Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
|
|
L'allevamento e gli allevatori Per chi vuole conoscere meglio questo mondo felino ancora per molti sconosciuto. |
|
Strumenti Discussione | Modalità Visualizzazione |
23-01-2012, 22:59 | #51 |
Re: Qualche consiglio su ragdoll, thai o sacri di birmania?
Rispondere a tutto e spiegare diventa un bel caos ci sono mille rivoli più o meno OT, spero che Sekmeth non si stufi! :-)
@venere: ma ...mica sarai del famoso Club Italia o come si chiama? gli allevatori italiani che si sono fatti un club in Slovacchia (credo, o era Slovenia?) per problemi interni o che so io? ma allevano in Italia? ahahah grandi!!! Anche se io resto anfiana fino al midollo Chiudo subito l'OT, poi magari mi sbaglio... Discorso ANFI e LG 8che NON sono la stessa cosa, l'ANFI detiene soltanto l'LG!): Ovviamente i gatti nati all'estero da allevatori Fife sono accettati e iscritti all'LG italiano su rischiesta di passaggio di proprietà, se invece sono esteri e non Fife o italiani e non ANFI con genitori non iscritti al LG detenuto dall'ANFI, vanno portati a fare la Classe di Conformità allo standard e poi possono essere iscritti al LG contestualmente al passaggio di proprietà. I gatti italiani sono DI RAZZA solo se iscritti all'LG detenuto dall'ANFI. Semplice, lineare, così dice la legge. E' chiaro che un gatto Serenissima o Afef è di razza di fatto, ma è RICONOSCIUTO come tale solo se viene richiesta l'iscrizione all'LG riconosciuto dal MIPAAF. Avere un ped riconosciuto dallo stato NON è questione di Expo! e' il fatto che in qualsiasi controversia legale, ad esempio, quel gatto sia riconosciuto come di razza, ch epe rlo stato italiano in cui viviamo SIA di razza. Poi è ben vero che ci sono allevatori scrausi in Anfi come in WCF come altrove e degnissime persone in altrettante associazioni, ma il MIPAAF riconosce la detenzione dell'LG all'anfi e basta, per ora, anche perché sembra che nessun altra associazione si sia degnata di fare domanda, ed è lì che i gatti vanno iscritti. La legge è UNA, non dieci a secondo di come uno si sveglia al mattino, per buona o cattiva che sia. Io sono dell'idea che il mio gatto di razza lo voglio iscritto all'LG riconosciuto dallo stato, poi uno la pensi come vuole. PS in Italia vendere un gatto come di razza ma NON iscritto all'LG ("quel" LG) è reato... se non ricordo male punibile con una multa da 3000 a 30000€, ma meglio lasciar perdere questo argomento perchè è sempre foriero di proteste infinite anche se la legge è UNA: Lex dura lex sed lex. Problema Lilac+ lilac: me lo diceva la mia amica genetista svizzera che alleva birmani da 30 anni. Il problema è che me lo spiegava in tedesco, lingua che non padroneggio al 100%, ed è una cosa che voglio approfondire prima o poi, diceva che due gatti choc o lilac accoppiati insieme potrebbero avere problemi legati all'omozigosi doppia di questo colore che è stato immesso recentemente nelle linee dei birmani. Magari non è lo stesso per i ragdoll o per i siamesi (fra l'altro credo che il choc lo abbiano proprio introdotto coi siamesi) e mi pare che proprio a problemi renali si riferisse la mia amica, ma devo approfondire... Lo farò, ma con calma, per quanto mi riguarda, dato che ho tutti gatti che portano il choc-lilac ma non ho maschi di quel colore, quindi per ora non mi tocca il problema e sto studiando altre cose più urgenti. In ogni caso: per "essere sicuri" al 100% di avere una cucciolata lilac bisogna accoppiare due lilac! non "portatori di lilac", ma proprio lilac. Alta cosa: la quarantena. Se la ritenete inutile, non fatela (io sono sempre cassandra, lo so...) ma... è di questo week end il problema di una mia cucciola ceduta qualche settimana fa che - non avendo fatto alcuna quarantena - si è beccata una micosi dall'altro cucciolo comprato pochi gg prima da una allevatrice fidatissima e scrupolosa che a sua volta aveva introdotto una micia nel suo allevamento da altra fidatissima persona, molto scrupolosa... ma la gattina aveva una micosi di cui "non si è accorto nessuno" presa forse in una expo e che così ha fatto il giro. Io li avevo avvertiti di quarantenare, ma anche l'altra allevatrice, come voi, faceva i soliti discorsi (che risento anche qui): "io non le ho mai fatte le quarantene fra cuccioli/gatti sani, se provengono da un buon allevamento garantito, se i gatti stanno bene, se...se...ma... " ed è sempre più ascoltato chi propone la soluzione più facile. Poi magari è pure fortunato! Fino a che non succede nulla, ovviamente va tutto bene. Che dirvi? Fate vobis!!! Io ho già preso di tutto, in expo, in giro, da gatti comprati in allevamenti fidatissimi (parvo, calici, mycoplasma, persino i coccidi dei cani e una volta la giardia...)... infatti NON mi fido più di nessuno, manco delle mie socie d'affisso! figuriamoci degli altri! :-) |
|
23-01-2012, 23:33 | #52 |
Re: Qualche consiglio su ragdoll, thai o sacri di birmania?
