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Alimentazione Domande e consigli riguardo tutto ciò che i nostri a-mici mangiano o dovrebbero mangiare

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Vecchio 01-05-2018, 13:00   #11
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GeorgiaGee
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Predefinito Re: Crocchi medicati o crocchi normali?

Il Mister è già stato dal nutrizionista Bettio, aveva una dieta personalizzata, ma non volendo saperne di carne cruda o cotta (ho provato a cucinargli anche l'hamburger perché quello di Mcdonald's lo attirava, ma non l'ha voluto, dato che mancava appunto sale, o appetizzanti vari) non ho potuto seguirla, anche se non so se avrei seguito una dieta 100% Barf, il Mister è un gatto estremamente difficile e mangia praticamente di continuo, non ne vuole sapere di mollare le scatolette.

Per quanto riguarda un veterinario nefrologo, qui a Milano pur essendo una grande città, non ne trovo uno che abbia questa specializzazione.
Ci sono i dentisti, oculisti, dermatologi, dietisti etc etc ma il nefrologo non lo trovo. Nemmeno nelle cliniche che hanno praticamente tutti gli specialisti.

Avevo infatti chiesto tantissimi consulti online a veterinari nefrologi americani, tedeschi, francesi. Ognuno di loro seguiva piu o meno l'approccio italiano, mi consigliavano comunque dieta Renal, o al massimo cibo di qualità con poco fosforo (per la scuola di pensiero che pensa non siano le proteine il problema ma il fosforo e la qualità delle proteine). Mentre nessuno di loro mi ha mai consigliato una dieta cruda...

Per ora lo segue una veterinaria di medicina interna della Clinica Gran Sasso, una dentista specializzata, e l'esperto di oftalmologia.
Mi piacerebbe trovare un nefrologo.


Secondo i veterinari (a parte il nutrizionista ovviamente) il Mister dovrebbe mangiare Renal, secco incluso. Sono stata io che dopo essermi informata meglio, ho deciso di non dargli una dieta solo Renal ma anche normale cibo di qualità per non levargli le proteine. E la veterinaria mi ha detto che va bene.

Vorrei comunque avvicinarlo alla carne vera, anche se solo per qualche volta la settimana.
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Vecchio 01-05-2018, 19:57   #12
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Predefinito Re: Crocchi medicati o crocchi normali?

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Originariamente inviato da GeorgiaGee Visualizza Messaggio
Per quanto riguarda un veterinario nefrologo, qui a Milano pur essendo una grande città, non ne trovo uno che abbia questa specializzazione.

Scusami, Georgia, hai provato a guardare all'Università di veterinaria di Milano? Spulciando online, ho trovato il cv di questa dottoressa che annovera tra i suoi interessi anche nefrologia e urologia canina e felina: http://www.unimi.it/chiedove/cv/paola_scarpa.pdf
Io proverei a sentire anche lo specialista dei reni (cioé lei o un altro), perché effettivamente è piuttosto difficile per un profano capire se e fino a che punto una barf (che poi esistono milioni di barf, a seconda dell'animale e del veterinario che la prescrive) può essere indicata per un micio con IRC, anche se incipiente come quella del Mister.
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Vecchio 01-05-2018, 21:34   #13
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Predefinito Re: Crocchi medicati o crocchi normali?

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Originariamente inviato da Malinka Visualizza Messaggio
Tutt'al più potrebbe esserci qualche proprietario che vi si approccia come fosse una moda.
In effetti, questo descrive più chiaramente il fenomeno.
Ci sono in giro in questo momento sedicenti medici nutrizionisti che fanno leva sulla "moda", derivata credo da quella umana, di approccio naturale/olistico/new age, ma che non hanno nel loro curriculum di studi nessun master o specializzazione. E non uso "moda" in senso dispregiativo, perché in realtà corrisponde ad un bisogno umano di ritorno alla natura, superamento dei limiti della medicina e tanto altro credo.
Se portassi il mio gatto da un nutrizionista mi aspetterei di vedere almeno un master in alimentazione sul suo curriculum, un percorso di studi. Come prima di portare Mia da Buracco ho letto il suo curriculum sul sito dell'Università.
Ma fondamentalmente, porterei un gatto sano da un nutrizionista, se avessi intenzione di sperimentare una nuova dieta. Un gatto malato in prima battuta tenderei a portarlo da uno specialista della patologia.

