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Alimentazione Domande e consigli riguardo tutto ciò che i nostri a-mici mangiano o dovrebbero mangiare

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Vecchio 29-09-2023, 12:09   #1
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La FEDIAF ha prodotto una linea guida nutrizionale che i membri seguono; le Linee Guida Nutrizionali FEDIAF per gli alimenti completi e complementari per cani e gatti . Si tratta di una revisione completa dei dati NRC e di altri dati scientifici esistenti, prodotta come guida pratica per i produttori. Le linee guida sono sottoposte a revisione paritaria da nutrizionisti veterinari indipendenti in tutta Europa. La versione 2021 è appena stata rilasciata!

Nelle nuove linee guida, FEDIAF ha aggiornato e aggiunto delle note relative all'elevata assunzione di fosforo da parte di un animale attraverso i suoi composti inorganici.
Le note riportano che un'elevata assunzione di composti inorganici del fosforo (come il Diidrogenofosfato di sodio) sembra influire sugli indicatori della funzione renale nei gatti (Alexander J et al. 2019, Dobenecker B et al. 2018a, Dobenecker B et al. 2018b), ma anche che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio l'impatto di diverse fonti di fosforo e interazioni tra i nutrienti.
Per il Trifosfato pentasodico, invece, un recente studio sull'alimentazione di gatti adulti sani (Coltherd JC et al. 2021) non ha osservato effetti negativi sulla funzione renale o ossea (scheletrica) e sulla salute generale durante l'alimentazione con diete complete e bilanciate contenenti 1g/1000kcal di fosforo inorganico proveniente dal Trifosfato pentasodico e un livello di fosforo totale di 4,0g/1000kcal (rapporto Ca:P di 1,0) o 5g/1000kcal (rapporto Ca:P di 1,3) per 30 settimane.

Inoltre, è stata inserita un'ulteriore nota che specifica che l'elevata assunzione di composti inorganici del fosforo influisce sull'omeostasi del calcio e del fosforo nei cani (Siedler S 2018, Dobenecker B et al. 2021) ma che, anche in questo caso, sono necessarie ulteriori ricerche per definire ulteriormente l'impatto delle diverse fonti di fosforo e delle interazioni con i nutrienti, nonché il loro ruolo nella salute renale, scheletrica e cardiovascolare.

https://europeanpetfood.org/wp-conte...Guidelines.pdf

Buona lettura


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 30-09-2023, 09:43   #2
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"Buona lettura" ... è una parola!

Il mio inglese è troppo zoppicante per sostenere la lettura di un documento specialistico come quello che hai postato, rassomiglia troppo a questo:

https://youtu.be/H6GmA1uyfGQ?feature=shared

Della tua sintesi mi ha ovviamente colpito la parte relativa all'effetto potenzialmente nocivo sui reni dei composti inorganici del fosforo (al netto della necessità di ulteriori studi che definiscano una volta per tutte la questione).

Questo, perché la dieta che somministro ad Averno prevede due confezioni di carne (bianca o rossa) ed una di pesce ( a rotazione: salmone, "pesce oceanico", trota e tonno) al giorno.
Senza secco, of course.

In base al (sano) principio di precauzione, sarebbe il caso di ridurre il quantitativo di pesce o posso continuare tranquillamente così?
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Vecchio 30-09-2023, 11:07   #3
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Aletto
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Predefinito Re: Linee guida

Concordo, il link è scomodo e lungo da leggere e da capire.
E' stata una mia idea per far capire quanto sia complesso sapersi orientare nel mondo del pet food, e saper leggere le etichette.
Non c'è una mia sintesi, è tutto nello stesso link che permetteva di accedere alle linee guida.
Ho riportato quella parte perché un utente aveva chiesto con una certa veemenza di avere studi che confermavano il rapporto tra danno renale e alimentazione, ora non mi va di andare a cercare il post in proposito ma, l'ho trovato , si riferiva a studi scientifici sulle crocche.

