![]()
Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
|
|
Mici e a-mici in copertina Consigli e recensioni sui libri e riviste che riguardano i nostri mici e a-mici. ![]() |
![]() |
|
Strumenti Discussione | Modalità Visualizzazione |
![]() |
#1 |
![]()
E' da parecchio tempo che volevo aprire una discussione (se è già stata fatta in passato mi scuso, non l'ho vista) per riflettere sul motivo per cui nella letteratura e anche nel cinema, i gatti sono spesso utilizzati per simboleggiare, tra le altre cose (cioè indipendenza, raffinatezza etc) anche e soprattutto la condizione di perdente e disadattato.
Ci sono diversi film in cui le persone "fallite" o sole vengono rappresentate, tra le loro caratteristiche, come amanti dei gatti (e più ne hanno più i personaggi toccano il fondo). Persino in un film natalizio dei Muppet, che riprende la novella di Dickens sul Nale, Kermit vede nel futuro una Piggy sfatta e disinlusa, circondata da decinde di gatti. La citazione cinematografica che Condoleeza fa nel suo post, della scena iniziale de "il lungo addio" di Altman ne è un altro ottimo e raffinato esempio. http://www.youtube.com/watch?v=_u0uo0TxS-I Lasciando da parte gli altri simbolismi dell'uso del gatto nel cinema (che ha anche valenze positive, come detto prima, di alchimia, mistero, fascino, magia etc) vorrei fermarmi su quello. In soldoni: perchè i gattari nel cinema sono sfigati? :P Torakiki, Musashi e la loro coinquilina umana |
|
![]() |
![]() |
![]() |
#2 |
![]()
avanzo un'ipotesi...
i gatti sono anarchici nati, non hanno gerarchie fisse nè vere e proprie società organizzate la specie homo sapiens si è sviluppata invece con forti valenze sociali, gerarchiche e gregarie fate caso: al supermercato se una fila di carrelli è più lunga, le persone depositano il loro carrello in quella perchè altri lo hanno già fatto, e prediligono luoghi in cui vanno molti altri, la gente da sola ha paura ( ricordo ancestrale di quando da soli si rischiava la morte di più che in gruppo) il gatto invece non cerca l'appoggio del branco e se può preferisce restare lontano da gruppi numerosi. Conclusioni: l'uomo solo è debole, quindi perdente il gatto solo è un gatto che ha difeso il suo territorio da intrusi, quindi forte l'uomo che capisce i gatti è di solito un uomo ( o una donna) che non ha paura della solitudine ergo per i valori della specie umana un perdente. |
|
![]() |
![]() |
![]() |
#3 |
![]()
ecco un altro esempio
![]() http://www.youtube.com/watch?v=u4gttUv4Qlg ehehehhe, diventeremo tutte delle disadattate che lanciano i gatti per tenere lontane le persone? :P Torakiki, Musashi e la loro coinquilina umana |
|
![]() |
![]() |
![]() |
#4 |
![]()
Non avevo mai considerato questo connubio... per la verità l'unica scena che mi viene in mente è quella di "Colazione da Tiffany's"
![]() Gatto... il gatto senza nome ![]() Mai discutere con un cretino. Ti porta al suo livello e ti batte con l'esperienza. |
|
![]() |
![]() |
![]() |
#5 |
![]()
a me sembra che nel Lungo addio, Marlowe non è uno sfigato. (A parte il fatto che Eliott Gould è bellissimo, non me lo ricordavo!)
La scena iniziale con il gatto, come quella successiva in cui frena per non investire un cane, serve a descriverlo come un buono. Ed è tipico della cultura anglosassone, protestante, questa associazione: persona buona=persona che rispetta gli animali. Marlowe è un buono e uno che crede nell'amicizia. |
|
![]() |
![]() |
![]() |
#6 | |
![]() Quote:
Torakiki, Musashi e la loro coinquilina umana |
||
![]() |
![]() |
![]() |
#7 |
![]()
bèh, l'immagine della gattara "di una volta" era quella di una pazzoide, perdente ecc.
Ma adesso non è più così. Anche se gattara con 50 gatti magari in casa è ancora un po' pazzoide. Ma single con gatto è diverso, è figo! very cool! Marlowe vive da solo perché è eccentrico, ma ha amici e crede nell'amicizia. E addirittura non accetta l'invito delle ragazze che abitano di fianco a lui, che, oltretutto sono seminude. Messaggio: potrebbe "avere" le donne, ma è di gusti difficili. Ed è un duro, uno tosto. Coraggioso. Anche all'inizio del Quinto elemento, di Besson, Bruce Willis ha una gatta, mi sembra bianca, ed è tenero con lei. Anche Bruce Willis, ai tempi, era un figo. E nel film è un duro, ma un buono, un giusto. E questo si vede sin dalla scena iniziale (o tra le iniziali, l'ho visto tanto tempo fa) con la gatta. |
|
![]() |
![]() |
![]() |
#8 |
![]()
bè, io non ho figli ma ho tre gatti e in famiglia sono considerata quanto meno "strana"...
Supercri con Morgan, Mick, Sally, Camomillo, Sardina e Deva ![]() un gatto è senza alcun dubbio la migliore borsa di acqua calda al mondo. |
|
![]() |
![]() |
![]() |
#9 |
![]()
Come frequentatrice di questo forum è ovvio che non considero male chi ama i gatti, chi ha gatto e chi fa la gattara mi chiedo perchè invece lo faccia l'immaginario collettivo. E il cinema di conseguenza. Per sottolineare certi aspetti del protagonista gli piazzano uno o più gatti per cui ovviamente stravedono.
Comunque mia madre quando ho preso il secondo gatto (era contraria anche al primo "va curato, rovina i mobili, sei sempre via...") s'è messa a piangere manco le avessi detto che non potevo avere figli... Torakiki, Musashi e la loro coinquilina umana |
|
![]() |
![]() |
![]() |
#10 |
![]()
Io credo che il gatto venga associato alle persone sole e disadattate... insomma "sfigate" perchè, nel pensiero comune, un gatto è un animale il cui mantenimento costa poco e nulla, è di poco impegno e che comunque è di compagnia, spesso l'unica compagnia della persona in questione.
Insomma, un animale che diventa il tuo migliore amico, che ti accetta senza fare domande e che in fondo anche il più sfigato tra gli sfigati si può permettere.... peccato che la maggior parte di noi debba accendere dei mutui per il mantenimento dei suoi pelosini!!!! ![]() "Mi era stato detto che l' addomesticamento con i gatti è molto difficile. Non è vero. Il mio mi ha addomesticato in un paio di giorni." Bill Dana |
|
![]() |
![]() |
![]() |
|
|