Sull'argomento in sé, cioè alimentazione nel renal, ho letto parecchio avendo convissuto con IRC per 4 anni e sospendo il giudizio. Quasi tutti gli studi che ho letto propendono per un alimentazione a basso regime proteico, ma non escludo che in futuro le cose possano cambiare.
Finché 8 veterinari su 10 mi dicono che è meglio un alimentazione di quel tipo, non essendo propensa alla sperimentazione, seguo il loro parere.
Per studi seri non intendo la testimonianza singola "il mio gatto", ma studi comparativi, come questo ad esempio:
https://www.vetjournal.it/item/207-m...fropatico.html


Lizzie Tigre Morgan

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Vecchio 02-05-2018, 00:37   #14
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Malinka
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Predefinito Re: Crocchi medicati o crocchi normali?

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Originariamente inviato da Mialuce Visualizza Messaggio
[...]Ci sono in giro in questo momento sedicenti medici nutrizionisti che fanno leva sulla "moda", derivata credo da quella umana, di approccio naturale/olistico/new age, ma che non hanno nel loro curriculum di studi nessun master o specializzazione.[...]
Purtroppo è un fenomeno disceretamente diffuso, anche in campo umano; oramai si sono quasi tutti reinventati nutrizionisti.

Quote:
[...]Ma fondamentalmente, porterei un gatto sano da un nutrizionista, se avessi intenzione di sperimentare una nuova dieta. Un gatto malato in prima battuta tenderei a portarlo da uno specialista della patologia.
Anch'io.

Quote:
Sull'argomento in sé, cioè alimentazione nel renal, [...]
Finché 8 veterinari su 10 mi dicono che è meglio un alimentazione di quel tipo, non essendo propensa alla sperimentazione, seguo il loro parere. [/U]
Mah, io non ne faccio una questione di numeri; per me vale per tutti i campi, non è che siccome la maggioranza la pensa in un certo modo, ai miei occhi diventi automaticamente più attendibile.
Certo se non ho mezzi sufficienti per valutare l'attendibilità, seguo i consigli che mi dà il veterinario; è ciò che avevo fatto prima con Valerio e poi con Susy, e naturalmente siccome la maggior parte dei veterinari è pro renal e in particolare pro renal secco, quello avevo comprato.
Quando però ho constatato che non solo non c'erano miglioramenti, ma addirittura si peggiorava, ho cambiato approccio e ho fatto di testa mia, anche perché nel frattempo avevo capito quanto deleterio fosse il cibo secco e ancor di più quelle roba da galline...che anche le mie galline rifiutavano e che mi aveva consigliato il veterinario.

Quote:
Per studi seri non intendo la testimonianza singola "il mio gatto", ma studi comparativi, come questo ad esempio:
https://www.vetjournal.it/item/207-m...fropatico.html
Certamente; infatti la mia testimonianza come ho detto in precedenza è solo una mia personale esperienza che ha coinvolto due dei miei gatti e che non ha nessunissima pretesa di assurgere a validità scientifica, questo è fuor di discussione!
A me fondamentalmente interessa il benessere dei miei animali e se lo raggiungo con metodi che non hanno nessunissima validità per la scienza attuale, fosse anche considerata roba da ciarlatani, per me va più che bene, anzi va benissimo, visto che ho raggiunto lo scopo a cui tendevo.
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Vecchio 02-05-2018, 08:56   #15
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Predefinito Re: Crocchi medicati o crocchi normali?

Premesso che la patologia di Buio era diversa da quella del Mister, non lo portai dallo specialista.


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 02-05-2018, 10:31   #16
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Predefinito Re: Crocchi medicati o crocchi normali?

Se consultare o no uno specialista in quella data branca della medicina, è una decisione che spetta al proprietario sulla base delle sue cognizioni e convinzioni. A me verrebbe spontaneo rivolgermi ad un nefrologo in caso di malattia renale, ma non voglio assolutamente dire che il mio approccio sia l'unico possibile, né il più corretto o sensato.
Comunque, visto che GeorgiaGee lamentava che a Milano, nefrologhi se ne trovano pochi, ho ritenuto di segnalarle il nominativo di questa docente universitaria (quanto sia brava non so), così, se vuol sentire anche la sua campana, può farlo.
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Vecchio 02-05-2018, 12:43   #17
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Predefinito Re: Crocchi medicati o crocchi normali?

Secondo me gli specialisti possono essere utili, in quanto come dice il nome stesso sono specializzati in un certo ambito, quindi se c'è un problema specifico la loro competenza in quel settore supererà sicuramente quella del vet generico.