Ora, la FEDIAF ha aggiunto delle note relative all'elevata assunzione di fosforo da parte di un animale attraverso i suoi composti inorganici, e sembra che il diidrogenofosfato di sodio sia più dannoso del trifosfato pentasodico per i reni dei gatti.
Quando noi leggiamo in etichetta la voce fosforo chi ci dice quali dei due sia presente?
Leggo sul sito ufficiale Orijen (ORIJEN™ Six Fish™ per gatti è formulato in linea con i livelli nutrizionali stabiliti da FEDIAF) che le crocche contengono 1,2% di fosforo.....ma quale dei due?

Nel frattempo ho ritrovato il link
https://www.myvetdiet.it/la_nutrizio...na%3Cbr%20/%3E

Penso che leggere le etichette spesso ci dica assai poco


Bibliografia about kidney desease
Coltherd JC, Alexander JE, Pink C et al. (2021) Towards establishing no observed adverse effect levels (NOAEL) for different sources of dietary phosphorus in feline adult diets: results from a 7-month feeding study. Br J Nutr. 1-16
- Dobenecker B, Hertel-Böhnke P, Webel A, et al. (2018a) Renal phosphorus excretion in adult healthy cats after the intake of high phosphorus diets with either calcium monophosphate or sodium monophosphate. J Anim Physiol Anim Nutr (Berl). 102(6):1759-1765.
- Dobenecker B, Webel A, Reese S, Kienzle E. (2018b) Effect of a high phosphorus diet on indicators of renal health in cats. J Feline Med Surg. 2018; 20(4): 339-343.

Vattelapesca come trovare i testi!
Forse pubmed ha pubblicazioni con pdf accessibili, anche lì bisogna spulciare bene gli eventuali conflitti di interesse, perché non basta la dichiarazione.

Riguardo la tua specifica domanda: che ne so?
Il fosforo aggiunto è sempre inorganico (come la D ed altri) per in teoria cui se gli dai pesce o carne cambia poco


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Vecchio 01-10-2023, 08:34   #4
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Predefinito Re: Linee guida

Innanzitutto, ti ringrazio per avermi risposto.

E soprattutto, per una risposta più chiara, onesta e sincera di molte etichette di prodotti alimentari in commercio.
Non è un grandissimo sforzo, si potrebbe commentare, non senza una punta di malignità.
Ma di questi tempi, rara avis.

Non tanto per un fatto personale (in questo caso, piacevole), ma perché, comunque la pensiamo, nel Forum ci sono molti utenti che hanno scelto l'alimentazione industriale, e credo sia giusto fornire loro tutti gli elementi utili per comprendere anche le criticità di questa scelta, e laddove possibile intervenire per mitigare gli aspetti negativi.
Senza toni da crociata, che radicalizzano le posizioni oltre il limite del puntiglio ed impediscono di discutere e capire.
E tu, che sei una barfista convinta ma hai anche redatto insieme a Fastfreddy la Guida ragionata all'alimentazione industriale dei gatti, per competenze e passione non puoi che essere naturalmente un punto di riferimento in una discussione del genere.

Nel merito, per quanto mi riguarda direttamente, posso solo tirare un respiro di sollievo perché i prodotti che utilizzo non contengono, almeno stando alle etichette, fosforo addizionato.
Mi lascia invece alquanto perplesso leggere, anche sulle confezioni di prodotti di alta fascia (qualitativa e ahimè di prezzo) una standardizzazione dei quantitativi di vitamina D3 aggiunta a quota 200 UI.
Ora, visto che secondo i migliori nutrizionisti la quota assimilabile è 62 (se ricordo bene il dato), come comportarsi rispetto alle restanti 138 UI "che vanno ad accumularsi nel fegato" (cit. Aletto)?
Sperare che questo quantitativo in qualche modo si riduca di parecchio, visto che tendenzialmente il passaggio in autoclave abbatte la quota reale di elementi nutrizionali realmente presenti all'atto dell'apertura della confezione, per il consumo?
Oppure, c'è la possibilità di fare in qualche modo prevenzione, facendo assumere ai gatti qualche sostanza che almeno lenisca questo accumulo eccessivo di vitamina D3 nel fegato?
Esiste, e va comunque ribadito per onestà culturale, sempre la possibilità di mollare questo tipo di alimentazione e passare ad una nutrizione più naturale.
Ma per mille motivi, non tutti gli utenti di questo Forum possono o si sentono di farlo (in primis il sottoscritto).
Per cui, se c'è un modo per contenere o ridurre questo tip di danno, non sarebbe male se sul Forum lo si illustrasse e magari se ne discutesse.

