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Mici e a-mici in copertina Consigli e recensioni sui libri e riviste che riguardano i nostri mici e a-mici.

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Vecchio 16-03-2009, 11:28   #1
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Predefinito Imperatrice nuda

Questo è un libro che tutti dovrebbero leggere:
Hans Ruesch, IMPERATRICE NUDA

oltretutto qui è gratuito: www.hansruesch.net

...Come la maggior parte degli uomini di pensiero, Augusto Guerriero si è rifiutato di esaminare la validità o meno della vivisezione come metodo di ricerca. Secondo lui, il fatto che questo metodo infligge inenarrabili sofferenze a un numero illimitato di creature sensibili, dovrebbe essere ampiamente sufficiente per squalificarlo da tutti i punti di vista, anche se, anziché arrecare danni, apportasse benefici all'umanità.
Invece è interessante constatare come proprio degli uomini di scienza, tra cui il famoso
fisiologo, chirurgo e medico Sir Charles Bell, hanno rilevato che questo metodo di ricerca è
anche anti-scientifico proprio perché disumano: perché praticato da persone insensibili o
incallite, nelle quali le qualità più squisitamente umane sono state distrutte o non sono mai
esistite; dunque persone prive di vera intelligenza, la sensibilità essendo una componente, e non certo la minore, dell'intelligenza umana.
Che la vivisezione sia un metodo eticamente inammissibile dovrebbe essere evidente ad
ognuno, ma verrà dimostrato a oltranza nel corso di questo trattato. Per il momento illustriamo in che cosa consiste lo sbaglio scientifico.
La pretesa di trovare cure per i malanni umani infliggendo deliberatamente torture agli
animali contiene due errori fondamentali: il primo sbaglio consiste nel voler estrapolare all'uomo risultati ottenuti su altre specie, le quali reagiscono in modo diverso dall'uomo. Il secondo errore riguarda l'inattendibilità della ricerca sperimentale nel campo della vita organica in sé, che verrà analizzato nel prossimo capitolo. In questo esaminiamo il primo.
Dato che gli animali reagiscono in modo del tutto differente e spesso opposto all'uomo,
qualsiasi nuovo prodotto o metodo provato sugli animali va sperimentato daccapo sull'uomo, mediante prove cliniche, con le dovute cautele, prima che vi siano garanzie di sicurezza. Questa regola non conosce eccezioni. Per cui ogni prova sugli animali non solo rischia di portare a conclusioni errate, con tutti i pericoli che ne conseguono, ma ritarda e fuorvia la ricerca clinica, che è l'unica valida.
Nonostante ciò, le autorità sanitarie, formate alla mentalità vivisezionista, le richiedono nella maggior parte dei paesi, tra cui da pochi anni quelli del MEC, e i produttori di farmaci e cosmetici le compiono anche quando non richieste, a scanso di responsabilità. Questo spiega la lunga lista di prodotti perfezionati in laboratorio, ossia ritenuti innocui in base a prove animali, ma che col tempo si rivelano rovinosi per l'uomo.
Così si va dal Paracetamol, un analgesico per il quale nel 1971 vennero costrette al ricovero in ospedale in Inghilterra 1500 persone, ai casi più gravi dell'Orobilex, che causò danni renali mortali rivelatisi solo dopo le autopsie, dell'Isoproterenol, uno spray che uccise migliaia di asmatici in Europa, America Latina e Australia — tanto che il dott. Paul D.Stolley dell'Ospedale Johns Hopkins parlò del «peggiore disastro da medicinale mai registrato» (Science-Nature Annual 1973, ed. Time & Life.) —, del Talidomide, che produsse 10.000 bambini focomelici, del Metaqualone, lo psicofarmaco che procurò squilibri mentali tra cui centinaia con esito mortale, del MEL/29, che causò cataratte, del Cloramfenicolo, responsabile di alterazioni mortali del sangue, dello Stilbestrolo rivelatosi causa di cancri. In verità è ingiusto fare solo pochi nomi. Se ne dovrebbero fare migliaia. Lo scandalo dei farmaci sul prontuario dell'INAM, di recente
memoria, è stato sbandierato a sufficienza da tutta la stampa italiana. Comunque il fenomeno non ha frontiere.
Naturalmente la fallacia del metodo si esprime anche in senso inverso, precludendo l'impiego di farmaci benefici. C'è il grande esempio della penicillina, che non sarebbe mai entrata in uso se prima che sull'uomo la si fosse sperimentata sulle cavie, poiché queste ne rimangono fulminate.
Molti estrogeni sintetici, che non danneggiano il fegato dell'uomo, distruggono il fegato dei gatti, che pure ha proprietà antitossiche di gran lunga superiori al nostro; ma poi si sono dimostrati mortali per l'uomo per altri versi.
Esistono bacche di bosco letali per l'uomo, ma gli uccelli se ne nutrono. Una dose di belladonna che ucciderebbe un uomo non nuoce né al coniglio né alla capra. Cavie e scimmie sopportano la stricnina, l'uomo no. Il calomelano, che non influisce sulla secrezione di bile nel cane, può triplicarla nell'uomo. Per contro la digitalina, che alza pericolosamente la pressione nel cane, non influisce su quella dell'uomo.
La datura e il giusquiamo sono veleni per l'uomo, ma cibo per la chiocciola. L'amanita
falloide, un fungo di cui basta una dose minima per distruggere un'intera famiglia umana, può essere consumata impunemente dal coniglio, uno degli animali preferiti dagli sperimentatori. Il porcospino può ingoiare in una sola volta senza danno tanto oppio quanto un drogato abituale ne può fumare in due settimane, e innaffiarlo con tanto acido prussico da avvelenare un reggimento. Lo stesso acido prussico, di cui una sola goccia è letale per l'uomo, lascia indifferenti i rospi e le pecore anche in grosse quantità.
