Sì, adesso è più chiaro.
Ribadisco comunque ciò che ho scritto sopra, so di cosa sto parlando conoscendo il gatto da 6 anni, ormai. Da quando è stato adottato da cucciolo e accompagnato durante la sua crescita e sviluppo.
L’episodio che ho riportato in 3 righe è sintetizzato e scarnito, c’è dell’altro in quei momenti, altri dettagli, ovviamente.
Non è necessario per lui e per noi dover comunicare con quelle precise parole per farci capire, nonostante lui ne conosca il significato e lo ricordi.
È un gatto talmente in sintonia, empatico con la famiglia, che per capire quando si sta smettendo di giocare non serve necessariamente parlare, bastano le semplici mani che, poco a poco, iniziano a rilassarsi per instaurare subito dopo un momento fatto di coccole nel quale lui si precipita con naturalezza, dando bacini.