Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
|
|
Alimentazione Domande e consigli riguardo tutto ciò che i nostri a-mici mangiano o dovrebbero mangiare |
|
Strumenti Discussione | Modalità Visualizzazione |
26-09-2016, 18:21 | #51 | |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Quote:
Il più caro, il più bello, ma soprattutto il più "fico" e pubblicizzato, molto spesso non è il migliore. Quantomeno, quasi sempre, non è quello col miglior rapporto qualità/prezzo, sia che parliamo di cibo per gatti che di telefoni, di abbigliamento o formaggi .. o quello che vi viene in mente! Sogno di risentire il tuo musetto sul mio viso. Il mio cuore sarà sempre con te, questa sarà sempre casa tua. Buona Fortuna Pedro, mio micione desaparecido |
||
26-09-2016, 18:22 | #52 |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Boh, Fast, non è che voglio convincerti; io comunque penso davvero che anziché solo secco, ancorché di qualità ottima, sia meglio secco (ottimo) + umido anche mediocre. E non sto dicendo: ma sì, date pure Stuzzy, anche se l'etichetta lascia a desiderare (come non dico di dare solo complementare), ma piuttosto che niente umido, se proprio uno non trova una marca di qualità che al micio piaccia, iniziamo con Mr Stuzzy, nella speranza che, una volta abituatosi all'umido, si possa poi dirottarlo su qualcosa di più decente. Magari sbaglio, ma preferisco che almeno una quota della dieta del gatto sia costituita da cibo umido (escludendo preferibilmente Gourmet, Felix, Friskies, Whiskas, Royal Canin, Hill's e Proplan).
Sulla possibilità, insistendo, di convincere un gatto secco-dipendente a mangiare l'umido o una dieta casalinga, francamente non mi pronuncio; io sono riuscita senza troppi drammi a farle passare dal complementare al completo, passaggio che molti trovano difficilissimo, quasi impossibile: forse ho avuto fortuna e collaborazione da parte delle due befane. Forse chi è passato dal secco all'umido ha avuto fortuna anche lui; capisco e sono solidale con quelli a cui invece il gatto dà filo da torcere e capisco che ad un certo punto possano sentirsi scoraggiati e gettare la spugna. Come dicevo, a me è andata meglio, ho avuto fortuna; non mi sento di giudicarli alla stregua di rinunciatari che gettano la spugna alla prima difficoltà. Sul dettaglio dei sottoprodotti, vi faccio notare una cosa; nessun completo italiano, nemmeno quelli giudicati di fascia alta come Prolife e Vet Line (l'unica eccezione è Mongrel) mette la lista dei sottoprodotti; hanno qualcosa da nascondere? E' possibile, ma è anche possibile che sia un fatto culturale: l'acquirente medio italiano (e anche quello inglese; andate a leggere la composizione di Natures:Menu o Lily's kitchen) considera tendenzialmente "migliore" la pappa fatta di sola carne di muscolo (il complementare) e di qualità inferiore il completo (e vista l'offerta nostrana non ha torto). Ora, è probabile che considererebbe ancora più scadente un'etichetta dove comparisse manzo 50%: carne di muscolo:30%, interiora 20% (cuore, fegato, rene, polmone), tacchino 20% : 12% carne di muscolo, 8% interiora: (cuore, collo, stomaco), di fatto finendo per avallare la reticenza delle aziende. In Germania credo invece che i consumatori vogliano sapere cosa si intende esattamente per Fleisch und Innereien (=carne e interiora), quindi molti produttori sono spinti a specificarlo. |
|
26-09-2016, 18:28 | #53 | |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Quote:
2)per evitare le 2 sverminazioni l'anno (anche se credo siano sostenibili) basta fare un'analisi delle feci e valutare se serve o meno.... P. Es quando li porti per i vaccini (in assenza di sintomi). Un bacio ba PS per il resto son molto d'accordo con Serena e saltuariamente stuzzy entra nella nostra dieta.... E comunque come pacchetto e' molto più accattivante feringa! |
||
26-09-2016, 18:43 | #54 |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Fast , io continuo a pensarla come serena, e continuo a dare miamor al mio gatto perché a lui piace e per cambiare non è male...
