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Richieste di aiuto generiche Inserite qui le vostre richieste d'aiuto o aiutate chi si trova in difficoltà con i propri gatti

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Vecchio 15-05-2024, 18:29   #1
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Iska
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Predefinito Per l'utente Calipso con il problema col bengala

Ciao Calipso, stavo per rispondere al tuo messaggio, ma ho visto che la discussione è già chiusa prima ancora di cominciare.
https://www.micimiao.net/forum/showthread.php?t=127903

Probabilmente si è trattato di un disguido, quindi mi permetto di citare qui il tuo messaggio e ti rispondo.

cit. Calipso
"Ciao a tutti, vi scrivo per chiedere un consiglio. Due mesi fa ho preso con il mio compagno un bengalino di sei mesi, il cui inserimento in casa è stato tutt'altro che indolore: due giorni dopo essere arrivato il micio ha iniziato ad avere diarrea e incontinenza, con cui stiamo ancora in parte combattendo e la cui origine sembra essere di natura puramente psicosomatica: abbiamo fatto diverse analisi di sangue e feci, tutte negative, e non sembra essere questione di cibo dal momento che nessun tipo di dieta, nemmeno quella casalinga, ha risolto il problema. Inoltre, le ricadute sembrano esserci in corrispondenza dei periodi in cui passa più tempo da solo, il che rafforzerebbe l'ipotesi della somatizzazione.

Considerando questo contesto, con il mio compagno ci stiamo convincendo a prendergli un compagno/a, ancor più che mi è stato di recente tolto lo smart working e il micio si ritrova a dover passare 8 ore al giorno da solo 5 giorni su 7, con l'ovvio risultato che la sera è iperattivo (fortunatamente la diarrea non ha compromesso minimamente la sua energia).
L'unica cosa che ci trattiene dal farlo, considerando quanto si stia rivelando sensibile, è il timore che questo ulteriore cambiamento possa destabilizzarlo nuovamente, con nuove ripercussioni sul suo fragile intestino. È pur vero però che il micio è nato e cresciuto in una casa con parecchi gatti, quindi dovrebbe essere molto ben socializzato (anche stando a quanto dice l'allevatrice) ma è comunque forte il timore che questa scelta possa fargli più male che bene.

Fermo restando che un margine di rischio in questi casi c'è sempre, considerando la situazione sapreste darmi qualche consiglio? Siamo davvero in un'impasse ma vorremmo tanto vederlo finalmente sereno e in salute.
Grazie a tutti"

Sì, è un bel dilemma.
Che il micio sia cresciuto in compagnia felina e, a detta dell'allevatore, sia ben socializzato, non è garanzia che affiancandogli un altro micio lo accetti e ci vada d'amore e d'accordo.
Esattamente come non è detto che il nuovo micio prenda in simpatia il residente.

Come per noi umani, anche fra i gatti ci possono essere simpatie e antipatie istintive e la convivenza forzata non farebbe che peggiorare le cose; non è sufficiente essere della stessa specie per andare d'accordo.

Non è neppure detto che se andassero d'accordo questo risolverebbe i problemi gastrointestinali del bengala.

È una decisione che deve essere molto ben ponderata.
Indubbiamente se ci fossero problemi con l'ipotetico, nuovo venuto, il micio già residente si stresserebbe e ne risentirebbe ulteriormente anche sul piano fisico.
Se così capitasse, che ne sarebbe del nuovo micio?
Lo rispedireste al mittente o cerchereste per lui un'altra famiglia per non peggiorare lo stato di salute del bengala?
E come si sentirebbe il micio rifiutato, quale sarebbe l'impatto del rifiuto sulla sua psiche?
Oppure lo terreste con voi, ritrovandovi con due gatti stressati?

Per come la vedo io, eviterei il salto nel buio, che può andar bene come può andar male e nel secondo malaugurato caso quelli che ci rimetterebbero di più sarebbero i gatti.

Capisco la vostra preoccupazione, ma cercate di non essere ansiosi, perché il vostro micio se ne accorge e si stressa ulteriormente.

