Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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06-03-2017, 18:27 | #91 |
Re: Allevatori, benessere del gatto e zooantropologia
io piango come una fontana tutte le volte, mi sale l'indefinibile al cuore... odio, amore, rabbia, dolcezza, terrore, angoscia... tutto insieme...
Anna Leo Ludo Tesla Sestosenso Conrad-Cispi ... Sharon Bender Trippy Romeo, Buscemino e Biri sotto il salice, Rourki sotto la quercia |
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06-03-2017, 19:23 | #92 |
Re: Allevatori, benessere del gatto e zooantropologia
Ehhh, se leggessero l'etichetta di un pacchetto di crocche Hill's o Royal saprebbero che le proteine si celano nei posti più insospettabili: riso, miglio, patata, piselli, grano, mais... Comunque oggi ho dato un'occhiata al blog di Gerlinde; c'è una tipa che gli ha chiesto consiglio per dei crocchi con "zero proteine". Fine dell'OT spetegulesssss Comunque a me il racconto di Malaparte ha ispirato un'amarezza e un orrore indicibili. Un crescendo di angoscia che termina con una pugnalata al cuore! |
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06-03-2017, 20:09 | #93 |
Re: Allevatori, benessere del gatto e zooantropologia
Sono rimasta indietro stavolta, ma volevo solo dire che vi ringrazio per questa discussione interessante (che ho letto soltanto alla veloce per ora, ma che rileggerò meglio) piena di spunti; era da tanto che in un forum non trovavo di questi post
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06-03-2017, 20:20 | #94 |
Re: Allevatori, benessere del gatto e zooantropologia
Quell'esperienza di Malaparte.
Divento come i bambini quando si arrampicano sugli specchi per darsi una spiegazione che gli permetta di non soffrire "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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06-03-2017, 23:37 | #95 |
Re: Allevatori, benessere del gatto e zooantropologia
Non leggo il racconto perché è un periodo che proprio non ce la faccio a mandar giù cose dure.
Linguadigatto, sai cosa credo che sia? Da una parte un inconscio senso di colpa: molti in fondo lo sanno in fondo al cuore che non è necessario uccidere per mangiare, che se lo facciamo (fare ad altri) è per il nostro piacere di mangiare quella cosa e non perché non potremmo farne a meno. Il vegetariano/vegano ti mette di fronte a qualcosa che preferiresti dimenticare e le argomentazioni che si usano per contraddirlo sono quelle che si raccontano alla propria coscienza. E' una tentazione molto forte trovarsi delle giustificazioni, a volte lo faccio anch'io, se non altro so che il mio senso di colpa è abbastanza conscio, lo metto da parte e stop. Io non mangio selvaggina, qui è un paese di cacciatori, quindi capisco cosa provi quando parte il pippone. Poi a nessuno piace essere criticato e un vegano è un'implicita critica al tuo operato. Ma questo avviene quasi sempre quando si fanno scelte molto diverse, non ti dico le discussioni sull'educazione dei bambini, quando si hanno modelli educativi diversi. Tipo si esce con i bambini, io quella cosa gliela lascio fare, tu no, allora mi critichi. D'altra parte, come tra ogni genere di persone, ci sono anche i vegani che non perdono occasione per fare comizio, è che sono in minoranza. Nel forum di cui parlavo la volta scorsa ci fu un raduno di mamme, a cui non andai, ma se ne discusse a lungo dopo sul forum. C'erano onnivori, vegetariani e vegani e per fare una via di mezzo scelsero un ristorante vegetariano. Con la pasta però portarono il formaggio in tavola e ci fu chi si alzò e andò via. Come al solito sono gli estremismi a portare incomprensioni e litigi. Lizzie Tigre Morgan Mia sul Ponte. |
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07-03-2017, 13:00 | #96 | |
Re: Allevatori, benessere del gatto e zooantropologia
Quote:
sono atteggiamenti che hanno più a che fare coi piedistalli che con gli animali questi, prima o poi lo capiranno. Anna Leo Ludo Tesla Sestosenso Conrad-Cispi ... Sharon Bender Trippy Romeo, Buscemino e Biri sotto il salice, Rourki sotto la quercia |
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