Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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Richieste di aiuto generiche Inserite qui le vostre richieste d'aiuto o aiutate chi si trova in difficoltà con i propri gatti |
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30-09-2020, 16:28 | #11 |
Re: Inserimento gattino con residente paurosa
Mi permetto di suggerirei la miscela Transition, di bush flower, che aiuta a superare il cambiamento. Esiste anche la formulazione Pet per animali.
Un abbraccio, ba |
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30-09-2020, 16:35 | #12 | |
Re: Inserimento gattino con residente paurosa
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Il fatto che questa possa essere per Zoe un'opportunità per aumentare la propria autostima e non necessariamente un trauma che potrebbe portarla a chiudersi mi incoraggia e mi dà nuove prospettive positive per questo inserimento. Addirittura il mio terrore iniziale era che potesse scappare di casa dalla paura, ma per ora mi sta dimostrando che non lascia mica casa sua solo perchè c'è un intruso! Dovrei darle più fiducia, sono sicura che ce la farà. Ovviamente non trascureremo anche gli aspetti legati alla crescita del piccolo Tommy, ci impegneremo su entrambi i fronti! Grazie grazie grazie di tutto |
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30-09-2020, 17:46 | #13 | |
Re: Inserimento gattino con residente paurosa
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Grazie mille del consiglio, un abbraccio anche a te |
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30-09-2020, 17:53 | #14 | |
Re: Inserimento gattino con residente paurosa
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Zoe è in gamba! Rispetta le sue scelte. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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30-09-2020, 18:42 | #15 | |
Re: Inserimento gattino con residente paurosa
Quote:
Si sono visti attraverso lo spiraglio della porta, proprio un centrimetro, e noi non abbiamo fatto niente se non osservare le loro reazioni. Questa volta lei non ha emesso alcun suono, non ha neanche soffiato. Ha guardato il piccoletto che era tutto impaurito e ringhiava, lo ha un po' studiato e poi si è allontanata scendendo qualche gradino, senza fughe o reazioni aggressive. Sta volta è stato lui l'unico a ringhiare e ha continuato a mugolare per un po' anche senza vederla, ma si è preso un bello spavento perchè pensava di uscire quindi si è precipitato verso la porta tutto contento e invece ha visto lei attraverso il buco. E' pur sempre un'estranea e non penso sia vero che tutti i cuccioli cerchino sempre di giocare fin da subito anche con gli sconosciuti, quindi la considero una reazione normale e da trattare allo stesso modo di Zoe. Tempo, pazienza e costanza. Assecondando le necessità di entrambi. Continueremo su questa strada finchè entrambi non sembreranno un po' più a loro agio, ma sono stata molto contenta della reazione di Zoe e del suo avvicinamento spontaneo alla stanza. Lavoreremo anche sulla paura del piccolino, ma penso che anche per lui sia solo questione di abitudine e tempo. So che ci saranno alti e bassi, ma già ancora un volta Zoe ha smentito i mie timori quindi sono proprio fiera di lei e fiduciosa anche nei confronti di Tommy! Grazie a tutti per le risposte e per il supporto, siete stati preziosi |
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30-09-2020, 18:55 | #16 |
Re: Inserimento gattino con residente paurosa
Ha interrotto un momento di tensione, grande!!!