Ovviamente qui ognuno di noi può pensarla come vuole, io cerco di dare il meglio al mio, ma se è schizzinoso non ci posso fare nulla. ... e di provare marche tipo thrive non se ne parla... non voglio(e non posso) spendere 12 euro al kg per carne di pollo che all ingrosso costa 1€/kg... Sara,Tigro-giò e Minnie |
|
26-09-2016, 20:03 | #55 | |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Quote:
(sul discorso prezzi mi rifiuto di discutere perché è stato dimostrato infinite volte che con qualche accorgimento si può spendere poco di più avendo moltissimo di più ...Stuzzy costa 4-4,5 al kg, come Mac's da 400gr) il gatto volante |
||
26-09-2016, 20:16 | #56 |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Comunque non mi sembra che qui si consigli Stuzzy a manetta...al massimo si consiglia in caso di gatti che non cedono, o come cosa temporanea in attesa di meglio. O come cosa saltuaria.
|
|
26-09-2016, 20:38 | #57 | |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Quote:
Io considero il giorno in cui do Hermann's et similia (una volta alla settimana, circa) il giorno delle "schifezze" eppure Stuzzy lo consiglio: dipende da qual è la dieta di partenza. Se serve a passare dal secco o dal complementare a completi migliori (o al crudo), ben venga Suzzy; IMHO, ovviamente L'etichetta più bella è Lily's! |
||
26-09-2016, 20:40 | #58 |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
...non andrebbe proprio consigliato perché non è miracoloso ed è un pessimo prodotto, come già detto ...ma cosa vuol dire che può essere utile nella fase di transizione dal solo secco? ...a quel punto molto meglio un complementare di buona qualità che peraltro siamo quasi sicuri che sia appetibile ...i cattivi prodotti vanno sconsigliati senza se e senza ma ...secondo me se un forum come questo non dice queste cose non è credibile ...Stuzzy è un consiglio da commesso di supermarket, non da persona informata sul petfood
il gatto volante |
|
26-09-2016, 21:02 | #59 | |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Quote:
Le proteine animali hanno diverso valore biologico/nutrizionale Se un gatto libero mangia topi e uccellini è libero anche di mangiare, se vuole, peli, penne, unghie, denti ecc ma li mangia al momento, assieme alla preda cruda che ha un altissimo valore biologico. Peli, penne e unghie sono sottoprodotti anche nella preda (spesso evitano lo stomaco delle prede più grandine se non ricordo male) hanno valore nutritivo bassissimo pur essendo ricchi di proteine perché hanno bassissimo valore biologico. Quindi un conto è mangiare tutto al momento, altro è usare sottoprodotti stracotti e strabolliti per aumentare peso e volume di un cibo di scarsa qualità, in questo caso i gatti di casa mangerebbero il sottoprodotto di un sottoprodotto "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
||
26-09-2016, 21:05 | #60 |
Re: Considerazioni generali sulla qualità del cibo industriale
Sarò stupida allora, visto che io l'ho usato per fare passare la mia dal complementare al completo. Il tutto fatto all'età di 9 anni, quindi poi voglio proprio vedere quando dici che il proprietario è "debole" se non riesce a cambiare alimentazione al gatto.
Secondo me non ci sei passato... Io sinceramente non me ne pento: la mia mangiava secco Royal, neanche pesato, riempivano (mia madre o mio padre) la ciotola e poi la sera mangiava mezza scatoletta di almo/shesir pollo, quindi parliamo di neanche 50gr di umido al giorno. Da quando ho iniziato a oggi, siamo arrivati a 150gr di umido Feringa/Catz Finefood/quelle marche lì + 20gr di Acana la sera. E sì, sono passata per Stuzzy e pure per LeChat! E neanche questi mangiò all'inizio, tanto era drogata di tonno a sfilaccetti. Ma ho tenuto il pugno duro e piano piano sono passata prima a quelli, abituandola a provare cose diverse...Sono passata anche per una mezza BARF nel 2015, mescolata all'umido industriale. Ma non quello "discreto", quello con gli zuccheri (Oasy - tanto ero determinata a portarla all'alimentazione cruda) , oppure i soliti complementari al tonno, perché altrimenti non si avvicinava neanche alla ciotola ma preferiva andare diretta verso i vasi in balcone, ingurgitare la terra e vomitare a manetta. La cosa è andata avanti per quasi 3 mesi, con giorni così-così (mai sereni, nè per lei nè per tutti) e giorni peggiori. Non ha MAI mangiato volentieri il miscuglio, era dimagrita tantissimo. Nessun gatto si fa morire di fame, ma un gatto in là con gli anni sicuro si fa venire qualche problema! Cosa dovevo fare, continuare così perché era più coerente con i miei principi? Principi che avevo afferrato a 25 anni e purtroppo non prima? Insistere e farle passare gli ultimi anni della sua vita (perché di questo si parla) con l'ossessione del cibo? Per me non è proprio per niente tutto bianco o nero come dici, anzi. |
|
|
|