Il cianuro di potassio, per noi letale, lascia indifferente la civetta, ma una delle nostre zucche di campo può mettere in stato di grave agitazione un cavallo. Una dose di oppio che ucciderebbe un uomo può essere data impunemente ai polli e ai cani.
È molto difficile addormentare un gatto con l'etere, ma una volta addormentato è facilissimo che il gatto ne muoia. Il cloroformio è talmente tossico per i cani che, essendo stato provato prima di tutto su di essi (dal francese Flourens), il suo impiego sull'uomo fu ritardato di moltissimi anni. La morfina, che calma e anestetizza gli uomini, causa eccitamento maniacale nel gatto e nel topo, pecore e maiali ne vengono stimolati anziché depressi, e i cani possono sopportarne dosi 50 volte maggiori di un uomo senza avvertire alcun effetto. Viceversa il succo di limone è veleno per conigli e gatti, le mandorle sono veleno per le volpi, il prezzemolo è veleno per i pappagalli.
L'alcool è un veleno universale, tranne che per l'uomo. I maiali sono immuni da quasi tutti i
veleni, tranne che dall'alcool. All'uomo non è trasmissibile la gastroenterite virale che falcia la maggior parte dei gatti in tenera età, né il cimurro che fa strage di cani ; per contro gli animali sono immuni dalle più gravi infezioni a cui vanno soggetti gli esseri umani. Perfino le pulci conoscono la differenza tra cane e uomo, e quelle dell'uno rifiutano l'altro.
Il Talidomide, che fece nascere 10.000 bambini deformi oltre a causare nevrite periferica
irreversibile in innumerevoli adulti, è sostanza totalmente innocua per quasi tutte le specie di animali; invece la comune aspirina, che da un secolo l'umanità consuma a tonnellate, causa nascite deformi nei ratti. I fabbricanti dell'Entero-Vioformio, tanto usato dagli uomini,
raccomandano di non somministrarlo agli animali domestici, per i quali può risultare mortale.
Il Tuberkulin di Koch, nel quale per molti anni il mondo si era illuso di avere ottenuto un
vaccino contro la tubercolosi perché guariva la tisi nelle cavie, si dimostrò invece capace di
scatenarla nell'uomo. Parimenti l'Uretano, finora il farmaco più usato per prolungare la vita dei malati di leucemia, malattia del sangue considerata di natura cancerosa, ha l'effetto opposto sugli animali da esperimento, nei quali provoca il cancro anziché arginarlo.
Si potrebbe andare avanti così riempiendo volumi interi, ma è da ritenere che chiunque non
sia un maniaco della vivisezione abbia ormai capito che sarebbe difficile trovare un metodo di ricerca più assurdo e meno scientifico.
Inoltre l'angoscia e le terribili sofferenze degli animali strappati al loro ambiente abituale,
terrorizzati dalle scene di laboratorio e dalle brutalità cui vanno soggetti, ne alterano talmente l'equilibrio mentale e le capacità di reazioni organiche da falsare a priori qualsiasi risultato.
L'animale da laboratorio è un mostro, reso tale dagli sperimentatori. Fisicamente e mentalmente esso ha ben poco in comune con un animale normale, e tantomeno con un uomo. «L'animale da esperimento non si trova mai in uno stato normale»: lo aveva già scritto il fondatore della moderna vivisezione, Claude Bernard, in Physiologie opératoire (p. 152), aggiungendo che «lo stato normale è un'ipotesi, una semplice supposizione» (une pure conception de l'esprit).
Per di più c'è da considerare" che non solo le varie specie di animali reagiscono in modo
differente, anche quando si tratta di specie affini come il topo e il ratto, o come il ratto bianco e quello bruno, ma che due esemplari dell'identico ceppo non reagiscono mai nell'identico modo, e inoltre possono essere affetti ognuno da malattie diverse. A tale inconveniente si è cercato di ovviare iniziando allevamenti di ceppi di animali batteriologicamente sterili, soprattutto topi e cani, i quali vengono al mondo per parto cesareo in ambienti sterili, allevati in ambienti sterili e nutriti con cibi sterili, sperando così di assicurarsi un "materiale biologico uniforme", su cui sperimentare finalmente con una certa attendibilità. Un'illusione ne genera un'altra. È stata necessaria una moltiplicazione degli insuccessi per incominciare a far capire che animali tirati su in condizioni così anormali si discostano più che mai dall'organismo umano. Tali animali non sviluppano le naturali facoltà di rigetto, ossia il potere immunologico che è una delle più importanti caratteristiche di ogni organismo vivente, per cui sarebbe difficile immaginare un materiale da esperimento meno attendibile.
Dato che gli animali sono immuni dalla quasi totalità delle grandi infezioni umane —
difterite, tifo, scarlattina, morbillo, vaiuolo, colera, febbre gialla — mentre le altre come la
tubercolosi e le varie setticemie assumono in essi forme del tutto diverse e meno gravi che
nell'uomo, l'affermazione che attraverso gli animali si può imparare a controllare le malattie umane sembrerebbe un segno di follia, se non si sapesse che essa serve solo da pretesto per svolgere e ampliare "ricerche" che di anno in anno, per quanto inutili per la medicina, si fanno sempre più lucrose per chi non si fa scrupolo di praticarle.
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Vecchio 16-03-2009, 12:00   #2
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Predefinito Re: Imperatrice nuda

Quoto cat power
Questo libro è assolutamente da leggere...crudo, un colpo allo stomaco e poi Hans Ruesch è stato uno dei padri dell'antivivisezionismo.
Consigliatissmo


Da quando l'ignoranza è diventata un punto di vista?
Baffetto non è collegato   Vai in cima
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