"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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03-10-2020, 11:48 | #17 |
Re: Inserimento gattino con residente paurosa
Aggiornamento per gli interessati:
Piano piano si stanno incontrando un po' più spesso. Lui tendenzialmente si fa i cavoli suoi e ogni tanto tenta un approccio non aggressivo e nemmeno irruento, ma lei ovviamente in quei casi o soffia o ringhia, senza però passare al contatto. Finchè non se lo ritrova allo stesso livello e sta su un piano sopraelevato lo osserva, a volte sembra incuriosita ma pur sempre con la sua solita grande diffidenza. Non osa avvicinarsi e non sembra nemmeno intenzionata a farlo e se trova la via di fuga se ne va proprio dalla stanza. Per fortuna lui al momento non la insegue e per di più la ignora. Mi sembra comunque un miglioramento rispetto al primo incontro, in quanto lui è totalmente a suo agio e i soffi/ringhi di lei si lmitano solo ai momenti in cui lui si avvicina troppo. Lo studia da lontano per qualche minuto prima di allontanarsi. Allego foto per farvi vedere l'incontro di stamattina! A me sembrava quasi incuriosita vedendo il suo linguaggio del corpo, ma appena ha potuto è scesa dal tavolo e scappata fuori sul suo davanzale di sicurezza. A proposito, secondo voi è bene che abbia l'esterno come via di fuga? Non vorrei che facendo così imparasse che l'unico luogo in cui è salva sia fuori di casa e così facendo un giorno potesse non tornare più.. Alla fine abbiamo una casa a tre piani e di spazio per fuggire ne avrebbe anche all'interno.. Comunque eccoli qui: https://ibb.co/QJXdLBC https://ibb.co/2q8vqVV |
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04-10-2020, 07:11 | #18 |
Re: Inserimento gattino con residente paurosa
Ciao, mi sembra che tutto rientri nei normali incontri tra consimili filogeneticamente non propensi/adatti alla condivisione di un territorio. Ma è normale se imponiamo loro una forzatura adattativa.
Lascia la via di fuga esterna, dove lei è abituata ad andare, altrimenti veramente potrebbe prendere in considerazione alla prima occasione di stare sempre fuori e tornare in casa occasionalmente. Per quanto possano essersi adattati alla vita in appartamento, non è quello il loro habitat naturale e per chi ha possibilità di scelta la casa è comunque un'opzione niente male.....se possono anche usufruire dell'esterno. Va tutto bene, ma ricordati di rispettare le sue scelte che qui da noi sono poco accettate "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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07-10-2020, 06:41 | #19 |
Re: Inserimento gattino con residente paurosa
Ciao, mi sembra che i due mici stiano andando bene e tu procedi alla grande
Zoe e Tommy imparano a conoscersi, le foto che hai postato sono molto incoraggianti! Ti hanno dato tanti consigli, io mi permetto semplicemente di suggerirti di sfruttare al meglio tutto lo spazio che hai dentro casa. Avete 3 piani e posto in abbondanza, le vie di fuga per Zoe non mancano di certo e lo hai scritto anche tu benissimo, la paura che non torni più un giorno...e potrebbe non essere per sua volontà purtroppo. Corre troppi rischi all'esterno, anche se si è abituata, conosce i gatti del vicinato e tutto quanto. Basta un istante, un'automobile che la investe, lei che si allontana troppo perché spaventata da qualcosa, basta davvero un secondo! Hai la possibilità di avere tanto spazio dentro casa, possono vivere benissimo lei e Tommy senza correre rischi, e avere tutti gli stimoli che servono, con giochi, tiragraffi alti su cui arrampicarsi, ecc... e avere sempre le vie di fuga e gli spazi singoli se avranno voglia di isolarsi. Il suo benessere è importantissimo, ma prima viene la sua sopravvivenza, pensaci. E non dimenticare che rischia di ammalarsi venendo a contatto con gatti esterni. Se il giardino fuori è messo in sicurezza, lo stare all'esterno è un ulteriore arricchimento ed è una cosa bella, ma in queste condizioni, deve venire prima la vita di Zoe, dopo si pensa al suo equilibrio e a come imparerà a convivere con il piccolino. Io non penso proprio che la vita ideale per Zoe sia quella di passare quasi tutto il suo tempo fuori casa perché quella è la sua unica via di fuga; capisco che l'arrivo di Tommy l'ha scombussolata ma, non è uscendo in continuazione di casa, che imparerà a conoscerlo e a non viverlo più come l'intruso di casa. Al contrario una convivenza, facendoli incontrare gradualmente, come già facevi, è la soluzione migliore. Mi spiace se faccio la voce fuori dal coro, ma la loro sicurezza viene prima di tutti i discorsi che possiamo fare dopo. Un gatto morto non avrà bisogni etologici da soddisfare e mi scuso per la crudezza dei termini, ma personalmente non incoraggerò mai il comportamento di chi fa uscire i gatti all'esterno in ambienti non protetti. Con questo non intendo dare il via a polemiche o discussioni, ho solo detto il mio pensiero a @Madda, certo lei è liberissima di seguire le sue idee e come pensa sia meglio agire. |
