Visualizza Versione Completa : Croccantini Radames (Nova Food)
gattobrick
25-01-2018, 07:36
Buongiorno. Avrei bisogno di leggere gli ingredienti dei croccantini Radames all'epoca in cui erano prodotti da Nova Food (cioè fino all'anno 2014 circa). Ora i croccantini Radames sono prodotti da Morando. Mi serve leggere gli ingredienti dell'epoca per capire qualcosa sul diabete che nel 2013 colpì il mio gatto (che ora non c'è più...:cry:) a cui somministravo detti croccantini.
Ringrazio anticipatamente chi può aiutarmi in questa mia richiesta.
Cia gattobrick, la lista degli ingredienti dei croccantini Radames all'epoca in cui venivano prodotti da Novafood la trovi in questa vecchia discussione:
http://www.micimiao.net/forum/showthread.php?t=105243 al post #2
Non so se ora che il produttore è Morando ci siano stati dei sostanziali cambiamenti in meglio.
Ad ogni modo ai tempi di Novafood erano veramente molto, molto, molto ma molto scadenti...
gattobrick
25-01-2018, 11:31
Cia gattobrick, la lista degli ingredienti dei croccantini Radames all'epoca in cui venivano prodotti da Novafood la trovi in questa vecchia discussione:
http://www.micimiao.net/forum/showthread.php?t=105243 al post #2
Non so se ora che il produttore è Morando ci siano stati dei sostanziali cambiamenti in meglio.
Ad ogni modo ai tempi di Novafood erano veramente molto, molto, molto ma molto scadenti...
Grazie mille Malinka
Purtroppo con un'alimentazione del genere il diabete è quasi assicurato.
Il mio Gigio di tanti anni fa era diabetico.
Non ha mai mangiato i Radames, ma i Friskies, altra robaccia.
Purtroppo a quel tempo non sapevo.
Stregatta74
25-01-2018, 12:45
quoto malinka...purtroppo molti cibi sono vera e propria spazzatura!
radames ...una di quelle...:dead:
La composizione del pet food dovrebbe essere regolamentata per legge, in base alle esigenze nutrizionali della specie di destinazione.
Non è possibile permettere la vendita di alimenti adatti (forse) alle galline, magnificandole e spacciandole per adatte a un carnivoro obbligato com'è il gatto.
E questo non riguarda solo le marche a cui si è appena accennato, bensì anche altre marche molto note, molto care e molto consigliate da moltissimi veterinari.
Anche adesso, sebbene abbiano cambiato produttore, sono una porcheria...cereali ai primi ingredienti e carne non ben identificata, ceneri alle stelle, coloranti, etc...mi è capitato di provare a prenderle per una colonia di mici a cui metto la pappa ogni tanto ma sono davvero troppo scadenti anche per loro, e mentre le avevo nell'armadio ancora chiuse i miei gatti di casa facevano i matti per cercare di fregarsele (si son messi a mordere il sacchetto da fuori nonostante avessero appena mangiato!), perciò chissa' anche quanto sale e appetizzanti hanno.
Comunque non fartene una colpa o una malattia, penso che tutti noi abbiamo dato porcherie ai nostri mici (io stessa per anni davo whiskas! che sono pappa e ciccia con le Radames ma costano pure il doppio!)...a qualcuno va bene (come succede a chi fuma tutta la vita e muore a 90 anni), ad altri più delicati va male. L'importante è essere pronti a informarsi e cambiare rotta imparando!
gattobrick
26-01-2018, 14:24
Anche adesso, sebbene abbiano cambiato produttore, sono una porcheria...cereali ai primi ingredienti e carne non ben identificata, ceneri alle stelle, coloranti, etc...mi è capitato di provare a prenderle per una colonia di mici a cui metto la pappa ogni tanto ma sono davvero troppo scadenti anche per loro, e mentre le avevo nell'armadio ancora chiuse i miei gatti di casa facevano i matti per cercare di fregarsele (si son messi a mordere il sacchetto da fuori nonostante avessero appena mangiato!), perciò chissa' anche quanto sale e appetizzanti hanno.
Comunque non fartene una colpa o una malattia, penso che tutti noi abbiamo dato porcherie ai nostri mici (io stessa per anni davo whiskas! che sono pappa e ciccia con le Radames ma costano pure il doppio!)...a qualcuno va bene (come succede a chi fuma tutta la vita e muore a 90 anni), ad altri più delicati va male. L'importante è essere pronti a informarsi e cambiare rotta imparando!
Grazie Lya, ma ne stò facendo una malattia. All'epoca non sapevo. Non riesco a perdonarmelo.
gattobrick
26-01-2018, 14:27
Purtroppo con un'alimentazione del genere il diabete è quasi assicurato.
Il mio Gigio di tanti anni fa era diabetico.
Non ha mai mangiato i Radames, ma i Friskies, altra robaccia.
Purtroppo a quel tempo non sapevo.
Dal tempo passato imperfetto che usi scrivendo di Giglio desumo che Giglio non c'è più. E' morto a causa del diabete? Quanti anni aveva?
Gigio aveva 11 anni quando è volato sul Ponte, a causa del diabete. Era il 2005.
[...]All'epoca non sapevo. Non riesco a perdonarmelo.
Non fartene una colpa, non sapevi, così come io non sapevo, come moltissimi di noi non sapevano.
Adesso non commetteremmo più gli stessi errori, perché sappiamo che certi alimenti sono da evitare come la peste.
gattobrick
26-01-2018, 15:32
Non fartene una colpa, non sapevi, così come io non sapevo, come moltissimi di noi non sapevano.
Adesso non commetteremmo più gli stessi errori, perché sappiamo che certi alimenti sono da evitare come la peste.
Il mio Brick è volato sul ponte nel mese scorso, avrebbe compiuto 11 anni ad aprile. Ma le circostanze che lo hanno portato alla morte sono molto articolate e se vogliamo complesse (forse c'era di mezzo anche un corpo estraneo). Se vuoi te le racconto. Tu quale marca di croccantini somministravi al tuo Gigio?
Quando ho adottato Gigio, aveva circa un anno e mezzo e mangiava solo secco e così ha continuato, non ha mai voluto assaggiare neppure una briciola di altri cibi in vita sua.
Figurati che non mangiava nemmeno i topi se erano freschi; li sgranocchiava di gusto solo quando ne trovava casualmente in giro di morti e completamente rinsecchiti; se me ne accorgevo glieli toglievo, ma credo che nel tempo qualcuno sia riuscito a mangiarlo.
Come croccantini gradiva Friskies salmone e verdure, una porcheria con cereali al primo posto, ma da perfetta ignorante andavo avanti tranquillamente, rassicurata dalla veterinaria.
Abitavo in un piccolo paese, non avevo neppure il computer e di chi fidarsi, se non del veterinario?
Quando fu chiaro che Gigio era diabetico mi consigliò un secco specifico della Hill's, ma naturalmente lui non ne voleva sapere, piuttosto digiunava, voleva i suoi adorati Friskies, maledizione a chi li ha inventati.
Il sacchetto di Hill's ha fatto la felicità delle gazze che frequentavano il giardino e Gigio dapprima ha riavuto la sua marca preferita, poi per migliorare sono passata a Purina...che era sì leggermente meglio, ma in sostanza era solo un po' meno porcheria.
Certo col senno di poi non farei più come ho fatto allora, ma indietro non si torna; quando penso a Gigio mi sento in colpa per la mia ignoranza e mi dico che l'ho trattato veramente male, povero micione, mi si stringe il cuore, se solo avessi saputo...ma non serve a niente recriminare sul latte versato.