Il periodo di quarantena quanto dovrebbe durare? Nel frattempo dovrei far esaminare qualcuno dei gatti?
Ho modo di separare le aree se necessario, e un po' per questo preferirei convincere il mio ragazzo ad adottare il micio prima possibile: non so per quanto ancora lavorerò da casa e mi piacerebbe approfittare di questo vantaggio per seguire l'inserimento e stare un po' in compagnia della cucciola durante il giorno se a maggior ragione dovesse stare separata dagli altri due (specie dopo essere stata abituata a vivere con mamma e fratellini). Comunque questa stessa allevatrice mi parlava di non so bene quale virus aveva preso una volta un suo micio in una expo, che aveva fatto un'ecatombe ed era stata fatta l'autopsia su un sacco di gatti... allucinante. I miei mici hanno fatto visita e richiamo vaccino a Novembre, non escono e in un anno e mezzo abbondante non hanno mai avuto nulla di nulla (e tocco tutti i metalli possibili, sono apprensivissima), anche in questo caso potrebbero essere portatori di qualcosa? (ottizzate quanto volete, non mi annoio ) |
|
24-01-2012, 08:32 | #53 | ||
Re: Qualche consiglio su ragdoll, thai o sacri di birmania?
Quote:
però scusa, se nessuno si era accorto della micosi, anche se avesse fatto la quarantena, sarebbe cambiato qualcosa? una volta finita la quarantena si sarebbe beccata la micosi... o no? cioè, ripropongo la domanda di Sekmeth: quanto deve durare la quarantena? perchè in teoria, fin quando il cucciolo non ha sviluppato tutte le difese immunitarie ci vogliono mesi! e non è fattibile una quarantena di mesi... io sono dell'idea che sia più stressante la quarantena, ovviamente se non c'è motivo apparente di farla, sia per il nuovo arrivato che resta chiuso in una stanza (quando in allevamento era abituato a ben altro trattamento), sia per gli abitanti della casa, già non grande di per sè, a cui viene precluso l'ingresso in alcune parti del loro appartamento, sentendo l'odore di qualcuno di nuovo... però è solo una mia personalissima opinione ad ogni modo sicuramente bisogna esser sicuri che i gatti in casa siano sani, hanno fatto test fiv e felv? e di cos'altro c'è bisogno? (domanda agli esperti) che l'expo non sempre sia sicura dal punto di vista delle malattie l'ho sentito dire anche io, i miei mici in expo li tengo in gabbia superdisinfettata, retina trasparente con tanto di cartello "non toccare i mici" e quando qualche visitatore cerca di infilare la mano sotto la rete (ebbene sì ci provano lo stesso ) li metto subito in riga.... sarò esagerata ma non voglio rischiare. (e poi è anche una questione di principio, ma se metto la retina e metto il cartello, c*** infilate la mano sotto la rete? ci vuole una bella faccia tosta) Grazie Venere per il chiarimento in effetti è WCF, io pensavo che tutte fossero WCF (World Cat Federation, pensavo fosse mondiale) invece evidentemente non è così... @ Barbara, se ti ha scritto una e-mail io se vuoi il tedesco lo padroneggio alla perfezione per cui posso darti una mano nelle traduzioni. Quote:
ognuno ha le proprie opinioni... quello che penso io è che se uno ha delle opinioni diverse però non significa che sia un allevatore poco serio... gli allevatori poco seri sono ben altri! e non stiamo nemmeno entrando nel campo minato del coronavirus... ci sono allevatori che sostengono che chi non fa fare il test del coronavirus non siano allevatori seri, per me non è così. sono situazioni particolari e discusse in cui è impossibile trovare un'opinione univoca e realmente CORRETTA, almeno secondo me. Ultima Modifica di ice; 24-01-2012 at 08:34. |
|||
24-01-2012, 09:48 | #54 |
Re: Qualche consiglio su ragdoll, thai o sacri di birmania?