Si parlava di moda della barf; io per conto mio vedo due mode/trend opposti al giorno d'oggi: il naturale/barf/olistico vs lo specialista. E' vero che è molto di moda la barf, come il cibo bio, l'approccio "olistico" (qualunque cosa ciò voglia dire), l'omeopatia, le cure "alternative" ecc.. ma è anche vero che sono molto di moda gli specialisti. Una volta per dare la carne al gatto non si leggevano libri e non ci si faceva una cultura su quanti topi un gatto mangi in natura; alo stesso modo, non si andava dal nefrologo, cardiologo, dermatologo, ecc... a meno di rare eccezioni.

Secondo me questi due trend (che poi sono gli stessi che si stanno diffondendo anche per la salute umana), se seguiti in modo estremo, possono diventare pericolosi. Pensare che un approccio "naturale" o una dieta "ancestrale" possano guarire tutti i problemi, o che tutti i problemi derivino dall'alimentazione industriale, o affidarsi completamente ad un naturopata senza sentire l'altra campana, può andare bene in un gatto sano, ma se ci sono patologie gravi in atto, si rischia di compromettere in modo serio la salute del gatto.

D'altra parte gli specialisti tendono a focalizzarsi solo sul loro settore di competenza, e a ritenersi meglio dei vet generici, tendono a seguire in modo pedissequo i protocolli, senza valutare l'individuo che hanno davanti... questo può anche portare a degli "eccessi di zelo" per cui alla fine si cura il sintomo ma non l'individuo nel suo complesso. (Il famoso caso dell'oncologo che vuole a tutti i costi eliminare il tumore, ma fa morire il paziente a furia di chemioterapie estreme, oppure fa sopravvivere il paziente, ma con una qualità della vita esecrabile. Non dico che tutti gli oncologi sono così eh, per carità, queste sono le eccezioni, però bisogna dire che ci sono anche questi, e non solo i nutrizionisti/omeopati ciarlatani, che pure esistono).

Quindi per finire, secondo me lo specialista va consultato, ma l'importante è che poi, alla fine, avendo il parere di uno o più specialisti, ci sia un bravo vet che conosce bene il gatto che tragga le conclusioni globali, che sia in grado di coordinare tutti i vari input e capire cosa è meglio fare per QUEL gatto. Questo lo dovrebbe fare il vet generico (come per gli umani, il medico ASL), che conosce la storia del gatto e tutta la sua evoluzione, altrimenti si rischia che rivolgersi allo specialista sia un po' un lavarsi le mani da parte dei vet generici...

E non dimentichiamo che i più specialisti di tutti, sul nostro gatto, siamo noi. Siamo noi che lo conosciamo meglio, conosciamo le sue patologie così come il suo essere in salute, il suo carattere, le sue motivazioni... questo di solito ad uno specialista non interessa, lui vede il problema renale di quel gatto comparato a tutti i problemi renali che ha visto e studiato, noi vediamo il nostro gatto come individuo, a 360°, nel complesso, (e fra le tante altre cose, anche il suo problema renale).
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Vecchio 02-05-2018, 13:28   #18
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Predefinito Re: Crocchi medicati o crocchi normali?

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A me fondamentalmente interessa il benessere dei miei animali e se lo raggiungo con metodi che non hanno nessunissima validità per la scienza attuale, fosse anche considerata roba da ciarlatani, per me va più che bene, anzi va benissimo, visto che ho raggiunto lo scopo a cui tendevo.
Dipende se facciamo una discussione generale o se raccontiamo le nostre esperienze, Malinka, perché cambia di molto.
Quando a Mia era stato diagnosticato 4 anni fa il carcinoma alla zampa, ho seguito tutte e due le strade, specialistica e "fai da te". Nel senso che, fatto tutto quello che la medicina poteva fare per lei, quando ha dovuto interrompere la chemio e la sua speranza di vita era stata data a un anno, le ho dato l'aloe. Chiedendo prima sia al mio vet che alla sua oncologa e avendo la risposta "non serve a niente, ma se vuoi darlo...".
Dato per quasi due anni, il carcinoma non si è ripresentato. Il sarcoma che me l'ha portata via è tutto un latro tipo di tumore.
La conclusione è che l'aloe previene le recidive del carcinoma dei tessuti molli? Se ci basiamo sull'esperienza "un gatto, cioè Mia" la risposta è sì. Se ci basiamo su 20, 40, 100 gatti la risposta è no. Perché non sappiamo in realtà perché nel suo caso non ha recidivato. Perché ci sono altri gatti che non hanno preso l'aloe ma non hanno recidivato, il suo è stato un caso raro ma non unico.
Quindi, ad un utente che si presentasse con lo stesso problema, direi vai dall'oncologo, fai la chemio, se poi rivolgerti all'alternativa ti fa sentire meglio fallo, ma non al posto della chemio.

