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Storie di mici e a-mici Fatti esilaranti e non della vita dei vostri A-mici.

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Vecchio 15-05-2019, 10:46   #11
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Aletto
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Predefinito Re: Lo sterminio dei gatti in Australia

Approfondendo la questione dello sterminio di gatti promosso dal governo australiano, ne esce un quadro di un continente/nazione un po' schizzato ed anche un po' "razzista".
Dati gonfiati e sgonfiati rispettivamente a favore e sfavore dello sterminio in nome di un'identità di nazione intesa anche nel suo aspetto ecologico.
Da notare che anche se non ho nulla contro l'identità di nazione, bisogna sempre vedere cosa si sta combinando.
Qui prendo assai sommariamente in considerazione tre specie presenti in Australia: gatto, koala e dingo
Anche il dingo fu introdotto dall'uomo in tempi considerati ormai legittimi per farlo star lì.

Da Lisa Signorile che vive nel Regno Unito, dove ha preso un Master in Forestry Protection e un Ph.D. in genetica delle popolazioni presso l’Imperial College London. È autrice dal 2007 del blog l’Orologiaio Miope e di vari libri che parlano di zoologia ed evoluzione. Dal 2012 scrive per National Geographic Italia, sulla cui piattaforma ora viene ospitato il blog.

"Il ruolo di Commissario per le specie a rischio è stato creato specificamente per Andrews da Greg Hunt, ex ministro per l’ambiente, nel 2014. Solo che Andrews non è un esperto di conservazione, e neanche di gatti.
È un ex burocrate ministeriale, ex consigliere di politici......, in particolare dell’ex primo ministro Howard, che concluse la sua carriera politica con accuse di razzismo nei confronti degli aborigeni. Con l’aiuto di storie mai dimostrate e messe intenzionalmente in giro da Andrews, Howard commissionò un rapporto su presunti abusi sessuali tra le comunità aborigene. Analisi successive rivelarono come l’intera storia fosse un tentativo di controllo dei territori aborigeni........
Il governo che ha posto in essere la soppressione dei gatti ha anche dato una spinta ulteriore alla perdita di centinaia di migliaia di ettari di foresta l’anno....
Mentre da un lato il governo è così ansioso di salvare gli uccelletti dalle grinfie feline, dall’altro distrugge l’ecosistema delle specie native a uno dei tassi più alti del pianeta. L’Australia orientale, Queensland in testa, lo stato che ha messo le taglie sui gatti, è una delle dieci aree del mondo col maggior tasso di deforestazione, l’unica in una nazione economicamente sviluppata.
Il governo che ha posto in essere la soppressione dei gatti ha anche dato una spinta ulteriore alla perdita di centinaia di migliaia di ettari di foresta l’anno. Per non parlare dei danni agli ecosistemi causati dalle attività minerarie, della proposta di costruire enormi dighe che sconvolgerebbero i bacini fluviali, o di quella di versare un milione di tonnellate di liquami sulla grande barriera corallina."


Da vox felina:
"L'Australia ha più gatti selvaggi che copertura Internet", ha proclamato Gizmodo Australia. E Smithsonian.com ha sfruttato l'occasione per denigrare "birichini assassini" (come hanno soprannominato i gatti domestici) e promuovere Cat Wars (su cui l'organizzazione sembra schizofrenica, desiderosa di abbracciarla quando serve ai loro scopi ma non vuole ammettere hanno svolto qualsiasi ruolo nella sua pubblicazione e promozione).

Ma "copertura" è, come si scopre, un termine relativo.
Delle 91 fonti di dati utilizzate dai ricercatori, densità di gatti documentate per metà di 0,67 gatti / miglio quadrato o meno. Sono solo due gatti per ogni tre miglia quadrate . O circa 127 gatti che "coprono" Chicago (considerevolmente meno delle 182 posizioni di Starbucks in città ).
Quindi, coperto? Non così tanto.
Secondo Sarah Legge , il numero stimato di gatti selvatici australiani è ora "tra 2,1 milioni quando i tempi sono magra, fino a 6,3 milioni quando le piogge diffuse producono abbondanti prede disponibili" - molto meno dei 20 milioni suggeriti in precedenza .

Ciliegina sulla torta che riguarda stavolta i koala
da un articolo di Elahe Izadi del 2015:
A Cape Otway l'Australia è a corto di cibo per i koala e potrebbe essere necessario uccidere alcune delle creature iconiche, l'amministratore delegato della Australian Koala Foundation Deborah Tabart ha detto che i koala sono stati trasferiti a Cape Otway per attirare turisti. "È un problema complesso e non ci sono soluzioni facili", ha detto. "Non è la popolazione di Koalaad essere alta, è bassa la popolazione di alberi e habitat collegati".
Nel 2013 sono stati abbattuti 700 koala malati o feriti, ma circa 1.500 koala affamati sono morti lentamente da soli, secondo quanto riferito da Reuters.....
Il Dipartimento dell'Ambiente australiano li elenca come "vulnerabili" nel Queensland, nel Nuovo Galles del Sud e nell'Australian Capital Territory.
Quindi non sono a rischio estinzione.
Morale, verranno abbattuti i koala non ritenuti in buona salute in un territorio dove gli australiani li hanno portati per incrementare il turismo, altri sono uccisi da incendi, perdita dell'habitat e cani selvatici (infatti è stata anche promossa l'uccisione di cani selvatici/randagi)

Però.....ecco la terza specie.....bisogna reintrodurre i dingo per fermare il declino della fauna selvatica dell’Australia e per ripristinare l’ecosistema bisogna abbattere parti della barriera anti-dingo.
Questa proposta si basa su teorie e risultati di studi che suggeriscono che i dingo possono sopprimere popolazioni di prede (soprattutto di erbivori medie e grandi dimensioni) e predatori invasivi come le volpi rosse e i gatti selvatici che predano specie autoctone minacciate.

Insomma laggiù come ovunque si procede per tentativi ed errori, metodo molto dispendioso perché, come si sta dimostrando, può essere ricco di errori soprattutto se messo in atto da una specie -la nostra- che tutto sommato, a parte alcune microcomunità, non sembra essere in grado di far parte delle comunità ecologiche.


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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