Sì sì, raccontami pure di Brick era quel bel micione che era scappato dal trasportino la scorsa estate, vero?
Ma guarda che destino, dopo pochi mesi volare sul Ponte, mi dispiace proprio.
Ma cosa gli è successo, ha ingerito qualcosa di strano?
I croccantini economici specialmente nelle confezioni da 2 Kg. siano prodotti da Noova food, morando . monge .Giuntini eccc. o altre marchi di suermercati e discaut sono pessimi. i sacchetti piccoli sono un po' meglio
Malinka penso che non sia il gatto scappato dal trasportino, ma il suo gatto xil quale ave chiesto info . sui croccantini radames e per diabete .
Malinka penso che non sia il gatto scappato dal trasportino, ma il suo gatto xil quale ave chiesto info . sui croccantini radames e per diabete .
Ho fatto una bella confusione!
I croccantini economici specialmente nelle confezioni da 2 Kg. siano prodotti da Noova food, morando . monge .Giuntini eccc. o altre marchi di suermercati e discaut sono pessimi. i sacchetti piccoli sono un po' meglio
Sempre schifezze sono, e purtroppo non solo i discount e i supermercati vendono porcherie.
Le schifezze si trovano anche nei pet shop, sia fisici che online, anche in quelli più gettonati (non sto a far nomi, credo che non ce ne sia bisogno!), ed essendo di marche più o meno famose i prezzi sono indecentemente alti, addirittura esorbitanti rispetto alla men che bassa qualità oggettiva.
Il prezzo quindi non è necessariamente un indicatore della qualità.
La qualità la si deduce dall'etichetta, che deve riportare la descrizione accurata degli ingredienti, l'indicazione delle percentuali dei componenti, l'assenza di conservanti e coloranti chimici e magari anche la dichiarazione di assenza di elementi che possono non essere graditi a tutti i proprietari di animali: organismi geneticamente modificati, allergizzanti, interferenti endocrini, ecc.
gattobrick
28-01-2018, 12:11
Quando ho adottato Gigio, aveva circa un anno e mezzo e mangiava solo secco e così ha continuato, non ha mai voluto assaggiare neppure una briciola di altri cibi in vita sua.
Figurati che non mangiava nemmeno i topi se erano freschi; li sgranocchiava di gusto solo quando ne trovava casualmente in giro di morti e completamente rinsecchiti; se me ne accorgevo glieli toglievo, ma credo che nel tempo qualcuno sia riuscito a mangiarlo.
Come croccantini gradiva Friskies salmone e verdure, una porcheria con cereali al primo posto, ma da perfetta ignorante andavo avanti tranquillamente, rassicurata dalla veterinaria.
Abitavo in un piccolo paese, non avevo neppure il computer e di chi fidarsi, se non del veterinario?
Quando fu chiaro che Gigio era diabetico mi consigliò un secco specifico della Hill's, ma naturalmente lui non ne voleva sapere, piuttosto digiunava, voleva i suoi adorati Friskies, maledizione a chi li ha inventati.
Il sacchetto di Hill's ha fatto la felicità delle gazze che frequentavano il giardino e Gigio dapprima ha riavuto la sua marca preferita, poi per migliorare sono passata a Purina...che era sì leggermente meglio, ma in sostanza era solo un po' meno porcheria.
Certo col senno di poi non farei più come ho fatto allora, ma indietro non si torna; quando penso a Gigio mi sento in colpa per la mia ignoranza e mi dico che l'ho trattato veramente male, povero micione, mi si stringe il cuore, se solo avessi saputo...ma non serve a niente recriminare sul latte versato.
Sì sì, raccontami pure di Brick era quel bel micione che era scappato dal trasportino la scorsa estate, vero?
Ma guarda che destino, dopo pochi mesi volare sul Ponte, mi dispiace proprio.
Ma cosa gli è successo, ha ingerito qualcosa di strano?
Scusami Malinka se rispondo solo ora, ma spesso non me la sento di affrontare il discorso di Brick. No, il micio scappato dal trasportino nell'estate scorsa non è Brick ma Jerry, che ho tolto dalla strada: ce l'ho con me nello studio. Domani o comunque presto ti racconterò di Brick.
Scusami Malinka se rispondo solo ora, ma spesso non me la sento di affrontare il discorso di Brick. No, il micio scappato dal trasportino nell'estate scorsa non è Brick ma Jerry, che ho tolto dalla strada: ce l'ho con me nello studio. Domani o comunque presto ti racconterò di Brick.
Non hai nulla di cui scusarti, ci mancherebbe!
Ti capisco benissimo, succede anche a me di non sentirmela di parlare, in certe circostanze, quindi non farti problemi e non forzare te stesso, mi raccomando; prenditi tutto il tempo che vuoi!
Buongiorno, riporto questa vecchia discussione per qualche informazione/parere circa i croccantini Radames (confezione da 800 gr), attualmente prodotti da Landini Giuntini SPA e con la seguente tabella degli ingredienti/nutrizionale:
COMPOSIZIONE:
Carni e derivati (pollo 12%; tacchino 8%), cereali, estratti di proteine vegetali, ortaggi (verdure 4%), sottoprodotti di origine vegetale, semi (semi integrali di soia e semi integrali di lino 2%), oli e grassi, pesci e sottoprodotti dei pesci, sostanze minerali
ADDITIVI:
Additivi nutrizionali: Vitamina A 20.000 U.I./kg, Vitamina D3 1.100 U.I./kg, Vitamina E 150 mg/kg, Taurina 1455 mg/kg, L-Carnitina 88 mg/kg, Ioduro di potassio 1,05 mg/kg (Iodio 0,8 mg/kg), Ossido di zinco 24,8 mg/kg (Zinco 20 mg/kg), Forma organica di selenio prodotto da Saccharomyces cerevisiae CNCM I-3060 (lievito di selenio inattivato) 50 mg/kg (Selenio 0,1 mg/kg)
Additivi Tecnologici: Antiossidanti
Additivi Organolettivi: Coloranti
COMPONENTI ANALITICI:
Proteina grezza 36,0%, Oli e grassi grezzi 10,0%, Fibre grezze 2,8%, Ceneri grezze 7,5%, Lisina 1,4%, Metionina 0,8%, Calcio 1,3%, Fosforo 1,0%, Sodio 0,3%, Acidi grassi Omega 6 2,9%, Acidi grassi Omega 3 0,6%
A parte la presenza di additivi e coloranti il rapporto proteine/grassi e proteine/ceneri mi sembra abbastanza favorevole.
Ma parlando da neofita... chiedo riscontro.
Grazie.
Ciao Dinho,
lascia perdere quei rapporti e guarda invece la composizione: cosa sono quei "derivati" della carne? Nient'altro che quelle parti inadatte all'alimentazione umana; immaginati le peggiori e non sbagli.
L'apparato digerente del gatto non è fatto per assimilare i cereali e neppure i semi; tieni anche presente che la soia può essere allergizzante.
I sottoprodotti di origine vegetale sono gli scarti della lavorazione di frutta e verdura, per esempio bucce di pomodoro, scarti di frutta, parti legnose, ecc.
I sottoprodotti dei pesci sono tutte le parti di scarto, quindi pinne, squame, organi interni, intestino.
Con "oli e grassi" non aspettarti olio extravergine d'oliva o burro, ma neppure un discreto olio di mais o girasole; aspettati invece una miscela di oliacci e grassacci della peggior specie e di imprecisata provenienza.
