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Il comportamento dei vostri a-mici Se avete dubbi, domande o esperienze sul comportamenteo dei vostri a-mici postate qui.

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Vecchio 19-02-2017, 19:25   #21
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Originariamente inviato da Franziska Visualizza Messaggio
MEGA-OT: ho googlato il devon rex (conosco sì e no 4-5 razze di gatti e questa rientrava fra le sconosciute per me ) e sono fighissimi, sembrano un po' i gremlins prima di trasformarsi in "gremlins mostruosi" (ovviamente non lo sto dicendo in senso offensivo, eh, a me piacevano ).
pensa che a me all'inizio esteticamente non piacevano.. e tuttora, i tipi estremi non mi piacciono.. cioè quelli con il pelo veramente raso o quasi nudi tipo sphynx, con il naso troppo all'insù e schiacciato.. per fortuna i miei non sono tipi estremi, sono invece piuttosto pelosetti e con naso abbastanza lungo..
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Vecchio 19-02-2017, 19:28   #22
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Originariamente inviato da SerenaF Visualizza Messaggio
Singolare la scelta del Devon, ad ogni modo; di solito tutte le persone più o meno allergiche si fiondano sul Siberiano.
ma io non sono allergica al gatto (=alla saliva del gatto), in quel caso l'unico gatto adatto è il siberiano (pare).. io sono allergica alla polvere, quindi cercavo un gatto che lasciasse il meno possibile peli in giro (che poi si accumulano e fanno palline di polvere).. il massimo sarebbe stato lo shpynx ovviamente, ma non mi piace proprio, a dirla tutta mi fa un po' impressione e un po' pena..
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Vecchio 19-02-2017, 19:31   #23
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Originariamente inviato da Aletto Visualizza Messaggio
Quella che i gatti hanno la socialità del cane è terribile ma fa ridere "forse se li cinomorfizzo vendo di più"
nel caso di quell'allevatore (che è anche diventato un mio amico) non è uno che vuole vendere di più o a tutti i costi... sempicemente secondo me si è espresso male, voleva dire che il devon è un gatto che, rispetto alla media, interagisce molto con l'umano e con l'ambiente, ad es è sempre molto curioso e molto socievole con le persone estranee, gli altri animali, i bambini ecc.. ma ovviamente ciò non centra niente con i cani e la loro socialità.
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Vecchio 19-02-2017, 20:08   #24
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Originariamente inviato da SerenaF Visualizza Messaggio
Anche secondo me l'importante è arredare/predisporre l'ambiente in cui il gatto vive (il nostro appartamento), di modo che possa sviluppare le motivazioni che sono state elencate nell'altro thread e fornirgli quanto più spesso possibile stimoli che lo spingano a mettere in atto queste sue tendenze. Poi, se il gatto non vuole saltare o non vuole esplorare, non è che si può costringerlo, però l'importante è che lo si metta nelle condizioni di realizzare le potenzialità......

Invece molto spesso (e qui torniamo alla discussione sull'eticità della selezione delle razze, e in particolare di certe razze) si tendono a privilegiare determinate caratteristiche comportamentali e non, che vanno più nella direzione della creazione di un pelouche che respira, che non in quella di un gatto vero che per l'appunto salta, si infila negli armadi, si arrampica (anche sulle tende se non trova di meglio), dà la caccia agli uccellini o per lo meno ci tenta...
Però teniamo presente che il nostro appartamento è un ambiente innaturale, e quindi non sappiamo quale motivazione prediligerebbero se fossero liberi. La scarsa tendenza all'esplorazione potrebbe essere dovuta ad una territorialità difensiva data dal carattere del soggetto
Per il mio modo di vedere la cosa non è etico allevare, e ancor meno allevare privilegiando distorsioni anatomiche che vanno a scapito della fisiologia

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Originariamente inviato da alimiao Visualizza Messaggio
nel caso di quell'allevatore (che è anche diventato un mio amico) non è uno che vuole vendere di più o a tutti i costi... sempicemente secondo me si è espresso male, voleva dire che il devon è un gatto che, rispetto alla media, interagisce molto con l'umano e con l'ambiente, ad es è sempre molto curioso e molto socievole con le persone estranee, gli altri animali, i bambini ecc.. ma ovviamente ciò non centra niente con i cani e la loro socialità.
Però, anche qui, però, quello è il termine che ha usato quando non era ancora tuo amico. Quella frase probabilmente la diceva a tutti esprimendosi male soprattutto nei confronti dei suoi gatti che sono sicura ami alla follia. Sarà, ma in queste cose sono molto severa. Troppo?
A proposito, a suo tempo arrivò la risposta di Sonia Campa sul video del gatto che avevi linkato, e la risposta è stata anche più triste della mia interpretazione perché dice che quei gatti vengono spesso allevati in gabbie, se va bene in stanze. Il gatto può anche sembrare attratto dal gioco ma sa di avere poche speranze di muoversi perché vengono allevati senza possibilità di scegliere, si autolimita (questo non lo avevo notato) perché non osa fare altro