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07-10-2020, 15:38 | #20 | |
Re: Inserimento gattino con residente paurosa
Quote:
Cosa sono le necessità etologiche? Si tratta in realtà di percorsi filogenetici più che millenari di una specie e in fondo si riducono a poter esprimere ciò che si è. Se sono umano devo poterlo essere, se sono ungulato devo poterlo essere e così via. Quindi se mi devo riassestare su parametri diversi dalla vita di un umano ed adeguarmi alla vita di un ungulato comincio ad avere problemi e seri disagi non percepiti dagli altri ungulati. Analogamente se facciamo vivere un gatto con noi, dovrà riassestarsi su parametri diversi, senza poter esprimere ciò che è, avrà problemi e disagi non percepiti da noi se non quando li manifesterà in modo così evidente che, o scriviamo qui, o lo portiamo dal vet. Ma quel percorso che lo ha portato al disagio era già iniziato tempo addietro e non ce ne siamo accorti. Quanto è importante sopravvivere senza vivere? Facciamo di nuovo finta che devo vivere con sti ungulati, e sopravvivo tra gli ungulati, migro con loro. Penso: in fondo non sono malaccio, di solito vivono in branco più o meno strutturato, non sono dei solitari, sono mammiferi anche loro, in fondo manco tanto dissimili da noi, ma è la mia vita? Shaun Ellis, ricercatore, ha adottato dei cuccioli di lupo abbandonati insegnando loro ad essere lupo. E’ riuscito a farsi accettare da un branco ed ha vissuto per diciotto mesi col branco di lupi grigi. Poi con altri branchi. Ha mangiato condividendo con loro la carne, e dormito con loro. https://www.youtube.com/watch?v=qwA5DbHp2es. Era la sua vita? Ovviamente no, ma lo era diventata per molto tempo. Non per tutta la vita. Più conosciuta ai più è forse Jane Goodall, che ci ha permesso di conoscere gli scimpanzé con i quali condividiamo circa il 99% del DNA. La sua vita era tra gli scimpanzé. No, anche se quel 99% di DNA ha il suo effetto. Ma è tornata tra gli uomini, fa la vita di un essere umano Perché allora un gatto non dovrebbe avere la vita per cui l’evoluzione lo ha selezionato? Perché là fuori la vita è pericolosa? Certo che lo è. Se oggi esco e uno mi viene addosso con la macchina e muoio non ne risente il mio percorso filogenetico e ontogenetico. Muoio, soffrono i miei cari. L’immagine è speculare a quella di un gatto/cane che muore. Soffrono i loro cari anche senza invocare l’intervento di un veicolo o di una altro predatore. Quando un nostro caro muore, soffriamo da impazzire. Proteggere la vita di mia figlia per me è una priorità assoluta. Eppure non riuscirò a proteggerla. Idem per i gatti che vivono con me. Un virus ci sta col fiato sul collo, non è un pericolo? non usciamo? Ogni tanto un sierologico e pensiamo come nella foresta o nella savana: fino ad ora mi è andata bene. Là fuori è una giungla anche per noi. Eppure continuiamo a fare ciò che la nostra specie ritiene necessario al proprio benessere. Che significa benessere? Le malattie esistono, proteggiamo noi ed i nostri gatti con tutte le attenzioni e cautele. Quando proteggiamo un nostro amico a quattro zampe non facciamo altro che assecondare una delle nostre motivazioni di specie: dare e assicurare cura cibo e affetto assecondando le nostre necessità. Lo stesso facciamo con i nostri figli (“i gatti sono come figli”). Eppure, appartenendo alla stessa specie con i figli riusciamo a capire le necessità individuali ma con i gatti no. Tutti gli animali vogliono compiere azioni, ma ogni animale vuole compiere azioni diverse. Noi esprimiamo le nostre necessità di specie, gli animali che hanno avuto un processo di domesticazione -peraltro nel gatto è un percorso ancora in atto, alla fine del quale c’è un grosso punto interrogativo- hanno comunque bisogno di compiere azioni che gli sono proprie. Concetti da tener sempre presenti quando si pensa a come interagire con il proprio compagno di vita. Niente di più. - "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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