Ice, guarda che sono d'accordo con te! Il fate vobis era da prendere così: decidete voi quale è il rischio minore!!! mi sento anche io un po' esagerata, anche a me spiace quarantenare e cerco di passare più tempo possibile coi mici "in galera" (anche se fortunatamente ho stanze grandi e comode per loro, piene di giochi, cucce, tiragraffi... un lavorone disinfettare tutto!), ma, ovviamente un po' soffrono la solitudine! Li quaranteno tutti anche dopo le expo, ma a gruppi di due o tre (i gatti stati ine xpo) ed è meno pesante. Però... accipicchia, me ne capitano di ogni!!! :-( E mentre una micosi è noiosa, ma non pericolosa anche se diventa più grave con gatte incinte e cuccioli piccoli, roba tipo il parvovirus, come è successo a me, ti leva 10 anni di vita dallo spavento, credimi!!!
La storia delle micosi è stata "in contemporanea", quando l'allevatrice si è accorta di avere la micosi in allevamento, 15 gg dopo aver preso la micia nuova, era già tardi, il piccolino ceduto aveva preso la micosi e esattamente 15 gg dopo l'arrivo era spuntata alla mia cucciola. Se l'allevatrice avesse fatto una quarantena di 15 gg alla micia si sarebbe accorta della micosi, non avrebbe infettato il cucciolo e di conseguenza la mia cucciola... Oltretutto io sono stata trovarla e l'ho toccata, ci sta che fra qualche gg mi ritrovo la micosi in allevamento (e dagli accidenti faccio lume, come si dice in Toscana, con sette gatti, tre cuccioli e due gattine incinte...) Fortunatamente quando io tocco gatti in casa altrui (anche se miei) mi disinfetto da capo a piedi, speriamo abbia funzionato... Quanta quarantena...eh! la mia amica genetista dice 16 settimane per essere sicuri verso ogni malattia. Il che è straesagerato (rischia di fare peggio, di stressare troppo, come giustamente diceva Ice). Io faccio circa 15-20gg, il parvo si manifesta in 3gg, heropes, micosi, mycoplasma, calici, parassiti vari ecc si manifestano fra i 10 e i 15 gg, congiuntiviti e gastroenteriti, ecc anche meno. Insomam due-tre settimane è una buona media per essere prudenti. Diciamo che i cuccioli sono più delicati, quindi vanno tenuti più d'occhio, gli adulti hanno un sistema immunitario più formato e rischiano meno. In ogni caso, continuo a pensare che il cambio di casa sia molto stressante, quindi la quarantena serve anche a far abituare il cucciolo all'ambiente prima di introdurlo coi gatti residenti provocandogli un nuovo stress. |
|
24-01-2012, 10:28 | #55 | |
Re: Qualche consiglio su ragdoll, thai o sacri di birmania?