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 19-02-2017, 22:15   #25
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Originariamente inviato da Aletto Visualizza Messaggio
Però teniamo presente che il nostro appartamento è un ambiente innaturale, e quindi non sappiamo quale motivazione prediligerebbero se fossero liberi. La scarsa tendenza all'esplorazione potrebbe essere dovuta ad una territorialità difensiva data dal carattere del soggetto
Hai toccato un tema molto interessante: ma la teoria delle motivazioni di specie è stata avanzata riguardo agli animali che vivono in un ambiente selvaggio, domestico, misto (gatto di casa che però vive in una zona rurale contigua ad esempio ad un bosco) o non tiene conto delle differenze di habitat? E, spingendoci un po' più in là, quali distorsioni produce la convivenza con l'uomo in un ambiente urbano altamente cementificato sull'etogramma (in questo caso del gatto)? (stasera sono in vena di domandoni amletici). Una conseguenza ampiamente osservata, di cui parlavo nell'altro topic, è la neotenia, ma oltre a questa c'è dell'altro?
Tra l'altro, riflettevo che anche in natura la differenza di habitat contribuisce a plasmare in un senso piuttosto che nell'altro le motivazioni e a favorirne alcune a scapito di altre; ad esempio un gatto che, come lo Skogkatt (il nonno dell'attuale Norvegese) viva in un habitat boschivo caratterizzato da alberi ad alto fusto avrà maggiori possibilità di sviluppare la disposizione ad arrampicarsi sfruttando le altezze (e difatti pare che il Norvegese e il suo cugino americano, il Maine Coon, siano capaci non solo di arrampicarsi sugli alberi ma anche di discenderne con un movimento a spirale e la testa rivolta verso il suolo, anziché restare aggrappati al tronco o ad un ramo come dei salami e miagolare a squarciagola finché qualcuno va a raccattarli oppure lasciarsi cadere goffamente come facevo io dalla pertica durante le lezioni di educazione fisica), mentre in un gatto che viva in un ambiente con una vegetazione bassa di tipo arbustivo questa motivazione o non sarà preminente o assumerà un'altra forma, mostrandosi per esempio come attitudine alla corsa e alla velocità, al salto (in lunghezza...).

Quote:
Per il mio modo di vedere la cosa non è etico allevare, e ancor meno allevare privilegiando distorsioni anatomiche che vanno a scapito della fisiologia
Sulla seconda ti do ragione (tra l'altro guardavo- con una punta di orrore- come sia cambiato lo standard del Persiano in direzione di un prognatismo sempre più esasperato: https://cat-behaviour-and-cat-groomi...storic-breeds/ ), sulla prima, secondo me potrebbe anche avere un senso, se il fine è la salvaguardia di una razza naturale o di una antica e non lo stravolgimento dell'aspetto secondo le mode estetiche.


Quote:
Però, anche qui, però, quello è il termine che ha usato quando non era ancora tuo amico. Quella frase probabilmente la diceva a tutti esprimendosi male soprattutto nei confronti dei suoi gatti che sono sicura ami alla follia.
Beh, però è la frase in sé che essendo molto generica, si presta al fraintendimento: io non so se l'allevatore avesse finalità di marketing parlando di "socialità simile a quella del cane", però di per sé non vuol dire molto, potendo essere interpretata variamente: significa che quel dato gatto può essere addestrato ad andare al guinzaglio, camminare a fianco del padrone, riportare la pallina...? O significa che hanno bisogno di contatto e ricercano continuamente il coinvolgimento da parte dell'umano nelle sue attività? O qualcos'altro ancora? A parte che, spulciando tra i vari siti di allevamento, 'ste cose le trovo scritte un po' a proposito di tutte le razze: si vede che ormai va di moda il "gatto-cane"; giusto per darvene un assaggio, questo è quello che ho trovato in giro per la rete:

Siamese: Chi ha avuto la fortuna di accogliere nella propria famiglia un gatto siamese sa che questi sono "gatti speciali"... perchè? Perchè la loro intelligenza ed il loro modo di esprimere affetto sono spiccatissimi e diversi dagli altri, sono spesso definiti "gatto-cane" perchè si legano al loro padrone in modo assoluto per tutta la vita.