PS: un conoscente che aveva già alcuni gatti adottati, ha preso un giovane bengala, che nonostante sia l'ultimo arrivato mobbizza pesantemente gli altri e a volte li aggredisce fisicamente.
Non conosco il carattere tipico del bengala, ma se tanto mi dà tanto...


Iska la rossa dagli occhi di luna
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Vecchio 16-05-2024, 07:47   #2
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Migiap
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Predefinito Re: Per l'utente Calipso con il problema col bengala

È un bel dilemma in effetti.
Bisognerebbe anche capire com'è il tuo gatto di carattere, il fatto che stava in compagnia dei suoi "familiari" non è una garanzia che accetti "estranei"... È pur vero che è ancora piccolo anche lui, questo mi fa pensare che potrebbe accettare un nuovo arrivo.
Migiap non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 16-05-2024, 11:10   #3
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Iska
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Gatti: 7
Messaggi: 1,047
Predefinito Re: Per l'utente Calipso con il problema col bengala

@ Calipso, nel caso decideste di prendere un altro micio la vostra scelta si orienterebbe su un bengala o su un altro tipo di gatto?
Cercando sul web ho letto che di solito il bengala si trova bene con gli esemplari della sua stessa razza, ma fatica ad andare d’accordo con altri felini domestici.
Risulta invece compatibile con i cani, purché adeguatamente socializzati.

Sarà vero o non sarà vero? Non te lo so dire.
Nell'incertezza però è un ulteriore aspetto a cui prestare grande attenzione.


Iska la rossa dagli occhi di luna
Iska non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 20-05-2024, 09:15   #4
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Calipso
Cucciolino
 
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Messaggi: 2
Predefinito Re: Per l'utente Calipso con il problema col bengala

Buongiorno a tutti e grazie intanto per le risposte, che ho letto solo ora
Nel frattempo mi sono confrontata anche con uno dei veterinari che lo stanno seguendo e ha espresso i vostri stessi dubbi in merito al secondo micio: può essere molto d'aiuto, così come peggiorare la situazione. Comunque, se dovessimo decidere di prenderlo, penso opteremmo per un meticcetto, un cagnolino o un altro bengala sarebbero un impegno troppo grande considerando anche il poco tempo che - nostro malgrado - riusciamo a passare a casa.

La buona notizia è che in questi ultimi 4 giorni la diarrea sembra essere passata (ma non abbassiamo la guardia essendoci stati frequenti alti e bassi nell'ultimo periodo), la cattiva notizia è che caratterialmente il micio sembra essere sempre più inquieto e distaccato: dacché era molto coccolone, ora rifugge in tutti i modi possibili il contatto con noi. Non vuole più saperne di dormire sul letto con noi, come faceva prima beatamente, né di stare sul divano se ci siamo seduti noi. Dorme esclusivamente nascosto sotto al tavolo e per il resto passa il tempo immobile a miagolare forsennatamente. Sembra anche aver perso la sua curiositÃ*, visto che trascorre le giornate sempre in cucina pur avendo accesso a tutte le stanze della casa, indipendentemente da dove ci troviamo noi. L'unico canale attraverso il quale riusciamo a interagirci è il gioco, ma anche qui come l'attivitÃ* si interrompe riprende a lamentarsi in maniera apparentemente inconsolabile. Stiamo faticosamente provando la strada della pettorina, per dargli un ulteriore stimolo, ma ne è terrorizzato e diventa aggressivo se proviamo a infilargliela.
Insomma, malgrado tutti gli sforzi che stiamo facendo per farlo star bene, è piuttosto evidente che il micio non sia a suo agio. Mi chiedo se la castrazione, quando potremo farla, migliorerÃ* un minimo questa sua inquietudine ma per ora siamo abbastanza scoraggiati e per quanto mi riguarda anche assediata dal senso di colpa, per aver adottato un gatto che forse aveva bisogno di tutt'altro rispetto a quanto siamo in grado di offrigli

Oggi devo risentire la gastroenterologa per aggiornarla sulla dieta, proverò a riparlarne anche con lei. Vi tengo aggiornati, nel frattempo grazie a tutti per il vostro sostegno!
Calipso non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 20-05-2024, 10:19   #5
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Migiap
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Predefinito Re: Per l'utente Calipso con il problema col bengala