Quote:
in realtà il mipaaf ha risposto ad una consultazione che "...sulla base della direttiva 91&174/CEE le associazioni nazionali riconosciute e autorizzate a tenere il libro genealogico in uno stato membro sono tenute a riconoscere le certificazioni rilasciate dalle associazioni presenti in altri stati e da questi ultimi riconosciute. Per quanto concerne i paesi terzi si applica il principio di equivalenza. Tutto ciò a prescindere dal circuito internazionale a cui le singole associazioni aderiscono." |
||
24-01-2012, 11:44 | #56 |
Re: Qualche consiglio su ragdoll, thai o sacri di birmania?
adesso capisco quello che vuoi dire Barbara, ma ancora non riesco a capirne il senso...
cioè, la gatta della tua amica ha avuto la micosi proprio mentre arrivava il nuovo arrivato, ok, e quindi se avesse fatto quarantena non se la sarebbe presa... ma è stato un caso! sarebbe anche potuto succedere che il micio facesse 15 giorno di quarantena e proprio al termine della quarantena la gatta si ammalasse di micosi e lo contagiasse ugualmente... cioè, se i gatti sono sani (e questo va verificato scrupolosamente!) alla fine che senso ha? se si ammalano di qualcosa (sottolineo SE) non è detto che accada esattamente nel momento della quarantena... magari succede subito dopo... o forse sono io che non ho capito come funziona... poi vabbè il fatto che magari si intergri meglio è un'altra storia... personalmente resto dell'idea che un gatto ben socializzato non ha problemi a cambiare casa se nel nuovo ambiente trova quello che trovava dall'altra parte... il mio gatto (a tre mesi e mezzo) ci ha messo dai 10 ai 15 minuti a far sua la casa e ambientarsi perfettamente, poi abbiamo traslocato e per ambientarsi nuovamente ce ne ha messi circa 5 di minuti. La gatta (8 mesi quando è arrivata), nonostante il micio che i primi 2-3 giorni era un po' freddino, ci ha impiegato pochi minuti anche lei, ha iniziato a giocare appena fuori dal trasportino ed è salita immediatamente sul tiragraffi , con sgomento del "padrone di casa" ... ed era già la terza casa che cambiava anche lei.... senza contare che noi ce li portiamo ovunque perchè nessuno può mai tenerceli... il maschio ha girato l'umbria, la toscana e l'emilia romagna, cambiando diversi ostelli e integrandosi sempre perfettamente... secondo me è molto soggettivo... tutti gli inserimenti che ho visto "da allevamento" sono stati sempre diretti perchè non c'è mai stato bisogno di fare diversamente.... è chiaro che se la situazione è diversa, il gatto viene dal gattile, ha una situazione traumatica alle spalle, non si sa come potrebbe reagire, eccetera eccetera allora non c'è nemmeno da parlarne... Il caso di Sekmeth è particolare perchè ha già dei gatti in casa che sono trovatelli... quindi non saprei. però non mi sento di puntare il dito e dire "cambia allevatore" solo perchè le è stato consigliato di tentare con l'inserimento diretto. anche perchè magari vuole anche tutelare il suo cucciolo... da allevatrice mi confermerai, non penso che sei felice se qualcuno ti dice che deve fare un inserimento indiretto con un tuo cucciolo lasciandolo 2-3 settimane chiuso in una stanza da solo mentre nel tuo allevamento gira per casa felice e scatenato....almeno immagino per la storia del lilac pericoloso sinceramente sul web non ho trovato riscontri di nessun genere... forse è una cosa uscita da poco |
|
26-01-2012, 08:58 | #57 | |||
Re: Qualche consiglio su ragdoll, thai o sacri di birmania?