Bengala: Il gatto Bengala è assolutamente affettuoso e adatto alla vita in appartamento... Il Bengal instaura col padrone un rapporto esclusivo e fortissimo, è un gatto che si presta all’addestramento ed all’uso del guinzaglio.

Sacro di Birmania: I gatti birmani sono... molto intelligenti e facili da educare e sono stati paragonati ai cani. Trattati con dolcezza e pazienza, non esiste gioco che un birmano non riesca a imparare. piu di un gatto birmano va a prendere e riporta il giocattolo al suo padrone come farebbe un cane con la palla.

alla faccia della varietà!
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Vecchio 19-02-2017, 22:17   #26
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Meraviglioso tutto (gatto, ponte tibetano + scaletta e divano e mobiletto nei toni del blu ); vorrei sapere anch'io dove li hai presi, e ehm... scusa la domanda da pezzente, ma quanto li hai pagati? Di solito questi accessori costano un botto!
eh sì..costano. la scaletta mi sembra circa 70 euro e il ponte tibetano 120 euro. Sono fatti a mano da una piccola ditta, non ho ancora capito se posso scriverlo o no visto che i due oggetti specifici non sono cose che si possono comprare su zooplus (e in generale anche le altre cose che fabbricano non si trovano su zooplus).


I gatti vivono in mondi che noi ci limitiamo a sognare...

Coffee e Plumcake ...otto gommini di felicità!
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Vecchio 19-02-2017, 22:57   #27
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eh sì..costano. la scaletta mi sembra circa 70 euro e il ponte tibetano 120 euro. Sono fatti a mano da una piccola ditta, non ho ancora capito se posso scriverlo o no visto che i due oggetti specifici non sono cose che si possono comprare su zooplus (e in generale anche le altre cose che fabbricano non si trovano su zooplus).
Teoricamente no , ma credo di aver capito qual è: si chiama "cose da .....", no?
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Vecchio 19-02-2017, 23:19   #28
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Hai toccato un tema molto interessante: ma la teoria delle motivazioni di specie è stata avanzata riguardo agli animali che vivono in un ambiente selvaggio, domestico, misto (gatto di casa che però vive in una zona rurale contigua ad esempio ad un bosco) o non tiene conto delle differenze di habitat? E, spingendoci un po' più in là, quali distorsioni produce la convivenza con l'uomo in un ambiente urbano altamente cementificato sull'etogramma (in questo caso del gatto)? (stasera sono in vena di domandoni amletici). Una conseguenza ampiamente osservata, di cui parlavo nell'altro topic, è la neotenia, ma oltre a questa c'è dell'altro?
Tra l'altro, riflettevo che anche in natura la differenza di habitat contribuisce a plasmare in un senso piuttosto che nell'altro le motivazioni e a favorirne alcune a scapito di altre; ad esempio un gatto che, come lo Skogkatt (il nonno dell'attuale Norvegese) viva in un habitat boschivo caratterizzato da alberi ad alto fusto avrà maggiori possibilità di sviluppare la disposizione ad arrampicarsi sfruttando le altezze (e difatti pare che il Norvegese e il suo cugino americano, il Maine Coon, siano capaci non solo di arrampicarsi sugli alberi ma anche di discenderne con un movimento a spirale e la testa rivolta verso il suolo, anziché restare aggrappati al tronco o ad un ramo come dei salami e miagolare a squarciagola finché qualcuno va a raccattarli oppure lasciarsi cadere goffamente come facevo io dalla pertica durante le lezioni di educazione fisica), mentre in un gatto che viva in un ambiente con una vegetazione bassa di tipo arbustivo questa motivazione o non sarà preminente o assumerà un'altra forma, mostrandosi per esempio come attitudine alla corsa e alla velocità, al salto (in lunghezza...).



Sulla seconda ti do ragione (tra l'altro guardavo- con una punta di orrore- come sia cambiato lo standard del Persiano in direzione di un prognatismo sempre più esasperato: https://cat-behaviour-and-cat-groomi...storic-breeds/ ), sulla prima, secondo me potrebbe anche avere un senso, se il fine è la salvaguardia di una razza naturale o di una antica e non lo stravolgimento dell'aspetto secondo le mode estetiche.