Infine, sulla questione dei conflitti di interesse.
Qui stiamo parlando di uno studio promosso dalla FEDIAF, l'associazione che riunisce le aziende produttrici di pet food a livello europeo.
Non da un'associazione indipendente.
Ritengo quindi normale che in questa impresa vengano coinvolti scienziati di chiara fama (visto il livello e la funzione della pubblicazione), selezionati fra quei luminari che intrattengono proficui rapporti con queste stesse aziende in qualità di consulenti (suppongo ben pagati).
Quindi, vista la natura "privatistica" del committente, non penso si possa parlare di conflitto d'interesse, almeno in questo caso.
Un eventuale "conflitto" spesso è rintracciabile andando a spulciare i curricula che questi stessi docenti pubblicano sui siti degli Atenei in cui insegnano.
In una sgradevole discussione di qualche tempo fa, ho linkato i curricula degli autori di un testo di linee guida sull'alimentazione del cane e del gatto, fra i quali compare, anche qui come primo firmatario, un docente dell'Università di Bologna.
Te lo riposto come esempio:

https://www.unibo.it/sitoweb/giacomo.biagi/cv

Buona domenica

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Vecchio 01-10-2023, 09:38   #5
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...Ho riportato quella parte perché un utente aveva chiesto con una certa veemenza di avere studi che confermavano il rapporto tra danno renale e alimentazione, ora non mi va di andare a cercare il post in proposito ma, l'ho trovato , si riferiva a studi scientifici sulle crocche...
Però se non lo linki in quella discussione, l'utente a cui ti riferisci potrebbe non venir mai a conoscenza di queste linee guida.


Iska la rossa dagli occhi di luna
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Vecchio 01-10-2023, 10:18   #6
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In effetti all’epoca fui molto recalcitrante alla partecipazione della guida, mi chiedevo : ma come faccio a scrivere qualcosa in cui non credo? Così con fastfreddy ci suddividemmo i ruoli.
La D3 aggiunta è di sintesi e quindi per definizione meno assimilabile rispetto a quella naturalmente contenuta nei grassi animali
Le vitamine liposolubili, semplifico, “vanno” nel fegato , le idrosolubili vengono eliminate con le urine.
Che io sappia non c’è un sistema per prevenire l’ipervitaminosi, per questo mi affido alle diete stilate dalla vet nutrizionista*
Poiché anche quella di origine animale (es latte, burro, carni) sembra non venga assimilata per un 70% , meglio non strafare nonostante l’innegabile necessità assoluta di assumere, non solo la D ma anche le altre. Non per nulla il loro nome è vitamine, ossia amine della vita.

Per i conflitti di interesse: il macellaio non ne ha, il vet nutrizionista non guadagna sulla carne che compriamo, prescrive, sì, integratori che (esperienza personale) è pronto a sostituire in caso di cambio di formulazione di cui noi siamo ignari.
Per conflitto di interessi mi riferivo anche allo studio sulle diverse forme di fosforo inorganico.

Il cibo, è un esperienza. Un’esperienza olfattiva, tattile, visiva e emotiva. Ricordiamolo.