Come mi dispiace per la situazione 😓 io ne ho uno un bel po' capriccioso che ha avuto giovamento dalla compagnia della piccola, alla fine hanno un solo anno di differenza, ma capisco che ogni caso è differente.
Migiap non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 20-05-2024, 11:55   #6
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Predefinito Re: Per l'utente Calipso con il problema col bengala

Quote:
Originariamente inviato da Calipso Visualizza Messaggio

...... la cattiva notizia è che caratterialmente il micio sembra essere sempre più inquieto e distaccato: dacché era molto coccolone, ora rifugge in tutti i modi possibili il contatto con noi. Non vuole più saperne di dormire sul letto con noi, come faceva prima beatamente, né di stare sul divano se ci siamo seduti noi. Dorme esclusivamente nascosto sotto al tavolo e per il resto passa il tempo immobile a miagolare forsennatamente. Sembra anche aver perso la sua curiositÃ*, visto che trascorre le giornate sempre in cucina pur avendo accesso a tutte le stanze della casa, indipendentemente da dove ci troviamo noi. L'unico canale attraverso il quale riusciamo a interagirci è il gioco, ma anche qui come l'attivitÃ* si interrompe riprende a lamentarsi in maniera apparentemente inconsolabile. Stiamo faticosamente provando la strada della pettorina, per dargli un ulteriore stimolo, ma ne è terrorizzato e diventa aggressivo se proviamo a infilargliela.
Insomma, malgrado tutti gli sforzi che stiamo facendo per farlo star bene, è piuttosto evidente che il micio non sia a suo agio. Mi chiedo se la castrazione, quando potremo farla, migliorerÃ* un minimo questa sua inquietudine ma per ora siamo abbastanza scoraggiati e per quanto mi riguarda anche assediata dal senso di colpa, per aver adottato un gatto che forse aveva bisogno di tutt'altro rispetto a quanto siamo in grado di offrigli ......
Andando a ritroso, riuscite ad individuare l'elemento scatenante di questo cambiamento? che so, un rumore improvviso in concomitanza di una sua interazione con voi, una visita di un conoscente, qualcosa di apparentemente semplice di questo tipo.
Il gioco: sembra distoglierlo solo momentaneamente dal suo problema, e del resto per giocare sul serio deve avere la mente sgombra da altri pensieri. Momentaneamente riesce ad oscurare il contesto per poi ripiombarci dentro appena interrompe quell'attività. Deve esserci stato un trigger che non sappiamo individuare, ma non smetterei di stimolarlo al gioco purché questo avvenga in un momento di equilibrio emozionale, altrimenti è inutile.

Lasciate perdere la pettorina, è preoccupato ed impaurito per qualcosa e se lo legate è peggio perché sente che legato non riesce ad esprimersi.

Castrazione: lo farei operare quando ha raggiunto un equilibrio psicofisico, altrimenti le sue paure, i timori, quella specie di sentirsi fuori posto e non trovare un posto (se non quello dettato dal contesto attuale), potrebbero peggiorare proprio per un taglio dell'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi.

Aspettate anche che l'intestino abbia ripristinato la sua flora batterica e virale (sì, lì ci sono anche i virus buoni che convivono ed hanno un ruolo importante nello stress), e che anche quest'altro asse importante, ossia quello intestino cervello sia in buon equilibrio.
Lo stress può modificare il viroma intestinale – fatto atteso da precedenti studi che indicavano gli effetti sui batteri, i quali ovviamente riverberano sui virus che li infettano – ma anche che il ripristino del viroma “sano” è in grado, almeno nei topi per il momento, di correggere lo stress, tanto a livello comportamentale, quanto biochimico.

A mio avviso quindi:
-giocare al momento giusto e per poco tempo
-non apportare cambiamenti finché non lo vedete ben inserito
-non cercare di interagire con lui se non su sua richiesta (il tempo necessario non lo sappiamo)
-non costringerlo nella pettorina con la quale ha già avuto uno spiacevole impatto


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
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