Ciliegina sulla torta ci sono gli antiossidanti; si tratta di una miscela oleosa con la quale vengono spruzzati in superficie i croccantini finiti, per evitarne l'irrancidimento.
Peggio ancora sono i coloranti, che servono solo per compiacere l'occhio umano, ma al gatto non frega niente che il croccantino sia marroncino piuttosto che verdino o giallino; il fatto è che si tratta di sostanze che possono favorire e nei soggetti più predisposti anche provocare l'insorgenza di neoplasie.
In poche parole, questi croccantini sono una vera schifezza, da rifuggire come la peste...come per altro anche la maggior parte di quelli di altre marche, anche quelli più noti e magari consigliati da certi veterinari.
I "meno peggio" sono comunque anch'essi controindicati per l'alimentazione del gatto, perché essendo un mangime secco, porta a un progressivo stato di disidratazione e lo candida all'insufficienza renale.
Io non faccio il rappresentante di "pet food", e francamente detesto imbarcarmi in discussioni del tipo "è meglio la marca X o quella Y?"
Dalla sezione in cui hai scritto (Alimentazione) puoi scaricarti una buona Guida per l'alimentazione industriale dei gatti, redatta alcuni anni fa da due utenti del forum.
E' un servizio che il forum offre a iscritti e visitatori gratuitamente.
Perché non approfittarne?
Leggila, e troverai molte indicazioni che ti aiuteranno a trovare una risposta alle tue domande.
Soprattutto, ti fornirà gli elementi di base per riflettere sulle offerte commerciali e sui consigli che riceverai.
Riflettere, farsi un'idea, scegliere sempre con la propria testa, è il modo migliore per garantire ai gatti con cui viviamo una buona alimentazione, e in generale una vita il più salutare possibile.
Ed è anche il modo per fare meno errori, e prendere meno fregature.
Detto questo, nello specifico, sulla questione croccantini, il mio consiglio è: desisti.
Non solo sulla marca che citi, ma in generale.
I croccantini sono cibo ultrasecco. Fornirne ai gatti, che in natura bevono poco perché assumono i liquidi (acqua) di cui hanno bisogno direttamente dalla carne delle prede, significa a mio avviso creare tutte le condizioni perché prima o poi insorgano malattie renali.
I cereali, poi, sono cibi che i gatti non mangiano e digeriscono a fatica, per la conformazione del loro tratto intestinale, progettato da madre natura per la sola carne.
Per cui, se proprio vuoi dargli croccantini, scegli almeno prodotti grain free (senza cereali), e cerca di somministrarne il meno possibile.
:)
Nei grain free non ci sono cereali, ma ci sono altri carboidrati: generalmente patate e/o farine di legumi; servono per tener "legati" insieme gli altri ingredienti in modo che possano avere la forma richiesta, ma anche questi carboidrati non vengono digeriti correttamente.
Ti consiglio vivamente di evitare ogni mangime secco, anche quelli che hanno la fama di essere il meglio del meglio, anche se e comodi e a volte convenienti come costo.
Nessuno di loro vale la salute del gatto.
A quanto pare anche su questo argomento ci sono pareri (molto) discordanti.
Riporto una delle linee guida della clinica veterinaria Saronno:
"L’elemento fondamentale per la dieta del gatto è la consistenza del cibo e le principali aziende mettono sul mercato forme e densità diverse per rispondere nel migliore dei modi alle esigenze e ai vizi del gatto. Per esempio, il cibo umido viene venduto sotto forma di paté, bocconcini, gelatina, mousse o salsa.
In generale il consiglio di Clinica Veterinaria Saronno è preferire le crocchette, adatte a far lavorare i denti del gatto e meno deteriorabili con il caldo. In ogni caso, dato che le crocchette favoriscono l’obesità dell’animale, l’invito è a dosare attentamente la quantità. Una ciotola di crocchette è un pasto completo per il gatto e la crocchetta non va intesa come uno snack tra un pasto e l’altro."
Al momento mi orienterò verso un approccio mixato, alternando le tipologie di cibo.
A quanto pare anche su questo argomento ci sono pareri (molto) discordanti.
Riporto una delle linee guida della clinica veterinaria Saronno:
"L’elemento fondamentale per la dieta del gatto è la consistenza del cibo e le principali aziende mettono sul mercato forme e densità diverse per rispondere nel migliore dei modi alle esigenze e ai vizi del gatto. Per esempio, il cibo umido viene venduto sotto forma di paté, bocconcini, gelatina, mousse o salsa.
In generale il consiglio di Clinica Veterinaria Saronno è preferire le crocchette, adatte a far lavorare i denti del gatto e meno deteriorabili con il caldo. In ogni caso, dato che le crocchette favoriscono l’obesità dell’animale, l’invito è a dosare attentamente la quantità. Una ciotola di crocchette è un pasto completo per il gatto e la crocchetta non va intesa come uno snack tra un pasto e l’altro."
Al momento mi orienterò verso un approccio mixato, alternando le tipologie di cibo.
Ecco, quella clinica veterinaria probabilmente è collegata - come tutte- alle aziende del pet food, saranno anche bravissimi come vet, ma non li seguirei sui consigli di alimentazione.
In questo link, traducibile in italiano con la solita funzione, trovi tutto.
https://hare-today.com/feline-nutrition/
Considera che l'industria del pet food campa in tutto il mondo sulla divulgazione dei veterinari, e sulla pubblicità.
Il macellaio, che vende cibo sano per i carnivori obbligati, no
Il mercato europeo del pet food potrebbe raggiungere 26 miliardi entro il 2027, non ne parliamo poi di quello americano.
Il macellaio sotto casa o il reparto carni dei supermercati, no.
Questi fatturati sono in parte investiti nell'innovazione per attirare chi? Noi, non il gatto che è costretto a mangiare quello che ingenuamente consideriamo un ottimo cibo perché lo mangia il gatto del vicino e perché me lo ha consigliato il vet, non il vet nutrizionista.
Ciò detto, intanto ormai sono convinta che non serve a niente, non ci resta che aprire la confezione di cibo industriale e versarla nelle loro ciotole.
Quasi tutti i veterinari consigliano il secco, non perché conoscano a fondo le esigenze nutrizionali del gatto, in quanto durante il corso di studi il tema non è approfondito e quando lo è, le linee guida sono tracciate...dagli esperti delle aziende produttrici di questi mangimi!
In seguito, quando finalmente per loro (e disgraziatamente per i gatti) esercitano la professione, continuano a ripetere a pappagallo quello che gli è stato insegnato e a riproporlo; quando poi (sempre disgraziatamente per i gatti) assumono visibilità e diventano "importanti" sfornano le linee guida come la clinica di Saronno.
Che il mangime secco nei periodi caldi si deteriori meno dell'umido, non ci piove, ma non mi sembra una ragione sufficiente per alimentare in questo modo un gatto.
Che i croccantini facciano lavorare i denti è una str...diciamo una bufala...
Il gatto li inghiotte interi o al massimo li spezza in due; per far lavorare i denti ci vuole un alimento consistente, da masticare nel vero senso della parola e di maggiori dimensioni rispetto a un croccantino: carni crude.
Le aziende mettono sul mercato una grande varietà di mangimi di tutti i tipi e di tutte le consistenze non perché abbiano a cuore il benessere dei gatti, ma perché quella è la loro fonte di guadagno e hanno capito che i consumatori sono meglio delle galline dalle uova d'oro.
Moltissimi veterinari ricevono incentivi per convincere i clienti ad alimentare i loro cani e gatti secondo i dettami del'industria mangimistica. E quando l'animale si ammalerà e avrà bisogno di cure mediche, ci guadagneranno ben bene!