*Cit Maria Mayer:
abbiamo pochissimi studi sulla reale biodisponibilità dei nutrienti per cane e gatto. Quello che però vale per tutti gli esseri viventi è che in generale digestione e assorbimento sono migliori per sostanze naturali.”

So che la mia risposta è incompleta e limitata alle vitamine delle quali non ho nemmeno detto che alcune fanno parte di importanti coenzimi, ma so anche che ognuno –così come alimenta sé stesso-può scegliere come alimentare i gatti e cani con cui vive


P.S. come c’è FEDIAF c’è anche NCR, ma se non è zuppa è pan bagnato


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Vecchio 01-10-2023, 10:24   #7
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Però se non lo linki in quella discussione, l'utente a cui ti riferisci potrebbe non venir mai a conoscenza di queste linee guida.
Era Sandro, ma non mi andava di gettare benzina sul fuoco, ne abbiamo già abbastanza. Poi con calma lo ricerco. Non so nemmeno se sono nella sua black list.


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Vecchio 01-10-2023, 10:47   #8
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Era Sandro, ma non mi andava di gettare benzina sul fuoco, ne abbiamo già abbastanza. Poi con calma lo ricerco. Non so nemmeno se sono nella sua black list.
Ah, adesso ho capito! Pensavo a un altro utente.
Non penso tu sia in black list; non c'è stato l'annuncio ufficiale.


Iska la rossa dagli occhi di luna
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Vecchio 01-10-2023, 12:32   #9
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Ah, adesso ho capito! Pensavo a un altro utente.
Non penso tu sia in black list; non c'è stato l'annuncio ufficiale.
Non sapevo dell’annuncio ufficiale, è un’opzione che evidentemente c’è sempre stata ma ultimamente è utilizzata forse dagli emotivi e non dagli emozionali.


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Vecchio 01-10-2023, 13:19   #10
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La "base" delle mie informazioni sulla fisiologia dei gatti e sui principi che dovrebbero ispirarci quando pensiamo a come nutrirli, è in sostanza costituita da due testi:

* la versione estesa di catinfo.org
* una guida generale redatta da una biologa triestina, che allora si scaricava da un blog ormai "dormiente".

Tutta roba scaricata almeno tre anni fa.
Poi quando mi sono iscritto qui ho scoperto la Guida, e l'ho trovata ottima.
Se vuoi, proprio perché affronta il tema in maniera equilibrata.

Se ho scelto per un'alimentazione industriale, è stato solo per il mio timore di fare errori imperdonabili nella preparazione di cibi per Averno, data la tendenza a distrarmi quando sono ai fornelli (forse perché odio cucinare).
Così ho scelto quello che mi è parso "il rischio minore".
E, credimi, l'emotività (anche se negativa perché mossa da un sentimento come la paura di fare del male) ha pesato moltissimo nella mia scelta.

Infine, "ma come faccio a scrivere qualcosa in cui non credo?" (cit. da Aletto) per la mia spigolosità e radicalità di fondo è sempre stata: "non posso e non voglio scrivere qualcosa in cui non credo".
Qui si aprirebbe una digressione infinita.
Qualcosa ho già avuto modo di dirtela, il resto, chissà.
Si tratta comunque di ambiti diversi, e nel tuo una mediazione (alta, cioè una sintesi, non un compromesso banale) l'hai potuta trovare, almeno per la Guida.
Per la fortuna di chi ha letto e utilizzato quel manuale, utilissimo per chi getta lo sguardo per la prima volta verso quelle "terre incognite".
Ma è per la fedeltà a questo principio, cui hai sempre uniformato le tue scelte, che, indipendentemente da ogni bagattella o dallo stato dell'arte, non riesco a non sentirti in qualche modo vicina.

PS.
In questi giorni, appena riesco a trovare il tempo per farlo, proverò a fare una ricerca su eventuali "conflitti di interesse" degli autori degli studi sul fosforo.
Ho bisogno di tempo e di calma che oggi non ci sono proprio.
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