Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili
Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
Aiuta anche tu Micimiao clicca qui

Home Micimiao Forum Regolamento FAQ Calendario
Vai Indietro   Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili > MICIMIAO FORUM DI DISCUSSIONE SUI MICI > Il comportamento dei vostri a-mici

Il comportamento dei vostri a-mici Se avete dubbi, domande o esperienze sul comportamenteo dei vostri a-mici postate qui.

 
 
Strumenti Discussione Modalità Visualizzazione
Prev Messaggio precedente   Prossimo messaggio Next
Vecchio 06-09-2020, 11:44   #1
Profilo Utente
Aletto
Supergatto
 
Utente dal: 12 2014
Paese: Roma
Regione: Lazio
Sesso: Donna
Gatti: 3
Messaggi: 9,470
Predefinito Rinforzo positivo (rinforzo+)classico: serve al gatto?

Mi aveva colpito l’altro giorno un utente che disse che per stanare il gatto stavano usando il rinforzo+

Devo per forza fare un cappello altrimenti non si capisce di cosa stiamo parlando e parlo un momento di cani:

L’educazione è la formazione dell’individuo, lo sviluppo delle sue facoltà mentali, sociali e comportamentali, e questo è in parte valido anche per i gatti
L’addestramento è lo sviluppo e l’affinamento di particolari abilità mediante la pratica di una certa disciplina, e qui il gatto non c'entra niente.

Si capisce benissimo che sono due cose completamente diverse, che hanno obbiettivi diversi. Ma su cosa si fondano realmente le varie differenze tra educazione e addestramento?
Sono i metodi e gli approcci usati per educare o addestrare.

Vorrei chiarire subito che etologicamente l’uomo viene gratificato nella competizione e appagato dalla vittoria, il cane invece viene appagato dalla sola competizione.

Fatta questa premessa:
Il metodo è un insieme chiuso di criteri, procedimenti e attività secondo cui si realizza il processo di insegnamento.
L’approccio seleziona dati e impianti epistemologici dalle varie teorie e dalle varie scienze di riferimento e li riorganizza secondo uno schema utile al miglior apprendimento. Individua mete e obiettivi dell’insegnamento, genera uno o più metodi che ne realizzano l’applicazione nelle varie situazioni.
La tecnica, invece, è un insieme più o meno coerente di mezzi, di materiali, di procedure, che può avere una finalità in sé e che può essere al servizio di metodi pedagogici diversi.
Tra i metodi:
Metodo tradizionale: questo è il metodo più antico.
Basa tutto sui bisogni che l’uomo ha di controllare il cane e cercare di prevederne ogni reazione. Tramite la ripetizione di una azione in cui si utilizza il cibo come premio (meno spesso un gioco o una lode) per evidenziare un comportamento gradito e la punizione (corporale o psicologica) per far capire al cane che quel comportamento è sgradito.
Questo training porta ad una standardizzazione dei comportamenti, e a supporto del metodo tradizionale si pone il behaviorismo, secondo cui la mente e i processi cognitivi non possono essere motivo di studio (la mente viene chiamata infatti scatola nera) e tutto quindi si basa sulle relazioni tra stimolo e risposta. Da qui nasce il condizionamento, ovvero il creare delle risposte usando degli stimoli, metodo antropocentrico

Approccio cognitivo: l’approccio cognitivo nasce dall’esigenza di colmare le lacune del behaviorismo e considera la mente come un sistema complesso di regole per cui ogni soggetto non risponde ad una richiesta tramite un automatismo.

Approccio zooantroplogico: nasce dalla necessità di mettere in primo piano la relazione tra uomo e animale individuando le differenze tra le due specie e facendone un punto di forza non di debolezza. Per l’approccio zooantropologico la comunicazione è un aspetto fondamentale e l’apprendimento avviene per consenso e non per controllo

L’unione di queste due importanti visioni crea l’approccio cognitivo-zooantropologico.
Nonostante l’approccio cognitivo-zooantropologico utilizzi come tecnica rinforzi positivi (quindi premi per lo più sociali) e punizioni negative (non nel senso sgradevole del termine ma semplicemente togliendo qualcosa che al cane piace, per esempio la nostra attenzione, quando fa qualcosa di non conveniente), si differenzia dagli altri proprio per l’importanza che si dà alla relazione e non al rapporto, alla comunicazione, alle motivazioni non solo di razza ma dell’individuo, alle emozioni e al rispetto dell’altro come parte integrante di un binomio dove non c’è chi è più importante dell’altro.

Questo è per sommi capi come si utilizzano i rinforzi, non come veniva descritto nel thread

Quel premietto/bocconcino, secondo me, era un’esca, nella migliore delle ipotesi veniamo bypassati per ottenerlo
Il vero premio per ogni nostro gatto è riuscire ad orientarsi positivamente nell'ambiente in cui vive, quello è il vero rinforzo+, perché è una sua conquista

P.S. scusate le sottolineature, i colori e i neretti
P.P.S. ciò che ho scritto è tratto da un articolo di un educatore cinofilo SIUA, sta su Marchesini Etologia


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
 


Regole di scrittura
Tu Non puoi postare nuovi threads
Tu non puoi rispondere ai messaggi
Tu non puoi inviare allegati
Tu non puoi modificare i tuoi messaggi

BB code è Attivo
Smilies è Attivo
[IMG] il codice è Disattivato
Il codice HTML è Disattivato

Vai al Forum


Tutti gli Orari sono GMT +1. Attualmente sono le 16:39.


Powered by vBulletin® Version 3.8.11
Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright, Privacy e Note Legali : Micimiao.net - Micimiao.it - Micimiao.com Copyright ©2000 - 2024.
Tutti i contenuti presenti all'interno di questo sito sono proprietà di micimiao e sono protetti da copyright. .
E' pertanto severamente vietato copiare anche solo parzialmente i contenuti di questo sito senza aver ottenuto il consenso esplicito.
Creato, aggiornato e gestito da webmaster Tamara