Sarebbe ora che tutti smettessimo di guardare ai veterinari come fossero semidei seguendo più o meno pedissequamente i loro assurdi e sballati consigli alimentari.
Dinho, se non l'hai ancora letto, mi permetto di consigliarti "Il libro nero dei veterinari", nella discussione che ti linko, con la speranza che tu decida di leggerlo e non metta la testa sotto la sabbia, come fanno purtroppo molti proprietari di animali.
https://www.micimiao.net/forum/showthread.php?t=127507
...
Sarebbe ora che tutti smettessimo di guardare ai veterinari come fossero semidei seguendo più o meno pedissequamente i loro assurdi e sballati consigli alimentari.
Dinho, se non l'hai ancora letto, mi permetto di consigliarti "Il libro nero dei veterinari", nella discussione che ti linko, con la speranza che tu decida di leggerlo e non metta la testa sotto la sabbia, come fanno purtroppo molti proprietari di animali.
https://www.micimiao.net/forum/showthread.php?t=127507
Ho letto l'articolo in oggetto e non considero i veterinari "semidei".
Semplicemente cerco di orientarmi leggendo e valutando ciò che viene scritto/affermato da chi opera nel settore e ha le qualifiche per poterlo fare, essendo credibile (fino a prova contraria).
L'articolo da te linkato è scritto da una "giornalista pubblicista" e, a parte le considerazioni generali sull'andamento del mercato del pet food, non vedo bene come possa ritenersi un punto di riferimento per orientarsi nell'alimentazione del gatto/cane.
Non ho mai approfondito la questione, per mille motivi che non sto qui ad elencare (giusto per non scocciarti più di tanto), ma il fatto che molti studi veterinari, cliniche etc. abbiano strettissimi rapporti con le aziende produttrici di cibo industriale per animali è abbastanza visibile, lampante.
Quando ho raccolto dalla strada il mio "coinquilino felino", gravemente ferito, l'ho portato in una clinica veterinaria che conoscevo solo perché ci passavo, e ci passo, tutti i giorni quando esco in macchina.
Non avevo mai avuto altri animali con me, è ho scelto giocoforza quella.
Per comodità.
Questa clinica, ho scoperto poi, cura la salute dei cani antimina dei Marines di stanza nella mia zona, e per questa via ha una convenzione con la NATO per la cura degli animali domestici di tutto il personale.
Dovrebbe quindi essere una struttura seria ed affidabile.
E per quanto riguarda il profilo strettamente clinico, chapeau, come dicono i francesi.
Ma col tempo ho notato che sugli scaffali degli studi in cui si svolgono le visite campeggiano, anziché testi di medicina veterinaria, i cataloghi di tutte le più grandi aziende di cibo per animali.
E negli ultimi tempi vendono anche direttamente prodotti, a loro dire "naturali", come antiparassitari etc.
Questo rapporto distorto tra medici (qui veterinari) e aziende produttrici non è certo una cosa sana. Nasce indubbiamente dall'organizzazione dei corsi di studio, che ignorano bellamente le questioni dell'alimentazione ma anche del comportamento animale, e dei seminari di specializzazione, che spesso sono sponsorizzati proprio da queste aziende.
Tra molti veterinari/cliniche veterinarie ed i loro pazienti si instaura un rapporto simile a quello che molti di noi hanno con certi medici, i quali invece di cercare di capire qual'è il problema e quale il modo migliore di risolverlo, risolvono il tutto sbrigativamente prescrivendoti molti medicinali, a volte senza nemmeno visitare.
Tu, ti fideresti di un medico così?
Per questo ti consigliavo, e ripeto il consiglio, di scaricarti la Guida.
Giusto per avere qualche elemento di base su cui ragionare, e poter fare consapevolmente le tue scelte.
Verificarle nella pratica, nella vita di tutti i giorni, ed eventualmente modificarle o stravolgerle radicalmente, ma sempre sulla base delle conoscenze e delle esperienze che acquisisci lungo il cammino.
Ragionando, riflettendo, camminando.
Per questa via, per dirti, sono arrivato, col tempo, ad abolire le crocchette dall'alimentazione per il mio coinquilino.
Suerte!
:)
Una piccola digressione.
La differenza fra giornalista pubblicista e giornalista professionista, tecnicamente parlando, si riduce al fatto che il pubblicista ottiene il tesserino dell'ordine professionale avendo pubblicato in un certo periodo (due anni) un tot di articoli retribuiti su varie testate, mentre il professionista è uno che viene assunto da un giornale con un contratto particolare (contratto di praticantato) e dopo un anno e mezzo circa si sottopone ad un esame al termine del quale gli viene rilasciato il tesserino purpureo del professionista.
La qualità del lavoro, sia in termini di veridicità delle notizie, di cura nel trattarle, di verifica delle fonti, non c'entra assolutamente nulla.
Per dirtene una, Saviano, che è considerato un'autorità ex cathedra Petri sulle questioni di criminalità organizzata, dovrebbe ancora avere il tesserino di pubblicista.
Clinica veterinaria che hai citato tu, il claim "La loro salute, la nostra missione" :cry:
Ho navigato un po' tra le varie sezioni. No comment.
Ma d'altra parte non mi aspettavo niente di diverso.
Ho letto l'articolo in oggetto e non considero i veterinari "semidei".
Semplicemente cerco di orientarmi leggendo e valutando ciò che viene scritto/affermato da chi opera nel settore e ha le qualifiche per poterlo fare, essendo credibile (fino a prova contraria)...
Se riponi una tale incondizionata fiducia in costoro, perché chiedi pareri qui? Chiedi in quella clinica cosa ne pensano del mangime secco Radames! Mi sembra tanto logico!
Mi permetto anche di farti cortesemente notare che tu non conosci vita morte e miracoli di chi ti risponde o ti risponderà; forse ti sfugge che non c'è l'obbligo di dichiarare il titolo di studio e la professione.
Io non ho problemi a dirti che non possiedo alcun titolo di studio specialistico in medicina veterinaria, ma ti garantisco che quanto a nutrizione felina io stessa e altri utenti ancor più di me sono anni luce avanti rispetto a tanti operatori del settore, come li chiami tu.
Perché vedi, non è il pezzo di carta che rende intelligenti e onesti verso i pazienti; non è il pezzo di carta che ti sprona a informarti e a conoscere.
..L'articolo da te linkato è scritto da una "giornalista pubblicista" e, a parte le considerazioni generali sull'andamento del mercato del pet food, non vedo bene come possa ritenersi un punto di riferimento per orientarsi nell'alimentazione del gatto/cane.
La giornalista Elena Carnemolla ha redatto l'articolo con precisi riferimenti alle fonti, per altro decisamente attendibili a livello nazionale ed europeo; ti sei preso la briga di dare un'occhiata o hai solo letto i titoli o più verosimilmente nemmeno quelli?
La giornalista Carnemolla l'articolo non se l'è inventato di sana pianta attingendo alla sua fantasia!
Ma tu sei stato così superficiale che non hai neppure capito che ti avevo invitato a leggere il libro dal titolo "Il libro nero dei veterinari" (scritto non dalla giornalista Carnemolla, ma da un medico veterinario, Jutta Ziegler).
A conferma che nella discussione non sei andato oltre la quinta riga del primo messaggio.
Dal che se ne deduce che hai già deciso che darai retta alle linee guida della clinica che hai nominato.