Beh, però è la frase in sé che essendo molto generica, si presta al fraintendimento: io non so se l'allevatore avesse finalità di marketing parlando di "socialità simile a quella del cane", però di per sé non vuol dire molto, potendo essere interpretata variamente: significa che quel dato gatto può essere addestrato ad andare al guinzaglio, camminare a fianco del padrone, riportare la pallina...? O significa che hanno bisogno di contatto e ricercano continuamente il coinvolgimento da parte dell'umano nelle sue attività? O qualcos'altro ancora? A parte che, spulciando tra i vari siti di allevamento, 'ste cose le trovo scritte un po' a proposito di tutte le razze: si vede che ormai va di moda il "gatto-cane"; giusto per darvene un assaggio, questo è quello che ho trovato in giro per la rete:

Siamese: Chi ha avuto la fortuna di accogliere nella propria famiglia un gatto siamese sa che questi sono "gatti speciali"... perchè? Perchè la loro intelligenza ed il loro modo di esprimere affetto sono spiccatissimi e diversi dagli altri, sono spesso definiti "gatto-cane" perchè si legano al loro padrone in modo assoluto per tutta la vita.

Bengala: Il gatto Bengala è assolutamente affettuoso e adatto alla vita in appartamento... Il Bengal instaura col padrone un rapporto esclusivo e fortissimo, è un gatto che si presta all’addestramento ed all’uso del guinzaglio.

Sacro di Birmania: I gatti birmani sono... molto intelligenti e facili da educare e sono stati paragonati ai cani. Trattati con dolcezza e pazienza, non esiste gioco che un birmano non riesca a imparare. piu di un gatto birmano va a prendere e riporta il giocattolo al suo padrone come farebbe un cane con la palla.

alla faccia della varietà!
- le motivazioni sono specie specifiche, indipendenti dall'ambiente, se non espresse sono come dei languori
- il fatto che il gatto viva libero in ambiente urbano riguarda la plasticità di adattamento che dal punto di vista evolutivo lo ha reso un vincente, non interferisce sulle motivazioni, la neotenia è una deriva dello stare in casa alimentata sia dall'uomo che dal gatto stesso
- le distorsioni che derivano mancata espressione (in casa) delle motivazioni sono i disturbi comportamentali
- il fatto che un gatto sappia o no scendere da un albero dipende dalla struttura scheletrica alla quale son connessi i muscoli. Quelli che sanno scendere come dici tu hanno avuto nel tempo la possibilità di modificare l'apparato muscolo-scheletrico, e sì, un selvatico o un feral che vive in zone con vegetazione arbustiva ha espresso altre possibilità di caccia e fuga
- va benissimo tutelare le razze antiche, facevo una considerazione troppo generica, resta il fatto che questi gatti stanno in casa come belle statuine, non c'è ovviamente un programma di reinserimento in natura, non può esserci. Resteranno solo come testimonianza del passaggio sulla terra, accontentiamoci

Il grosso problema del gatto è che non è conosciuto né riconosciuto, per questo c'è tendenza alla cinomorfizzazione, che è e sarà deleteria per la sua identità soprattutto se avallata dagli allevatori stessi
Pensiamo se ad una expo di cani un allevatore dicesse: sono cani fantastici, hanno la socialità del gatto ecc ecc. Che impatto avrebbe questa frase sull'eventuale acquirente? Penso che risponderebbe no grazie vorrei un cane, ed invece l'eventuale acquirente di un gatto se si sente dire che è come un cane allora ok lo compro, è anche facile da educare, sarà proprio come avere un piccolo cane

Questo, lo ripeto, è un grosso problema per un gatto che vivrà accogliendo su di sé un'identità distorta
Uffa


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Vecchio 20-02-2017, 09:47   #29
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Teoricamente no , ma credo di aver capito qual è: si chiama "cose da .....", no?
No! ti mando un mp


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Vecchio 20-02-2017, 11:31   #30
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Predefinito Re: Arricchimento ambientale per Fiorello...

In teoria visto che non vende cibo il negozio, ma solo cose di arredamento, credo si possa mettere.

Riguardo ai Ragamuffin, ho visto filmati in rete in cui questi mici saltavano, quindi penso si tratti di linee di sangue e abitudine. Conosco l'allevatrice di Celestina, è una persona davvero a modo, non lascia i mici chiusi in casa, vive in villa, ma credo che come tutte le cose, l'esempio valga. Se i cuccioli non vedono cacciare, non imparano, se non vedono saltare, non saltano.

Fiorello da quando va sul mobile ha quasi cambiato carattere, più monello, più combinaguai, più vispo...insomma è più sicuro in se stesso, anche se quando sente il citofono corre a nascondersi...


Quando tutto crolla, viene voglia di buttarsi insieme...
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