Quote:
Se Simona avesse fatto una quarantena o se Roberta mi avesse dato retta, ora c'era una sola micia con la micosi, o solo un micio e la mia non l'avrebbe avuta. Questa micosi ovviamente le ha fatto saltare due expo di cui una anche già pagata, ma qs è il male minore, ovviamente. [I nomi sono inventati... ] Quote:
Ma nel caso di Roberta che ha solo due mici, pe runa patologia come la micosi...vabbè, come ne cura uno ne cura due, è grave nel caso di Simona che ha in casa 7 o 8 gatti di ogni età... Lei ha rischiato di infettare tutto l'allevamento per mesi! Poi ha cucicoli che hanno beccato la micosi e che sonos tati ceduti... Cuccioli ancora in allevamento pronti però ad essere consegnati cone le famiglei ch eli aspettano con ansia e invece da quarantenare, gatte incinte... Un macello! Inoltre sarebeb stato grave inc aso di parvovirus, perchè effettivamente col parvo i cucicoli rischiano la vita anche s esono vaccinati: due anni fa a Menton (expo) ci fu un'epidemia di parvo e diversi cuccioli 3-10 mesi morirono, fra cui, purtroppoil fratellino di una gattina ch eavevo acquistato d apoco che era stato portati lì dalla sua allevatrice, l'altra sorella s el'è cavata ma per un pelo... Però l'allevatrice, come faccio io, dopo l'expo aveva fatto quarantena e quindi non aveva infettato nessun altro micio nel suo allevamento Quote:
Ma questa ultima volta no. Comunque i miei sono suggerimenti che invitano alla prudenza Sekmeth e gli altri che prendono un secondo o terzo micio, non precetti: anche se il micio è subito socievole e si ambienta bene (gli allevatori è proprio per questo scopo che "socializzano" e lavorano sui cuccioli!!!) non è detto che non sia stressato...anzi, di sicuro un po' lo è, e di sicuro lo sono tantissimo i gatti residenti (anche tu hai parlato di "sgomento" del tuo micio quando il nuovo arrivato è salito sul tiragraffi! Ilmicio residente è SEMPRE quelloc he soffre di più e anche a lui vba posta uguale attenzione che al nuovo arrivato, anzi, anche di più se possibile!). Attenzione: spesso i gatti NON manifestano niente, ma il disagio che hanno dentro può fare loro molto male e portarli a comprotamenti strani, persino a patologie psicofisiche, anche a distanza di tempo dall'evento, che non ricolleghiamo subito all'arrivo del nuovo micio. Insomma... prudenza, ecco, e sensibilità estrema verso ogni segnale anch emicroscopico di disagio. I gatti non mostrano quasi per nulla quando soffrono e cogliere il loro disagio non è facile: partiamo dall'idea che c'è in questi casi, e facciamo di tutto per ridurlo al minimo, come si dice: nel più ci sta il meno. |
||||
26-01-2012, 15:52 | #58 |
Re: Qualche consiglio su ragdoll, thai o sacri di birmania?
ok
Peró Scusami... Quello che dici é appunto che la tua amica, per via della micina con la micosi, ha rischiato di infettare anche gli altri gatti di allevamento... Ecco è quello che intendo! E loro non facevano quarantena... Magari uno fa fare la quarantena al micio e i gatti residenti Son sani, poi magari il mese dopo che hai tolto il micio dalla quarantena uno dei gatti residenti si ammala e la attacca a tutti... Con questo intendo che è stato un caso.... Ok era solo per spiegare quello che volevo dire tutto qua |
|
27-01-2012, 10:10 | #59 |
Re: Qualche consiglio su ragdoll, thai o sacri di birmania?
@ICE: i gatti di un allevamento, essendo mici che stanno in casa e isolati da altri gatti, non trasmettono nè ricevono virus e batteri dalle persone, per lo più si infettano per:
1) partecipazione ad expo 2) monte esterne 3) arrivo di un nuovo micio da altro allevamento 4) rarissimi casi di infezione "portata" da ospiti di casa, cone le scarpe o perchè magari si è toccato un micio randagio infetto (per qs di solito siamo tutti attrezzati con disinfettanti, sovrascarpe, massima igienizzazione dell'ambiente, ecc) Ovvero tutti contatti con l'esterno! La quarantena serve in questi casi. Inogni caso qualsiasi micio che st aincasa e si ammala va quarantenato... almeno secondo me. |
|
27-01-2012, 15:16 | #60 |
Re: Qualche consiglio su ragdoll, thai o sacri di birmania?
Ma quindi (scusa se mi impunto, è solo per capire!) se ipoteticamente il cucciolo che mi venisse ceduto non avesse contatti con l'esterno (neanche indiretti) da più di 20gg la quarantena sarebbe comunque necessaria?
Più che altro non ho capito bene il discorso della carica batterica delle case. Nel senso, è possibile che soltanto questa carica batterica possa portare patologie? |
|
|
|