Il gatto è tuo (poverino), fa' come meglio credi; nessuno può e vuole importi nulla, ci mancherebbe!
Ma cosa ne pensano i gatti di chi partorisce certe linee guida?
Un giornalista ha chiesto a un bel micione, scelto a caso in rappresentanza di tutta la categoria felina, di esprimere la sua opinione in merito.
La risposta del gatto è stata straordinariamente sintetica e incisiva!
https://youtu.be/pq2vxKKt7oQ
Proviamo a tirare una conclusione, lasciando stare le polemiche (che non portano da nessuna parte, soprattutto quando sono personali) e facendo un passo avanti.
La tua scelta di ricorrere ad un'alimentazione bilanciata io la rispetto e la capisco.
Ti definisci un neofita, hai bisogno di fare le tue esperienze, il tuo percorso.
Anch'io ho cominciato seguendo una scelta come la tua, e anche altri utenti, che oggi somministrano ai gatti con cui vivono cibi crudi, hanno cominciato così.
Poi nella vita si fanno esperienze, si cresce. Si può cambiare.
Oppure si può continuare così.
Non conoscendo l'età del gatto, e nemmeno il suo stile di vita, non posso darti suggerimenti su quantitativi di cibo e sul miglior bilanciamento possibile.
Immagino che te ne abbiano dati dalla struttura che segue il gatto. Starà a te verificarne ed eventualmente correggere le quantità e le proporzioni, sulla base dell'esperienza della vita quotidiana.
Tieni ben presente che un grammo di cibo secco (crocchette) e umido (bustine o scatolette) NON sono equivalenti come valore nutrizionale.
Un buon rapporto è di 1:4. Ovvero, a 1 grammo di crocchette corrispondono 4 grammi di umido.
Io non darei più di 20, massimo 30 grammi di crocchette al giorno, per evitare o ridurre il rischio di creare problemi di salute al gatto.
Una piccola nota, a proposito della domanda con cui hai concluso il tuo primo messaggio.
Una valutazione sulla marca delle crocchette di cui chiedevi, in realtà è espressa in termini molto "tranchant", netti, nei messaggi che precedono il tuo. Ne terrei conto.
Per il resto, non posso che augurarvi (a te e al gatto che vive in tua compagnia) un meraviglioso percorso di crescita. Insieme, nella capacità di comprensione, di relazione, di qualità della vita.
Riflettendo, ragionando e.. https://youtu.be/XDtp7yVIMFs
Insieme.
Suerte.
:)
Non ho mai approfondito la questione, per mille motivi che non sto qui ad elencare (giusto per non scocciarti più di tanto), ma il fatto che molti studi veterinari, cliniche etc. abbiano strettissimi rapporti con le aziende produttrici di cibo industriale per animali è abbastanza visibile, lampante.
Quando ho raccolto dalla strada il mio "coinquilino felino", gravemente ferito, l'ho portato in una clinica veterinaria che conoscevo solo perché ci passavo, e ci passo, tutti i giorni quando esco in macchina.
Non avevo mai avuto altri animali con me, è ho scelto giocoforza quella.
Per comodità.
Questa clinica, ho scoperto poi, cura la salute dei cani antimina dei Marines di stanza nella mia zona, e per questa via ha una convenzione con la NATO per la cura degli animali domestici di tutto il personale.
Dovrebbe quindi essere una struttura seria ed affidabile.
E per quanto riguarda il profilo strettamente clinico, chapeau, come dicono i francesi.
Ma col tempo ho notato che sugli scaffali degli studi in cui si svolgono le visite campeggiano, anziché testi di medicina veterinaria, i cataloghi di tutte le più grandi aziende di cibo per animali.
E negli ultimi tempi vendono anche direttamente prodotti, a loro dire "naturali", come antiparassitari etc.
Questo rapporto distorto tra medici (qui veterinari) e aziende produttrici non è certo una cosa sana. Nasce indubbiamente dall'organizzazione dei corsi di studio, che ignorano bellamente le questioni dell'alimentazione ma anche del comportamento animale, e dei seminari di specializzazione, che spesso sono sponsorizzati proprio da queste aziende.
Tra molti veterinari/cliniche veterinarie ed i loro pazienti si instaura un rapporto simile a quello che molti di noi hanno con certi medici, i quali invece di cercare di capire qual'è il problema e quale il modo migliore di risolverlo, risolvono il tutto sbrigativamente prescrivendoti molti medicinali, a volte senza nemmeno visitare.
Tu, ti fideresti di un medico così?
Considerazione in buona parte condivisibile e del tutto valida, non solo per i veterinari ma per i medici in generale.
Questo vuol dire che tutti i veterinari/medici abbiano secondo fini e non siano professionisti in buona fede ? NO.
Questo vuol dire che non bisogna fidarsi tout cort della categoria dei veterinari bensì fare affidamento su fonti non verificate e scritte/redatte da NON professionisti del settore ? NO.
...
Per questa via, per dirti, sono arrivato, col tempo, ad abolire le crocchette dall'alimentazione per il mio coinquilino.
Tempo e possibilità permettendo nessuno dubita che una cucina casalinga (o persino BARF) sarebbero da preferirsi a una alimentazione di tipo industriale (così come del resto anche per l'uomo la cucina semplice è assai preferibile a una alimentazione basata su alimenti processati https://www.focus.it/scienza/salute/oms-salumi-e-insaccati-ufficialmente-cancerogeni).
Restano, appunto, la questione del tempo a disposizione e quella della completezza di tale cibo (che spesso necessita di essere integrato per non andare incontro a carenze alimentari)...
(...)
Tieni ben presente che un grammo di cibo secco (crocchette) e umido (bustine o scatolette) NON sono equivalenti come valore nutrizionale.
Un buon rapporto è di 1:4. Ovvero, a 1 grammo di crocchette corrispondono 4 grammi di umido.
Io non darei più di 20, massimo 30 grammi di crocchette al giorno, per evitare o ridurre il rischio di creare problemi di salute al gatto.
Una piccola nota, a proposito della domanda con cui hai concluso il tuo primo messaggio.
Una valutazione sulla marca delle crocchette di cui chiedevi, in realtà è espressa in termini molto "tranchant", netti, nei messaggi che precedono il tuo. Ne terrei conto.
(...)
Si, lo avevo evinto dalla tabelle nutrizionali che tra cibo secco e cibo umido sono ben diversi per quel che riguarda il contenuto proteico e il rapporto proteine/grassi. ;)
Spero appunto di trovare un buona base dalla quale partite, considerando comunque che abitando in campagna il gatto è libero di girottolare e andare (anche) in cerca delle sue prede (di notte e di giorno).
Ricambio la buona suerte.
A proposito di linee guida.
Eccone una DEGNA di tale nome:
https://europeanpetfood.org/wp-content/uploads/2022/03/Updated-Nutritional-Guidelines.pdf
….Tempo e possibilità permettendo nessuno dubita che una cucina casalinga (o persino BARF) sarebbero da preferirsi a una alimentazione di tipo industriale….
Sul “persino BARF” ho smesso di provare a capire il motivo della bizzarra idea che ti sei fatto sull’alimentazione felina e sui professionisti del settore, come pressappoco scriveva Iska: allora perché chiedi qui un’opinione?
Ciò detto, tutte le idee personali sono da rispettare e a volte bisogna passarci sopra anche a scapito della salute dei carnivori obbligati che usano la gluconeogenesi e non la glicogenolisi per produrre energia.
A fare di tutta l'erba un fascio ci si rovina soltanto la vita e la salute, particolarmente il fegato.