Il gatto di Giorgia ha l'ira sotto controllo con l'alimentazione che sta seguendo? Io, personalmente, continuerei, senza sperimentare la strada più proteine, perché non ancora scientificamente abbastanza provato.


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Vecchio 02-05-2018, 13:43   #19
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Si parlava di moda della barf; io per conto mio vedo due mode/trend opposti al giorno d'oggi: il naturale/barf/olistico vs lo specialista.
No, alimiao. Io non ho assolutamente nulla contro la BARF in sé. I motivi per cui non la faccio sono diversi ma non perché non la ritenga una dieta valida, se fatta con tutti i crismi.
E non ho nulla contro i nutrizionisti che abbiano seguito degli studi in materia, solo contro quelli che se scorri il loro curriculum non leggi un costo di studio valido in alimentazione nemmeno per sbaglio. Allora pure il mio vet può leggersi due libri e proclamarsi "nutrizionista" tanto per arrotondare.
Sono solo contraria all'idea della BARF come panacea per tutti i mali, idea che si sta diffondendo e che ritengo pericolosa.

Dagli specialisti, non corro ad ogni momento, ci vado quando il mio veterinario di base non ha gli strumenti per risolvere il problema. Nel mio caso specifico, Mia sarebbe morta 4 anni fa e Tigre avrebbe una zampa in meno senza i relativi specialisti.

Sull'argomento "una volta si faceva ecc." ho delle riserve grosse come case
Una volta, intanto, non si faceva la BARF. non è che la gente, se non qualche rarissima eccezione, andasse dal macellaio a prendere la carne adatta per il gatto. Mangiavano scarti, pasta, latte, avanzi dei pasti umani con sale e condimenti, una dieta che farebbe rizzare i capelli a qualunque barfista. In campagna, sicuramente integrati da topi e prede naturali.
E no, non stavano meglio. A parte che ho letto diversi studi in cui si dice che la durata vita di cani e gatti negli ultimi 40 anni pare essere praticamente raddoppiata (anche qui, non tiriamo fuori "il mio gatto che ha vissuto 20 anni, basiamoci sui grandi numeri), sono abbastanza vecchia per ricordare i gatti nelle campagne di 30/40 anni fa.
Non stavano meglio, stavano molto peggio.
L'argomento, che è uno dei pilastri di FB come si stava meglio una volta mi fa partire l'embolo , ho avuto una nonna del 1907 e mi ha raccontato abbastanza cose da farmi capire che pure gli umani stavano decisamente peggio.


Lizzie Tigre Morgan

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Vecchio 02-05-2018, 13:50   #20
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D'altra parte gli specialisti tendono a focalizzarsi solo sul loro settore di competenza, e a ritenersi meglio dei vet generici, tendono a seguire in modo pedissequo i protocolli, senza valutare l'individuo che hanno davanti... questo può anche portare a degli "eccessi di zelo" per cui alla fine si cura il sintomo ma non l'individuo nel suo complesso. (Il famoso caso dell'oncologo che vuole a tutti i costi eliminare il tumore, ma fa morire il paziente a furia di chemioterapie estreme, oppure fa sopravvivere il paziente, ma con una qualità della vita esecrabile. Non dico che tutti gli oncologi sono così eh, per carità, queste sono le eccezioni, però bisogna dire che ci sono anche questi, e non solo i nutrizionisti/omeopati ciarlatani, che pure esistono).
Ah, scusami, questo mi era sfuggito ma mi interessa molto come argomento.
Io (purtroppo) ho avuto a che fare con oncologi e mi è stato spiegato bene che la chemioterapia in veterinaria viene fatta con molta più cautela che in umana. Si salvaguarda molto di più la qualità della vita, perché il paziente non può scegliere, né sopportare gli effetti collaterali nella speranza di una guarigione futura.
Ogni oncologo che agisca diversamente agisce male e non dubito che ci siano cattivi veterinari, ma sono abbastanza convinta che siano più gli animali che non se la cavano e potrebbero perché la chemio fa ancora paura (ne faceva tanta anche a me) che quelli che soffrono per accanimento terapeutico.
Nella mia esperienza, a Torino sono stati onestissimi e professionali: intervento e chemio quando la speranza di vita era concreta e senza disagi eccessivi per il gatto, niente intervento quando si sarebbe rivelato eccessivamente invasivo e non risolutivo.


Lizzie Tigre Morgan

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