibili; il sangue, le pelli, gli zoccoli, le piume, la lana, le corna, i peli e le pellicce ottenuti da animali sani; i rifiuti di cucina e ristorazione esclusi quelli di categoria 1. La manipolazione o il magazzinaggio intermedi dei materiali di categoria 3 sono effettuati unicamente presso gli impianti di transito riconosciuti per la stessa categoria. Dopo essere stati raccolti, trasportati e identificati senza indebito ritardo tali materiali: sono eliminati direttamente come rifiuti mediante incenerimento in un impianto riconosciuto; sono impiegati come materie prime in un impianto di produzione di alimenti per animali da compagnia; sono trasformati in un impianto di produzione di biogas o in un impianto di compostaggio riconosciuti; se si tratta di rifiuti di cucina e ristorazione di categoria 3 sono trasformati in un impianto di produzione di biogas o compostati; se si tratta di materiali di origine ittica, sono insilati o compostati. **************************************** Ora, capite bene che un umido che contiene zoccoli, corna, piume e quant'altro, oltre ad avere il grave difetto di non riportare per intero il suo contenuto (alcuni non arrivano al 60% ...e l'altro 40% !?!? ...fosse l'1 capirei, ma il 40!), o ad avere come nel caso di Stuzzy sottoprodotti vegetali (da evitare), è un alimento che ha un profilo nutrizionale di scarsissimo livello ...altro che fascia intermedia. La fascia intermedia, se proprio vogliamo trovarla, direi che potrebbe ricomprendere quegli alimenti che stanno appena sotto i migliori ma che per un qualche ingrediente non proprio corretto possiamo ritenere comunque accettabili, come nel caso delle famose crocchette Granatapet che hanno un pò troppe patate... il gatto volante |
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26-09-2016, 10:58 | #8 | |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Quote:
Non penso che i nostri gatti siano di gusti difficili, penso che si dia loro cibo sbagliato -inutile riproporlo affamandoli per non perdere i soldi spesi se l'errore è nostro!- ed in eccessiva quantità rispetto alla vita che fanno, rispetto alla quantità di calorie di cui abbiano realmente bisogno. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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26-09-2016, 13:40 | #9 |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
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26-09-2016, 13:48 | #10 |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Apperò! chissà perché!
"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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