Mi piacerebbe arrivare a 100 anni, e in buona salute, e lo stesso augurio lo faccio a te, di cuore.
Per questo scrivevo di certi medici e molti veterinari, e ti mettevo in guardia, per quanto riguarda il mondo dell'informazione (che ho conosciuto molto bene dall'interno), dal rischio di dare troppa importanza alle etichette (professionista versus pubblicista), ma di guardare sempre e solo il contenuto, al di là di ogni valutazione su quell'articolo specifico.
Per la cronaca, anch'io non l'ho trovato così pungente.
Purtroppo, sulla questione degli affari che ruotano attorno al pet food, l'ultima e unica cosa abbastanza seria prodotta dal mondo dell'informazione è la famosa puntata di Report di qualche anno fa.
Vale sempre, in tutti i casi, la buona vecchia sana capacità di osservare, riflettere e ragionare sulle cose e sulle persone che abbiamo di fronte, cercando di non farsi condizionare troppo dai pregiudizi o dalle apparenze.
E mantenere la calma quando qualcuno cera di farti innervosire.
Il che non è sempre facile, me ne rendo conto.
Per questo sto cercando di evitare di infilarmi in polemiche che spesso non hanno alcun senso.
Di sicuro, mettendomi a polemizzare, perdo di vista l'obiettivo che mi pongo se intervengo in una discussione come questa, che è di dare una mano a te a risolvere un problema.
Allora, l'alimentazione del gatto.
Il suo fabbisogno reale dipende da quanta energia consuma, dall'intensità e dalla durata delle attività che svolge, e questo non sempre si può predeterminare con una tabella.
Quindi, parti (come è giusto) da un'idea di massima, ma con la disponibilità a modificarla sulla base dell'osservazione, dell'esperienza quotidiana che fai e farai con lui. Molto serenamente.
Credo che questo sia l'unico consiglio sensato che posso darti, dato che il gatto gode di amplissima libertà e di un vasto territorio naturale a disposizione.
Sulla questione crocchette ti ho già detto quello che penso. Non per dare ordini brutali, ma un contributo, sulla base della mia piccola esperienza. A te farne l'uso migliore.
Con la vita che sta facendo, il gatto che sta da te avrà tutte le possibilità di sviluppare al massimo tutte le sue caratteristiche di specie, crescere sereno ed equilibrato, felice.
E l'attenzione che dedichi e dedicherai alla cura della sua alimentazione, è e sarà parte di questo percorso di crescita.
Dimenticavo: anch'io offro al gatto che vive con me cibo industriale umido. In cucina sono una frana, e visto che per certi alimenti la cottura al punto giusto è fondamentale, non voglio correre il rischio di fare errori che poi pagherebbe lui.
Ti saluto con affetto
...
Allora, l'alimentazione del gatto.
Il suo fabbisogno reale dipende da quanta energia consuma, dall'intensità e dalla durata delle attività che svolge, e questo non sempre si può predeterminare con una tabella.
Quindi, parti (come è giusto) da un'idea di massima, ma con la disponibilità a modificarla sulla base dell'osservazione, dell'esperienza quotidiana che fai e farai con lui.
Molto serenamente.
Credo che questo sia l'unico consiglio sensato che posso darti, dato che il gatto gode di amplissima libertà e di un vasto territorio naturale a disposizione.
...
Se fosse per lui sarebbe sempre a mangiare CROCCHI oppure a prendersi CRECCHI pancia all'aria.
:D
@ Dinho
Ho dato un'occhiata, brevissima, alla "linea guida DEGNA di essere seguita", come la presenti tu.
Non mastico benissimo l'inglese, per cui proverò a leggerla meglio a casa.
Ma una piccola cosa, di metodo, te la posso già dire.
Amichevolmente.
Dalle mie parti, si dice "Acquaiuolo, com'è l'acqua? Fresca come la neve".
Uno scambio di battute tra un acquirente ed un venditore che magnifica, ovviamente, la qualità della merce che vende.
Questo detto popolare si usa, nel parlato, per invitare un amico a stare attento a non prendere fregature.
E, comunque, ad usare sempre un briciolo di senso critico.
Ti pare mai possibile che una linea guida prodotta dall'associazione dei produttori europei di cibo per animali possa mai avanzare qulche dubbio, o qualche critica, sui prodotti che mette sul mercato?
Te lo immagini l'acquaiuolo del proverbio che ti ho citato prima, che alla domanda "com'è l'acqua?", risponde "putrida come una palude"?
Allora, sempre per non fare il talebano, sicuramente ci troverai moltissime cose giuste, utili ed interessanti. Ma non è la Bibbia.
Cerca di integrarla con altre letture, magari di carattere più scientifico, e provenienti da fonti che godano di una maggiore indipendenza.
Giusto per farti un'idea più precisa della faccenda, e per cercare di garantire la soluzione migliore possibile per il gatto e per la sua salute.
Che è poi l'unica cosa che conta veramente, in tutta questa storia.
PS: se crocchi gli dai, quelli mangerà.
E non sarà facile farlo smettere, perché quei prodotti vengono arricchiti con appetizzanti che creano un rapporto con il consumatore (il gatto) simile a quello tra l'eroina e il tossicodipendente.
Per questo ti dicevo: se proprio vuoi darne, il meno possibile.
Suerte
:)
...
Ti pare mai possibile che una linea guida prodotta dall'associazione dei produttori europei di cibo per animali possa mai avanzare qulche dubbio, o qualche critica, sui prodotti che mette sul mercato?
Te lo immagini l'acquaiuolo del proverbio che ti ho citato prima, che alla domanda "com'è l'acqua?", risponde "putrida come una palude"?
Allora, sempre per non fare il talebano, sicuramente ci troverai moltissime cose giuste, utili ed interessanti. Ma non è la Bibbia.
E chi ha detto che è la bibbia ?
Semplicemente è più degna di essere letta e valutata (con senso critico) rispetto si molti articoli/post scritti da farfallina75 o drugo69, se non altro per questo aspetto:
Scientific Advisory Board:
• Prof. Biagi, Giacomo
• Prof. Bjørnvad, Charlotte Reinhard
• Dr Chandler, Marge
• Dr Dobenecker, Britta
• Dr Hervera, Marta
• Prof. Hesta, Myriam
• Prof. Iben, Christine
• Dr Lourenço, Ana Luísa
• Prof. Nguyen, Patrick
• Prof. Paragon, Bernard
• Dr Villaverde, Cecilia
• Prof. Zentek, Jürgen
Essendo comunque una rassegna di parte è plausibile che ometta informazioni... per le quali si può sperare soltanto di fare riferimento alle pubblicazioni scientifiche dei ricercatori che operano nel settore.
PS: se crocchi gli dai, quelli mangerà.
E non sarà facile farlo smettere, perché quei prodotti vengono arricchiti con appetizzanti che creano un rapporto con il consumatore (il gatto) simile a quello tra l'eroina e il tossicodipendente.
Per questo ti dicevo: se proprio vuoi darne, il meno possibile.
Spero che in buona parte riesca a cibarsi/sfamarsi da solo sfruttando le risorse dell'ampio territori in cui è libero di scorrazzare.
E cercherò di ridurre al minimo i crocchi, aumentando eventualmente la percentuale dell'umido che mi par di capire abbia diversi vantaggi rispetto al secco.
Non ricordo in quale discussione Aletto aveva parlato di bias cognitivi e confesso che all'epoca non avevo capito granché di quel concetto per me nuovo.
Ma ora, finalmente, grazie a Dinho, che ci ha portato a conoscenza e linkato "linee guida" stilate da "esperti", linee guida che collimano la sua personale idea di corretta alimentazione felina, ho finalmente compreso cos'è un bias cognitivo.
Nel caso specifico, il "confirmation bias".
Non ricordo in quale discussione Aletto aveva parlato di bias cognitivi e confesso che all'epoca non avevo capito granché di quel concetto per me nuovo.
Ma ora, finalmente, grazie a Dinho, che ci ha portato a conoscenza e linkato "linee guida" stilate da "esperti", linee guida che collimano la sua personale idea di corretta alimentazione felina, ho finalmente compreso cos'è un bias cognitivo.
Nel caso specifico, il "confirmation bias".
Confermo che a occhio e croce di bias cognitivi (bias di conferma compreso) non hai capito granchè. O forse ancora meno.
Consiglio di leggere (approfonditamente) Gigerenzer.
E questa è l'ultima volta che risposto a un tuo post.
Sarasvati
21-08-2023, 12:59
Spero che in buona parte riesca a cibarsi/sfamarsi da solo sfruttando le risorse dell'ampio territori in cui è libero di scorrazzare.
Non ci sperare troppo... Se un gatto è ben nutrito, sarà molto difficile che mangi le prede che cattura, in genere lui uccide per soddisfare il suo istinto predatorio, ma poi la preda la lascia lì e non la mangia. Ne so qualcosa, visto che ho un giardino e ogni tanto mio marito deve rimuovere il cadaverino di qualche sfortunato uccellno, vittima di qualche gatto di passaggio... (Io di gatti ne ho tre, ma non li lascio uscire, troppi pericoli...)
Non ricordo in quale discussione Aletto aveva parlato di bias cognitivi e confesso che all'epoca non avevo capito granché di quel concetto per me nuovo.
Ma ora, finalmente, grazie a Dinho, che ci ha portato a conoscenza e linkato "linee guida" stilate da "esperti", linee guida che collimano la sua personale idea di corretta alimentazione felina, ho finalmente compreso cos'è un bias cognitivo.
Nel caso specifico, il "confirmation bias".
Ehhh, purtroppo l’utente Dinho è vittima anche del cherry picking.
Ha ignorato completamente alcuni concetti che bisognerebbe approfondire
Mi sono accorta ora che questa discussione è vecchia e poteva essere ripresa solo da chi l’aveva aperta
... Spero che in buona parte riesca a cibarsi/sfamarsi da solo sfruttando le risorse dell'ampio territori in cui è libero di scorrazzare.
E cercherò di ridurre al minimo i crocchi, aumentando eventualmente la percentuale dell'umido che mi par di capire abbia diversi vantaggi rispetto al secco.
Questo dipende dalla quantità di piccoli roditori ed uccelletti su cui il gatto può (sperabilmente) posare i suoi artigli in quel dato territorio. E lo puoi ovviamente immaginare solo tu che abiti lì.
Se davvero fosse possibile per lui nutrirsi con una dieta in larga parte composta di trofei della sua predazione, sarebbe il massimo dei massimi.
Meglio perfino di una dieta BARF (o crudista, è la stessa cosa), perché comunque la carne che compriamo dal macellaio inevitabilmente perde in liquidi e nutrienti essenziali per il gatto, elementi che invece, nella vittima appena predata, sono presenti al 100%.
Dargli comunque dell'umido, che sia il nutrimento principale o un'integrazione del predato, va benissimo. L'umido è, tra i prodotti industriali, quello che più rassomiglia a ciò che il gatto mangerebbe in natura, predando.
Quanto più è alta la percentuale di carne nel prodotto industriale, meglio è.
L'ideale, è oltre il 70%. Va benissimo se tra le carni ci sono parti per noi meno nobili, (fegato, polmoni, "duroni"). E ci devono essere integratori minerali (zinco e magnesio), la taurina (che viene aggiunta dopo la cottura, perché con la bollitura della carne si perde).
Non devono esserci cereali et similia.
Sul rapporto umido/predato, in definitiva, conta la tua osservazione, per capire quanto riesce a mangiare cacciando, e quindi di quanto cibo umido ha bisogno per integrare una dieta quantitativamente e qualitativamente sufficiente.
Il gatto è un animale che originariamente viene dal deserto. Madre natura lo ha "progettato" perché in un ambiente privo di acqua potesse prosperare, assumendo i liquidi di cui necessita dalla carne delle sue prede.
E', insomma, un "carnivoro obbligato". Praticamente, non può e non deve mangiare (quasi) nent'altro che carne.
Per questo motivo tutto il suo apparato digerente, quello renale, etc., sono funzionali a questo tipo di alimentazione. Se introduci nella sua dieta elementi estranei e di difficile digestione, come carboidrati (cereali) e patate, rischi seriamente, alla lunga, di compromettere l'equilibrio del suo organismo, e di conseguenza l'insorgenza di molti disturbi.
Sempre per questo motivo i crocchi, o crocchette che dir si voglia, sono quanto di meno adatto si possa immaginare: alimento secco, quindi senza liquidi, quindi non offre al gatto la possibilità di dissetarsi nel modo corretto (secondo i dettami della natura), con percentuali molto alte di cereali oppure, come in molti prodotti "grain free", di patate (all'atto pratico poca o nulla differenza).
Certo, ci sono anche gatti che mangiano secco per tutta la vita e campano a lungo, senza malattie. Un pò, se vuoi, come certi esseri umani che arrivano a cent'anni in buona salute fumando e bevendo alcolici.
Sono eccezioni, non la regola.
Per il resto, il più brevemente possibile.
Sono contento di leggere che il tuo approccio, a quelle linee guida come a qualsiasi altro documento, non sia come quello dell'invasato di fronte ad un testo sacro: renderà più semplice la comprensione reciproca se e quando avremo modo di reincontrarci piacevolmente qui. :)
Come ti ho detto, il mio "coinquilino felino" mangia umido industriale, della migliore qualità che riesco a reperire in zona: ho persino convinto un giovane commerciante a rifornirsi di alcune marche che mi convincevano per non avere problemi di rifornimento.
Ma resto aperto a considerare altre soluzioni.
Ho scelto di restare sull'umido sebbene la documentazione che ho scelto di leggere, in alternativa a quanto proposto da vet. e case produttrici, sia essenzialmente crudista.
La prima cosa che ho letto, è stato il manuale per l'allevamento dei gatti, scaricabile gratuitamente da questo sito:
http://biologiribelli.blogspot.com/p/gatti.html
Lo ha scritto una biologa triestina, molto attiva sia nella lotta contro la vivisezione che nel volontariato in difesa degli altri animali. Anche se è un pò datato, credo che vada bene ancora oggi.
Sotto l'immagine da cui puoi scaricare la guida, c'è una colonna di link per argomenti, di semplice lettura ma (credo) scientificamente corretti.
Poi, ho letto una guida che fino a qualche mese fa era scaricabile dal sito di micimiao (sito, non il forum) e che adesso non c'è più. Scritta da una veterinaria statunitense, era comunque estremamente precisa per quanto riguarda la fisiologia dei gatti.
Se ti dovesse interessare, mandami atrraverso la messaggistica interna del forum un indirizzo cui spedirti il pdf.
C'è poi il famoso "Libro nero dei Veterinari", scritto da una veterinaria svizzera, molto documentato e preciso. Io non l'ho mai letto, ma ne ho sempre sentito parlar bene. Ti lascio il link alla casa editrice, in cui troverai anche il piano dell'opera, diviso per capitoli:
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__il-libro-nero-dei-veterinari.php
Infine, dai primi post di questa sezione, se ti interessa l'argomento, puoi guardarti con calma le conferenze del prof. Guiggi, uno dei massimi esperti di nutrizione animale in Italia.
Come sempre (e con l'affetto di sempre)
Suerte.
:)
@ Dinho
L'utente che ti rimproverava per aver ripreso una discussione stravecchia ha perfettemente ragione. E' una regola di questo Forum.
Ma dato che a gestire questo Forum sono persone e non algoritmi, gli amministratori comprendono bene che un utente, appena iscritto, possa compiere una violazione del genere.
Non è la prima volta che capita, e non sarà nemmeno l'ultima.
Tranquillo, non è successo nulla di grave. :)
Basta che la prossima volta che intendi intervenire in una discussione, controlli che non sia inattiva da troppo tempo.
Se così fosse, potrai benissimo aprirne una nuova tu.
;)
@ Dinho
Prendo atto, se ancora ce ne fosse bisogno, della tua pressoché nulla considerazione per gli utenti che ti danno risposte che non collimano col tuo pensiero.
Quanto a quel Gerd Gigerenzer che si riteneva, semplificando di molto, uno dei pochi che si era assunto la "mission" di rendere più intelligenti gli umani, purtroppo non ha tenuto in conto l'imprescindibile necessitá della presenza di un minimo di materia prima di partenza.
Con te ha fallito.
@ Aletto
grazie di averlo fatto notare, neppure io mi ero accorta che questa discussione è vecchia e poteva essere ripresa solo da chi l’aveva aperta; mi scuso e mi ritiro
Non ci sperare troppo... Se un gatto è ben nutrito, sarà molto difficile che mangi le prede che cattura, in genere lui uccide per soddisfare il suo istinto predatorio, ma poi la preda la lascia lì e non la mangia. Ne so qualcosa, visto che ho un giardino e ogni tanto mio marito deve rimuovere il cadaverino di qualche sfortunato uccellno, vittima di qualche gatto di passaggio... (Io di gatti ne ho tre, ma non li lascio uscire, troppi pericoli...)
Considera che Dinho è un gatto che si è accasato, per cui mi sa che uccellini e topolini (che dalle mie parti proprio non mancano !) se li pappava.
;)
Questo dipende dalla quantità di piccoli roditori ed uccelletti su cui il gatto può (sperabilmente) posare i suoi artigli in quel dato territorio. E lo puoi ovviamente immaginare solo tu che abiti lì.
Se davvero fosse possibile per lui nutrirsi con una dieta in larga parte composta di trofei della sua predazione, sarebbe il massimo dei massimi.
Meglio perfino di una dieta BARF (o crudista, è la stessa cosa), perché comunque la carne che compriamo dal macellaio inevitabilmente perde in liquidi e nutrienti essenziali per il gatto, elementi che invece, nella vittima appena predata, sono presenti al 100%.
Dargli comunque dell'umido, che sia il nutrimento principale o un'integrazione del predato, va benissimo. L'umido è, tra i prodotti industriali, quello che più rassomiglia a ciò che il gatto mangerebbe in natura, predando.
Quanto più è alta la percentuale di carne nel prodotto industriale, meglio è.
L'ideale, è oltre il 70%. Va benissimo se tra le carni ci sono parti per noi meno nobili, (fegato, polmoni, "duroni"). E ci devono essere integratori minerali (zinco e magnesio), la taurina (che viene aggiunta dopo la cottura, perché con la (...)
Sono contento di leggere che il tuo approccio, a quelle linee guida come a qualsiasi altro documento, non sia come quello dell'invasato di fronte ad un testo sacro: renderà più semplice la comprensione reciproca se e quando avremo modo di reincontrarci piacevolmente qui. :)
Come ti ho detto, il mio "coinquilino felino" mangia umido industriale, della migliore qualità che riesco a reperire in zona: ho persino convinto un giovane commerciante a rifornirsi di alcune marche che mi convincevano per non avere problemi di rifornimento.
Ma resto aperto a considerare altre soluzioni.
Ho scelto di restare sull'umido sebbene la documentazione che ho scelto di leggere, in alternativa a quanto proposto da vet. e case produttrici, sia essenzialmente crudista.
La prima cosa che ho letto, è stato il manuale per l'allevamento dei gatti, scaricabile gratuitamente da questo sito:
http://biologiribelli.blogspot.com/p/gatti.html
Lo ha scritto una biologa triestina, molto attiva sia nella lotta contro la vivisezione che nel volontariato in difesa degli altri animali. Anche se è un pò datato, credo che vada bene ancora oggi.
Sotto l'immagine da cui puoi scaricare la guida, c'è una colonna di link per argomenti, di semplice lettura ma (credo) scientificamente corretti.
Poi, ho letto una guida che fino a qualche mese fa era scaricabile dal sito di micimiao (sito, non il forum) e che adesso non c'è più. Scritta da una veterinaria statunitense, era comunque estremamente precisa per quanto riguarda la fisiologia dei gatti.
Se ti dovesse interessare, mandami atrraverso la messaggistica interna del forum un indirizzo cui spedirti il pdf.
C'è poi il famoso "Libro nero dei Veterinari", scritto da una veterinaria svizzera, molto documentato e preciso. Io non l'ho mai letto, ma ne ho sempre sentito parlar bene. Ti lascio il link alla casa editrice, in cui troverai anche il piano dell'opera, diviso per capitoli:
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__il-libro-nero-dei-veterinari.php
Infine, dai primi post di questa sezione, se ti interessa l'argomento, puoi guardarti con calma le conferenze del prof. Guiggi, uno dei massimi esperti di nutrizione animale in Italia.
Come sempre (e con l'affetto di sempre)
Suerte.
:)
Grazie per le considerazioni, le dritte e i dubbi esposti.
Sto notando che trovare alimenti con "etichetta pulita" e possibilmente privi di cereali o prodotti amidacei è tutt'altro che semplice, a meno di andare su prodotti di fascia alta.
Ho provato a visitare il blog dei biologi ribelli ma la pagina non si apre. :(
Di Guiggi, per altro pisano, ho visto e letto diverse cose.
Molto chiaro ed esauriente, pur rimanendo spesso sul generico, visto che il tutto è finalizzato a fornire consulenze personalizzate.
Ma vabbè... ci sta.
Saluti. ;)
@ Dinho
Il blog dei biologi ribelli a me si apre dal link che ti ho fatto sia usando il computer dell'ufficio (un normale pc) che il mio Apple di casa (ho provato proprio adesso, mentre ti scrivo).
Forse stai provando con uno smartphone?
Spero comunque di esserti stato utile, e di poterlo essere anche in futuro.
In gamba!
Provo a rifarti il link da casa.
http://biologiribelli.blogspot.com/p/gatti.html
Se funziona, è l'ennesima dimostrazione che "Apple è tutta n'ata cosa"!
:cool:
@ Dinho
Il blog dei biologi ribelli a me si apre dal link che ti ho fatto sia usando il computer dell'ufficio (un normale pc) che il mio Apple di casa (ho provato proprio adesso, mentre ti scrivo).
Forse stai provando con uno smartphone?
Spero comunque di esserti stato utile, e di poterlo essere anche in futuro.
In gamba!
Si, sono da smartphone ma usando browser Edge non dovrebbe cambiare nulla.
Ho notato che serviva utilizzare il protocollo https anziché http.:micimiao26:
Una volta aggiunta la "a" in fondo il link si è aperto.
;)
P.s.: su Apple non mi pronuncio :micimiao25:
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